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Racchette da neve : Cima delle Serre, dal Colle della Cavallina
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 25/02/19 21:34
Notizia riferita al: 21/02/19
Letture: 1087
Racchette da neve

Il pericolo di valanghe, dopo il recente caldo, è decisamente diminuito e allora la Compagnia dell'Anello ritiene sia giunto il momento di fare qualche giro in quota con le racchette da neve.
Il fatto è che, assieme al pericolo, se n'è andata anche la neve...
Saliamo comunque in Valle Maira, da Stroppo sulla stradina (attualmente unico accesso per raggiungere Elva) fino al Colle della Cavallina (1941m) dove lasciamo l'auto.
Di qui la via è aperta per scendere verso Elva e le sue borgate, mentre la deviazione per il Colle di Sampeyre è ancora bloccata dalla neve.
Salendo in auto avevamo notato che sulle pendici meridionali del Cugn de Goria e del Nebin di neve non ce n'è più, a differenza della cresta ad Ovest del Colle di Sampeyre dove qualche lingua rimane ancora.
Calzate le racchette da neve, anche se non indispensabili poiché la pista è molto battuta, ci avviamo sulla Costa Cavallina, in dolce ascesa verso il Colle di Sampeyre.
L'ampio vallone di Elva ed i magnifici “tremila” della Valle Maira (Pelvo d'Elva, Rocca la Marchisa e Monte Chersogno) ci accompagnano nella salita fluendo gradevolmente alla nostra sinistra.
Quando sulla “skyline” della cresta inizia ad emergere la cima più autorevole del Piemonte, il Monviso, siamo ormai prossimi al Colle di Sampeyre (2284m).
Qui abbiamo il piacere d'incontrare il giornalista-fotografo di Dronero, Demetrio Zema, che sta accompagnando alcuni suoi ospiti a conoscere la Valle Maira e che ci regala qualcuno dei suoi bellissimi “scatti”.
Dal colle, in base alle condizioni della neve prima osservate, decidiamo quindi di lasciar perdere, per questa volta, la classica escursione verso il Nebin, ma di andare invece ad esplorare la cresta in direzione opposta, verso il Colle Bicocca.
Per non tralasciare nulla cominciamo con la prima cima, la Roccia Frace (2330m), poco più di un cumulo di rocce a poche centinaia di metri dal colle, ma che si dimostrerà alla fine l'ostacolo più arduo di tutto il nostro percorso. Infatti gli ultimi 15-20 metri, ripidi e rocciosi, non permettono l'uso delle ciastre, ma nello stesso tempo la neve inframezzata alla roccia rende l'arrampicata difficoltosa e da affrontare con la massima cautela.
Stesso problema per la discesa sul versante opposto, ma superato il tratto roccioso tutto diventa più facile. Da tener presente che le difficoltà di questa cima, per chi non è affetto da “puntite acuta”, si possono facilmente superare aggirandola con percorso sulla strada dei Cannoni e recuperando subito dopo la traccia sul culmine tra le valli Maira e Varaita.
Sulla cresta la neve portante rende gradevole la camminata, ma ciò che è maggiormente appagante è lo spettacolo impareggiabile che si gode a 360 gradi, dominato dalla mole imponente ed elegante del “Re di Pietra”.
Nel nostro tragitto transitiamo sulle Rocce della Berloccia (2353m) e approdiamo infine alla Cima delle Serre (2385m), punto più elevato del nostro itinerario e balcone privilegiato su tutto il ventaglio alpino occidentale. Solo la pianura rimane nascosta sotto una spessa coltre di smog che ci fa pensare a quanto siamo fortunati di poterci godere, oltre ai panorami delle nostre belle montagne, anche l'aria tersa e pulita che qui possiamo respirare a pieni polmoni.
Con un po' di rincrescimento riprendiamo la via del ritorno tuffandoci, appena il pendio lo permette, in un divertente “dritto” su neve morbida che in breve, con un piccolo anello (che non guasta mai), ci permette di raggiungere la sottostante strada dei Cannoni e il Colle di Sampeyre.
Lungo la discesa sulla Costa Cavallina troviamo un'accogliente panca davanti ad una amena baita, dove possiamo rifocillarci e brindare con un “cicchetto” di genepy per la buona riuscita di questa piacevole escursione.

Note toponomastiche
Cavallina (Colle della, Costa): lo zoònomino, che pone in evidenza luoghi accessibili ai quadrupedi, indica la presenza di 'erba cavallina' (Trifolium alpinum). Tuttavia non si esclude l'impronta del radicale prelatino 'gav-cav', luogo elevato inciso ai lati da canali ripidi.
Sampèyre (Colle di): il valico, localmente denominato anche Col d'Elvo, deriva il nome dal culto di San Pietro (dal provenzale 'San Pèire).
Frace (Roccia): di derivazione dal provenzale 'fràcho' (latino fractus), roccia detritica, rotta.
Berloccia (Rocce della): dal provenzale 'berlo', monte boscoso-pietroso.
Serre (Cima delle): dal latino tardo 'serra – serrum' e dal provenzale 'sère – serèt', segnala la parte pianeggiante e allungata (terrazza naturale) di territorio alto sulla valle.

Escursione effettuata il 21 Febbraio 2019
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Alberto, Franco, Gianni, José e Osvaldo
Località di partenza: Colle della Cavallina 1941m – Elva – Valle Maira (CN)
Punto più elevato raggiunto: Cima delle Serre 2385m
Dislivello cumulato in ascesa: 635m
Sviluppo complessivo del percorso: 10,8 km
Tempo in movimento: 3h 10'
Difficoltà: E (EE il tratto finale della Roccia Frace) vedi scala difficoltà

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 26/2/2019 0:50  Aggiornato: 26/2/2019 0:50
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 668
 Re: Cima delle Serre, dal Colle della Cavallina
Descrizione del percorso: Adriano
Fotocronaca: Adriano e José + Demetrio
Traccia GPS, grafica e coordinamento redazionale: Adriano
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