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Escursionismo : Un anello da S. Colombano al Gran Pertus, ai Denti di Chiomonte
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 20/06/19 23:47
Notizia riferita al: 19/06/19
Letture: 871

Un anello da S. Colombano al Gran Pertus, ai Denti di Chiomonte

Località di partenza: S. Colombano mt. 1286
Dislivello complessivo: mt. 840
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore

Situata di poco a margine dell’imponente vallone di Galambra, nella media valle di Susa, la frazione di S. Colombano è raggiunta e attraversata dal GTA, che per un lungo tratto coincide con il Sentiero Balcone, SB, ed è punto di partenza degli stradelli che salgono da qui alle Grange della Valle e a quella di Clot di Brun sulla via per i Denti di Chiomonte passando dal Gran Pertuso Colombano Romean. Servita da una strada asfaltata che si dipana dalla statale, un tempo abitata da più di cinquecento persone, in questa soleggiata e aperta frazione del comune di Exilles vi sono oggi solo alcuni residenti fissi non incrementandosi la popolazione neppure durante la bella stagione posta com’è in posizione marginale nella valle.
Poco prima dell’ampio piazzale posto all’inizio dell’abitato, si supera il corposo e spumeggiante rio di Galambra, oggi oggetto di imponenti opere di presa funzionali, si presume, alla produzione di energia e per rifornire di acqua potabile un’assetata valle.
Da rilevare infine che al Gran Pertuso Colombano Romean alcune tubazioni da poco interrate hanno messo in sicurezza il primo tratto del rio fuoriuscente dal tunnel in direzione Exilles.
Dai calcarei Denti di Chiomonte vista ampissima sui monti e su tutta la media e bassa valle di Susa sino allo sbocco alla pianura dove emerge Torino.

Percorsa la valle di Susa e superato l’abitato di Exilles, giunti alla frazione Deveys si lascia la statale prendendo a destra per S. Colombano. La strada per questa borgata, sino al termine stretta ma sempre asfaltata, prende da subito a salire con una serie di svolte e traversi e lasciando per via prati non più curati guadagna più su l’alveo dello spumeggiante rio di Galambra, assai corposo al disgelo, raggiungendo subito dopo S. Colombano dove si può parcheggiare nell’ampio piazzale all’inizio dell’abitato.
Prendendo lo stradello che s’inoltra tra le case alle prime indicazioni si piega a sinistra per le Grange della Valle, il colle d’Ambin e la Cima del Vallonetto sul sentiero 814 che salendo rasenta il pilone di S. Antonio, con la vicina fontana con lavatoio, sempre seguendo le segnature biancorosse che saranno da ricercare e che si presenteranno puntuali sino alle Grange della Valle e poi oltre sulla via per il Gran Pertus e i Denti di Chiomonte. Ripidamente si sale lasciando l’ultima casa e poi la fontanina dove alle indicazioni che seguono si prosegue sul sentiero selciato e inerbito nella bella stagione che lungamente costeggiando muretti di terrazzamenti e prati in abbandono più su esce sullo sterrato nei pressi del serbatoio dell’acquedotto, punto da memorizzare perché si dovrà ripercorrere tornando. Sul sentiero segnato che all’opposto riprende o per strada fatta la svolta che segue, subito si raggiunge la Grangia Catubè dove parte lo stradello interdetto per la Grangia Clot di Brun che tutto o in parte si prenderà nella via del ritorno, mentre di poco più avanti inizia anche il sentiero-scorciatoia non individuabile alla partenza. Rimanendo per un breve tratto sulla strada la si lascia poi per in sentiero che rasentando la Grangia della Route ritorna più volte sulla stessa. Scegliendo di volta in volta a piacimento tratti di questo o tratti di strada, salendo e guadagnando quota, superati per via l’alveo di alcuni rigagnoli, fatte alcune svolte, si giunge di sotto delle case delle Grange della Valle dove si prende lo stradello sulla destra che in ascesa le raggiunge. Allo slargo presso la terza svolta lo si lascia e alle indicazioni presenti si prosegue in direzione delle Grange Clot di Brun, il Pertus Colombano Romean e la Cima Quattro Denti segnalata a due ore scarse sempre restando sul sentiero 804, assai piacevole da percorrere, che inoltrandosi nel bosco presenta molti tratti in piano alternati ad altri, brevi, dove si sale o si scende soprattutto quando si superano un paio di incassati rii. Lungamente continuando si esce infine ad una svolta sulla stradello-pista forestale che dalla Grangia Catubè sale alla Grangia Clot di Brun, sul quale ci s’immette, e sul quale lungamente si starà sino all’alpeggio che si raggiunge al termine di un breve tratto ascendente. Delle indicazioni sul margine destro dell’edificio suggeriscono come raggiungere il Gran Pertus e i Denti di Chiomonte. Lasciato l’edificio, il primo tratto è quasi in piano all’interno del lariceto, mentre in quello che segue il sentiero sale per un po’ e serpeggiando raggiunge una zona aperta, quasi priva di vegetazione, con alberi abbattuti e rinsecchiti perché battuta dalla valanga. Giunti alla sommità si riprende a traversare alternando molti tratti in piano ad altri dove si sale o si scende così da superare le asperità del terreno. Lungamente continuando, rasentato un grosso masso inclinato, si percorre poi un tratto accidentato, con molte pietraie e rocce affioranti. Aggirata una dorsale la visuale s’apre d’improvviso sulla media e bassa valle, sino allo sbocco, e con continui, brevi saliscendi si percorre infine il tratto terminale dove continuando a traversare tagliando ora dei pendii ripidi ed erbosi si perviene al punto in cui l’acqua fuoriesce dal Gran Pertuso che si raggiunge al termine di un tratto discendente. Avendo a più riprese dato spiegazioni su questo ingegnoso manufatto, si lascia al lettore un eventuale approfondimento conoscitivo. Una lapide ricorda ai posteri l’impegno profuso da uno scalpellino che con mezzi rudimentali ha realizzato un’opera ingegnosa tuttora funzionante.
Un ramo del rio fuoriuscente va nella direzione della Ramats di Chiomonte, l’altro, ora intubato nella prima parte, in direzione di Exilles. Di qui un sentiero scende verso fondo valle mentre un altro va in direzione dei Denti di Chiomonte, strane formazioni calcaree, guglie e pinnacoli fuoriuscenti dal terreno assai spettacolari, che si raggiungono facilmente in un quarto d’ora c.ca.
Questa articolata cima, mt. 2108, molto panoramica, è il punto più elevato dell’anello. Bella vista sui monti e sulla valle di Susa, sull’incombente Niblè e sul non lontano Giusalet.
3 ore c.ca da S. Colombano.
Per la stessa via si torna alla Grangia Clot di Brun dove, di poco sotto, parte il sentiero 811 per le Case Armeita che volendolo si percorrerà sino alla quarta svolta per poi prendere lo stradello che scendendo riporta alla Grangia Catubè. Molto ripido, sporco perché poco percorso, stancante, in alternativa conviene rimanere lungamente sullo stradello-pista forestale restandoci sino alla terza svolta, quotata sulla carta 1611 mt., incontrando così per via la fresca sorgente di Malvespro. Pochi metri dopo la svolta un grosso ometto segnala ora il punto in cui parte il sentiero che percorso ugualmente riporta alla Grangia Catubè. Mai cessando di scendere, sempre visibile, certamente un tempo utilizzato dai pastori per far salire gli animali agli alpeggi per via della presenza dell’ortica poco invadente, incontrando e costeggiando lungamente terrazzamenti da tempo lasciati all’incuria, termina di sotto pochi metri prima del punto in cui anche termina lo stradello, punto difficilmente individuabile in senso inverso senza una precisa indicazione. Per sentiero, o per strada fatta la svolta, si giunge poi nei pressi del serbatoio dell’acquedotto dove sulla destra riparte il sentiero che preso riporta all’abitato di S. Colombano dove questo anello si chiude.
Prima di lasciare la borgata conviene percorrere la via centrale, a pavé, che porta alla chiesa. Sui muri delle case delle scritte su pannelli di legno raccontano la storia del paese, parlano di usi, tradizioni e proverbi locali. Una piccola deviazione che merita essere fatta.
2 ore e 30 minuti c.ca dai Denti di Chiomonte.

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