Becco Grande e Cima di Test

Data 01/08/2019 | Categoria: Alpinismo

La Compagnia dell’Anello, in formazione estiva dimezzata, ha scelto di affrontare una cima insolita vicina alla più gettonata Rocca la Meja ma di appena 56 m più bassa e precisamente Il Becco Grande o Cima Bandita, la cima Est, la più alta del gruppo.
Risaliti dal Vallone dell’Arma e raggiunto il colle di Valcavera deviamo a sinistra fino a raggiungere le Caserme della Bandia dove parcheggiamo l’auto( m 2408).
Passati davanti alla chiesetta della Madonna della Bandia proseguiamo negli ampi prati affollati da una mandria di mucche da cui sbuca, al centro del Colle d’Ancoccia, la mitica Rocca la Meja e raggiungiamo, sulla strada verso il Colle del Mulo, la prima tacca blu su una grossa roccia con l’indicazione Becco Grande e, in piccolo, “per esperti”. Di qui inizia una ripidissima salita dapprima su sfasciumi e poi su terra e erba, senza alcun sentiero ma su un tracciato ben indicato da tacche blu che ci guideranno fino alla cima.
A metà percorso ci aspetta un gruppo di stambecchi che tranquilli continuano a brucare l’erba, spostandosi di poco al nostro passaggio, mentre in alto, da dietro la cima del Becco Grande, sbuca una bellissima aquila reale seguita poco dopo da una seconda che ci sorvolano con il loro volo planato per poi allontanarsi verso Est.
Continuiamo a salire su scalini di terra, erba e roccette fino a raggiungere un breve traverso verso destra, su sfasciumi, per raggiungere il canalino che porta ad una sella prima di affrontare l’ultimo tratto, tecnicamente il più impegnativo, per raggiungere la stretta sella a pochi metri dalla cima, dove svetta la campana di Giusy, dal nome di chi pochi anni orsono, nel 2017, ha pensato di portare su questa cima questa campana ritrovata sui monti e rimessa a nuovo.
Sulla cima (2775 m) c’è posto per una sola persona e quindi a turno, andiamo a far risuonare la campana, dal momento che per tutti è la prima su questa cima, che è il vertice di ben tre comuni: Canosio, Marmora, Sambuco.
Naturalmente lo spettacolo su tutte le cime che ci circondano e sull’altipiano della Gardetta, in questa giornata tersa è magnifico, le strade bianche che solcano il verde intenso dei prati verso Sambuco, la Gardetta, Colle del Mulo, invitano al viaggio, al cammino silenzioso e riflessivo.
Ma poi bisogna scendere, in stile non proprio alpino per il primo tratto, alla ricerca di un passaggio verso le altre cime del gruppo, passaggio che non troviamo e quindi ridiscendiamo per il percorso effettuato in salita, di nuovo in compagnia degli stambecchi, fermandoci a fotografare le rosette di Berardia Subacaulis, un vero reperto dell’archeologia vegetale, endemica delle Alpi Occidentali e dedicata al farmacista e botanico Bérard (sec. XVIII) di Grenoble.
Giunti al Colle del Mulo (2527 m) prendiamo il sentiero sulla destra per raggiungere facilmente la Cima di Test (2621 m) e incontrando un altro gruppo di stambecchi, stavolta sdraiati su un terrapieno di terra e sabbia bianca, anche per loro agosto sarà tempo di spiagge. Sulla cima prativa la fioritura di stelle alpine è al culmine, facciamo un rapido spuntino davanti alla Truna La Tana del Lup e vista l’ora prenotiamo un piatto di polenta al Rifugio Fauniera che raggiungiamo veloci, non prima di esserci fermati all’altare della Madonna della Bandia davanti alla statua di marmo bianco di Carrara per ricordare che “non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”, come scritto ai piedi della Madonna.

Escursione effettuata il 1 Agosto 2019
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Angelo, Antonio e Josè.
Località di partenza: Colle della Bandia, altipiano della Gardetta m 2408
Punto più elevato raggiunto: Becco Grande o Cima Bandita m 2775
Dislivello cumulato in ascesa: 502 m
Sviluppo complessivo del percorso: 5,9 km
Tempo in movimento: 2h 45'
Difficoltà: EE (F la parte finale della vetta) vedi scala difficoltà

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
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