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Escursionismo : Anello del Monte Chialmo, da Santa Margherita di Dronero
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 21/06/19 12:55
Notizia riferita al: 08/06/19
Letture: 1688

Le previsioni meteo promettono bene e allora perché non andare a farci un giro sulla panoramica dorsale che divide la valle Grana dalla valle Maira con le erbose cime del Monte Chialmo, della Punta del Mezzogiorno e del Monte Cauri?
Ma questa volta proviamo a salirvi partendo dalla bella frazione di Santa Margherita (1322m), raggiungibile in auto con la sinuosa stradina semiasfaltata che sale da Tetti di Dronero nei boscosi valloni di Moschieres e del Ghio.
Appena oltrepassato l'abitato parcheggiamo in uno slargo sulla sinistra, dopodiché, zaino in spalla, c'incamminiamo sulla sterrata pianeggiante tralasciando la deviazione sulla destra che porta alla frazione Assarti (la proveremo al ritorno, ma allunga di molto il percorso).
Sempre in piano raggiungiamo la semidiroccata borgata Comba di Moschieres, la attraversiamo passando accanto alla fontana e, in lieve discesa, arriviamo a guadare il piccolo rio per proseguire poi in salita, sulla sinistra, nel bosco fino ad incrociare la carrareccia che arriva ad Assarti (1402m).
Dall'altra parte della strada il sentiero prosegue inoltrandosi nella borgata dove sono in corso lavori per la ristrutturazione di alcuni fabbricati e quindi sale in un bel bosco misto (palina indicante direzione Paglieres) fino a giungere sulla dorsale presso il Colle Steuna (1590m).
A questo punto se si scollina scendendo sul versante Ovest verso Paglieres si raggiunge il bel laghetto Gourc ( comunemente conosciuto come lago delle Rane); noi invece svoltiamo a sinistra, in direzione Sud, per risalire la dorsale che, tra betulle e larici, ma sopratutto tra una rigogliosa fioritura di viole mammola, rododendri, anemone alpino e narcissiflora, ci porta, anche con tratti piuttosto faticosi, al culmine del Monte Chialmo (2020m)).
Da questa postazione si apre un'ampia visuale a 360 gradi sulle cime dell'alta valle Grana e media valle Maira nonché sulle verdi praterie che digradano a Ovest verso il Colle della Margherita e sulla displuviale che sfocia alla Rocca Cernauda, a Sud verso la Rocca Lingera e il Colle Arpet e, ad Est, sulla ondulata distesa fiorita della Punta del Mezzogiorno e del Monte Cauri verso cui ci dirigiamo, mentre l'aria comincia a rinfrescare.
Dal Monte Cauri affrontiamo la lunga e erta discesa sul crinale del Pian delle Masche fino ad incrociare, nella radura a quota 1550m, il bel sentiero proveniente dal Colle del Gerbido che s'inoltra nel bosco proseguendo verso Ovest, dapprima in leggera discesa e poi in dolce saliscendi, a guadare il Cumbal del Ghio e quindi a costeggiare, ora in direzione Nord, con un lungo traversone in una bella faggeta, la Costa Gaietta raggiungendo comodamente la frazione Assarti.
Come già detto, di qui abbiamo voluto provare il rientro a Santa Margherita percorrendo la rotabile che è piacevole, ma molto più lunga: difatti, con un largo giro ed alcuni tornanti risale al Colle di Giada, per ridiscendere sul versante opposto con altri tornanti, lasciando sulla sinistra la deviazione per Paglieres e raggiungendo il Colle di Santa Margherita (da non confondere con il Colle della Margherita che si trova tra il Monte Chialmo e il Monte Plum sulla cresta oggetto della nostra escursione odierna).
Qui, accanto ad una piccola cappella, sono erette alcune stele partigiane: su una lapide, a testimonianza dell'importanza storica di queste località, si legge che nel terribile inverno del 1944, bande di partigiani della 2° divisione Giustizia e Libertà, da qui iniziarono una lunga marcia che li condusse a combattere nelle Langhe.
In breve ritorniamo all'auto a Santa Margherita senza tralasciare una visita alla bella chiesetta ed alla più importante testimonianza locale della lotta partigiana cioè il rifugio A.N.P.I. chiamato anche rifugio Margherita, intitolato a Detto Dalmastro che fu comandante delle formazioni partigiane della Valle Maira.

Note toponomastiche
Comba (borgata): nome ricorrente sull'arco alpino occidentale, dal provenzale 'la coùmbo' e dal latino tardo 'cumba' assume il significato di valle profonda, ombrosa e stretta tra alti versanti
Assarti (borgata): il nome italianizzato della borgata rurale è legato al termine provenzale 'eissàrt' (latino 'exartum') indicante un territorio dissodato dai cespugli e quindi reso coltivabile e fertile (anche con la pratica dell'incendio, antica usanza del 'debbio')
Steuna (colle e punta): parrebbe accettabile un accostamento all'aggettivo provenzale 'tèuno' sottile, piccolo, ma più probabile un riflesso di nome di persona ('Esteu' Stefano)
Chialmo (monte): probabile derivazione dal termine prelatino 'calmis', zona pascoliva estesa e soleggiata
Mezzogiorno (punta del): per la sua posizione topografica rispetto agli abitati di fondovalle, coincide con il sole allo zenit, cioè a mezzogiorno
Cauri (monte e borgata): origine incerta ma probabile collegamento con territorio boscoso, noccioleti

Escursione effettuata il 8 Giugno 2019 da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: Santa Margherita di Dronero 1322m – Valle Maira (CN)
Punto più elevato raggiunto: Monte Chialmo 2020m
Dislivello cumulato in ascesa: 818m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,2 km
Tempo in movimento: 4h 30'
Difficoltà:E vedi scala difficoltà
fotocronaca

Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
videotraccia


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