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Racchette da neve : Monte Mondolè e Cima Durand
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 29/01/18 16:30
Notizia riferita al: 24/01/18
Letture: 1175
Racchette da neve

Anticipata la gita settimanale per le previsioni meteorologiche a rischio, la Compagnia dell’Anello si ritrova quasi al completo (Antonio e Jose, ancora assenti, vengono ammoniti con cartellino giallo).
La meta scelta è il monte Mondolè (etimo incerto: o monte dell’Elle –Ellero- o monte del lago, per il minuscolo specchio d’acqua visibile d’estate al fondo della conca carsica presente nel versante nord), bella cima delle alpi Liguri e molto nota ai cuneesi perché ben visibile dalla pianura.
Scegliamo di salire non dalla classica via della Balma di Pratonevoso, ma dalla Colla Bauzano con punto di partenza da Rastello (802 m), in alta valle Ellero.
Di qui, data quota e neve scarsa, approfittiamo della seggiovia, che in due tratte ci porta a case Borello e poi al Pian della Tura (1741 m), dove entriamo subito nell’ambito del Mondolè Ski, dominio degli sciatori.
La giornata, in basso grigia e brumosa, si apre qui con un tiepido sole.
Oltrepassiamo la stazione bar, di norma bel balcone sulla pianura, ma non oggi, vista la compatta cappa grigio-nerastra. Calziamo subito le ciastre e risaliamo sulla destra, a fianco dello skilift, la pista che scende dalla cima Durand.
Superiamo lo storico rifugio Mettolo – Castellino e proseguiamo sulla neve battuta lungo la Costa della Tura: prima di raggiungere la selletta dove termina la corsa dello skilift, deviamo sulla dx, per portarci sull’arrotondata e panoramica cima Durand (2092 m), su cui svetta una malandata croce di legno.
Salutiamo le antistanti cime di Besimauda, Costarossa e Cars e dall’altro lato il troneggiante Mondolè, verso cui tocca incamminarci. Torniamo sulla pista e la costeggiamo nella discesa verso la Colla Bauzano (1951 m), sotto la quale vediamo dispiegarsi le piste da sci e gli impianti di risalita dalla sottostante Artesina. 
Tralasciati i soleggiati versanti sud-occidentali del Mondolè, pieghiamo a sinistra portandoci in leggera salita in direzione est, per entrare subito dopo nel freddo cono d’ombra del versante settentrionale della montagna. Avanziamo ora in progressione lungo ripidi traversoni di neve gelata. Superato uno spiacevole e ripido canalone, risaliamo la dorsale nord ad elevata pendenza, per aggirare sulla sinistra uno sperone roccioso ed arrivare sul piccolo pianoro sovrastante, ove ritorniamo al sole.
Siamo quasi in cresta: dopo un breve tratto più rilassante non ci rimane che traversare alcuni ripidi tratti di neve dura e scivolosa su cui avanziamo con attenzione. Nella progressione contorniamo la dorsale in direzione sud, mentre a dx discendono gli arrotondati pendii occidentali del Pian del Lupo e poi quelli digradanti verso la Sella Seirass. Vediamo ormai la croce di vetta: si spianano gli ultimi tratti del percorso e ci siamo! In cima di croci ce n’è un paio e c’è anche una madonnina.
Dalla punta ci godiamo il paesaggio e le vicine cime delle Liguri, Seirass, Mongioje, Saline, Marguareis, e poi le Marittime e le Cozie, più lontane, ma non la pianura tutta coperta da un brutto strato nerastro di nebbie sporche.
Rimandiamo il pranzo al Pian della Tura e prima di scendere decidiamo di toglierci le ciastre e metterci i ramponcini, più sicuri sulla neve dura nella ripida discesa.
Caliamo con attenzione lungo la cresta ma invece di scendere per il versante nord dell’andata, giunti al piccolo pianoro svoltiamo a sin e andiamo giù al dritto lungo la crestina rocciosa occidentale e poi a zig zag sui pendii sottostanti, che su neve ormai trasformata e molle ci riportano in tranquillità alla Colla Bauzano.
Di qui ci tocca rimettere le ciastre per risalire verso la cima Durand; ma lasciamo a metà la salita e tagliamo a dx con un lunghissimo traversone per raggiungere il pistone, ora pieno di sciatori, che discende al Pian della Tura. Lo costeggiamo e finalmente raggiungiamo una baita assolata ove riempiamo finalmente lo stomaco affamato. Siamo nei pressi della seggiovia e non molto prima delle 16 (ultima discesa) riprendiamo la via del ritorno alle auto.

Nota del relatore. La prima volta che salii da queste parti fu nella Pasqua del 1969 (fanno quasi 50!): arrivammo in Cinquecento a Rastello e calzammo sci e pelli di foca (la seggiovia non c’era!) per giungere al Rif. Mettolo Castellino (vedi le foto d’antan). Tribolammo a trovarlo per il pessimo tempo, così come rinunciammo poi a salire sul Mondolè. Ci ritornammo invece l’anno dopo, splendida giornata, ma senza documentazione.

Escursione effettuata il 24 gennaio 2018
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Alberto, Angelo, Franco, Gianni e Osvaldo
Località di partenza: Rifugio Mettolo-Castellino - Pian della Tura 1741 – Valle Ellero (CN)
Punto più elevato raggiunto: monte Mondolé 2382m
Dislivello cumulato in ascesa: 902m
Sviluppo complessivo del percorso: 9,4 km
Tempo in movimento: 3h 30'
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
...altre foto
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 29/1/2018 16:39  Aggiornato: 29/1/2018 16:39
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 666
 Re: Monte Mondolè e Cima Durand
Descrizione del percorso e foto d'epoca: Gianni
Fotocronaca: Angelo
Altre foto. traccia GPS, mappa satellitare e coordinamento redazionale: Adriano
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