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Escursionismo : Un anello alla scoperta della valle del rio Turinella
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 21/04/18 15:13
Notizia riferita al: 20/04/18
Letture: 885

Un anello alla scoperta della valle del rio Turinella

Località di partenza: Bivio superato il ponte Palestro sul Chisone a Porte mt.436
Dislivello complessivo: mt.400
Tempo complessivo: 6 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 7 Val Pellice Fraternali Editore

Attraversato poco oltre l’abitato di Porte il torrente Chisone sul ponte Palestro, due rii paralleli confluiscono nel corso d’acqua. Sono il rio Ciauvina ed il rio Turinella separati nella parte terminale dal modesto rilievo detto Pan di Zucchero.
Utilizzando sentieri, stradelli, soprattutto piste forestali finalizzate all’esbosco, questo itinerario ad ampio semicerchio percorre lungamente i boscosi pendii della valle del rio Turinella incontrando per via dopo il notevole abitato di Prarostino molte case isolate, da tempo abbandonate, altre riattate, piccoli borghi ancora abitati. A parte il tratto iniziale che ripido guadagna la cima del monte Craviale, si percorrono lungamente piacevoli tratti in piano attraversando per boschi che poi sono l’unica ricchezza di queste valli.
Volendolo con una breve deviazione lungo la via si può raggiungere il tempio evangelico di Roccapiatta con il vicino cimitero prima di riprendere l’attraversamento terminante alla borgata Garossini dalla quale si scende a valle percorrendo in ultimo un tratto di strada vicino al torrente che riporta al punto di partenza.
A parte il tratto iniziale che porta in vetta al monte Craviale tutto il resto dell’itinerario si può considerare una lunga, piacevole passeggiata all’interno di una valle tutta da scoprire.

Superata Pinerolo il primo centro che s’incontra è Porte, “porta” che introduce nella valle del Chisone. Poco fuori l’abitato, al ponte Palestro, attraversato il torrente si piega a sinistra e lasciando la provinciale subito si attraversa il rio Turinella a margine del quale, presso uno slargo, si può lasciare l’auto.
Di lato la strada che s’addentra nella valle, parte verso monte uno stradello-pista forestale che si prende. Fatta una prima svolta, alla successiva ci si mantiene sulla destra e sempre salendo si costeggiano prati e coltivi da tempo tornati ad essere bosco. Progressivamente guadagnando quota, superato un rigagnolo, si esce sulla strada che da fondovalle raggiunge la borgata Dondeinera sulla quale si rimane per poco, sino alla prima casa dell’abitato, dove sulla sinistra parte la traccia per il monte Craviale. Non segnalata alla partenza ma sempre evidente, segnata di tanto in tanto da sbiadite segnature rosse, rasentati all’inizio due castagni secolari, prende a salire un boscoso versante in ripida ascesa. Fatta una svolta, proseguendo si raggiunge il crinale, che piacevolmente si percorre, guadagnando prima un aperto, roccioso poggio, la Rocca di Bauti, assai panoramica sulla valle del Chisone, poi la boscosa cima del monte Craviale, mt. 790, alla quale si perviene al termine di un lungo tratto ascendente sempre rimanendo fedelmente sul crinale.
Nel tratto che segue che porta a S. Bartolomeo di Prarostino molte piste forestali solcano questi boscosi pendii essendo diverse quelle che si possono utilizzare evitando comunque quelle che scendono a valle. Portandosi poi sulla destra del crinale, che poi s’eleva sino al Bric Castelletto, lungamente traversando si giunge ad un crocevia dove è indifferente prendere la traccia che va verso monte piuttosto che quella che prosegue diritta. Nel secondo caso si riprende lungamente a traversare e aggirato un boscoso versante si scende poi su sentiero ad una casa isolata servita da uno stradello sul quale ci s’immette. Percorso, attraversati alcuni rigagnoli e incontrate per via alcune villette, termina alle case della borgata Grigli oltre le quali si scende a S. Bartolomeo di Prarostino, bel borgo caratterizzato dalla vicinanza della chiesa cattolica, con campanile, al tempio valdese.
2 ore e 30 minuti c.ca dalla partenza.
Giunti alla piazza dove partono diverse strade, nel punto in cui sorgono delle indicazioni si prende la via Piani seguendo l’itinerario del “Giro storico del Faro” subito andando verso monte in direzione di Fornellata- Pravurì. Il tratto che segue, interminabile, ma assai piacevole, consentirà di raggiungere al termine dell’attraversamento a semicerchio nei boschi la borgata Garossini dalla quale si tornerà al punto di partenza. Si utilizzeranno nel procedere quasi esclusivamente stradelli- piste forestali, sentieri e alcuni tratti di strada, inevitabili. Lasciate per via le ultime abitazioni, superati alcuni rii, la strada si fa sterrato salendo alle poche case di Fornellata oltre le quali ancora si prosegue seguendo l’indicazione per le Case Colletta. Sempre procedendo, giunti al bivio per Pagnoni si prosegue diritti per poi, fatti pochi metri, trascurare la traccia che scende mantenendosi su quella che procede in piano. Si incontreranno per via alcune tracce che salgono alle case Colletta, che si trascurano, come quella che parte nel punto in cui occorre proseguire verso la Casa Lia. Rimanendo sulla pista forestale che via via aggira il pendio, quando termina si fa per un tratto sentiero sino alla dorsale dove si trascura la traccia che sale alla Casa Lia, per quella che sempre prosegue in piano. Rifacendosi più avanti lo stradello sentiero in breve si scende ad una corposa casa, da tempo in abbandono, di poco a monte di due rii, raggiunta da uno stradello che sale da fondovalle. La traccia che va verso monte porta alle Case Colletta, ai Piani, verso valle invece, superata una casa ristrutturata, si giunge ad un bivio. Qui transita la strada asfaltata che sale a Cardonera che si prende raggiungendo più su questa borgata. Lasciata che si ha si scende in direzione del notevole tempio valdese di Roccapiatta, con il vicino cimitero. Una bacheca sull’esterno dell’edificio al solito dà le opportune informazioni in merito. Di sotto l’edificio parte la traccia che scende ad un’altra corposa casa abbandonata, Pra Custan dove si prende a sinistra lo stradello che rasentando i prati, attraversato un rio, raggiunge la strada asfaltata che si percorre per un breve tratto scendendo alle case di Campaccio subito raggiungendo le successive di Chiarvetto di Roccapiatta con la fresca fontana. All’inizio dell’abitato, sulla sinistra, parte lo stradello che attraversando lungamente per boschi piacevolmente condurrà a Garossini. Alternando per via lunghi tratti in piano ad altri dove si sale o si scende, sempre di poco, guadati numerosi rii, trascurate altre tracce verso monte o scendenti a valle, evidenziato da ripetute segnature gialle sugli alberi che non permettono di sbagliare, la traccia che si prende con un lungo attraversamento si porta verso la borgata Garossini, che non si raggiunge, perché, poco prima, facendo inversione si prende in senso inverso lo stradello sottostante a quello percorso. Superato il rio, più avanti si stacca sulla sinistra l’ampia traccia che scende alle case Valetti, normalmente disabitate, servite da una strada che sale da fondovalle sulla quale si sta per poco, sino al terzo tornante, nel punto in cui inizia ancora una pista forestale, che lungamente percorsa porta a fondovalle, al ponte sul rio Turinella, che si attraversa. Il tratto che segue, su strada priva di traffico, inevitabile, costeggiando sempre il rio e passando di sotto la superstrada della val Chisone, scende allo slargo presso la provinciale dove questo anello si chiude.
3 ore e 30 minuti c.ca da Prarostino.

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