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Escursionismo : Un anello per il monte Palon per i colli delle Coupe e della Croce di Ferro ritornando per l'alpe Balmafol
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 23/09/17 22:42
Notizia riferita al: 21/09/17
Letture: 1602

Un anello per il monte Palon per i colli delle Coupe e della Croce di Ferro ritornando per l’alpe Balmafol

Località di Partenza: Slargo tra l’alpe Le Druge e l’alpe Le Combe mt. 1580
Dislivello complessivo: mt. 1420
Tempo di salita: 5 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Difficoltà: E Dal colle della Croce di Ferro all’alpe Balmafol EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia Fraternali Editore

L’estesa catena montuosa che dal Musinè si propende sino al Rocciamelone presenta una serie di vette e colli sempre più elevati man mano ci si avvicina alla seconda cima. L’ultima di questo esteso crinale è il monte Palon, montagna che sfiora i tremila metri, raggiunta in questo itinerario.
Una strada stretta, ma quasi tutta asfaltata, da Chianocco, in bassa val di Susa, sale un assolato versante e superando in progressione più di mille metri di dislivello raggiunge l’alpe Le Combe dove termina. Qui giunti ci s’immette sul sentiero 565 che sale da fondovalle e che con una lunga serie di diagonali ascendenti e svolte guadagna il colle delle Coupe che dà sulla valle di Viù. Percorso per un tratto il crinale, passati sotto lo Costa Fenera si scende al colle che porta questo nome dove lungamente si prosegue traversando quasi in piano a monte di precipitanti e spettacolari pareti rocciose al termine delle quali si raggiunge l’ampia sella del colle della Croce di Ferro dove sorge un rifugio, la Capanna Sociale Aurelio Ravetto dominata dall’incombente mole del monte Palon. Proseguendo per un breve tratto sul sentiero che lascia il colle si raggiunge la base del piano inclinato, un’estesa dorsale che lungamente salita consente di guadagnarne convenientemente la cima. Scesi dal monte ci si abbassa nella valletta sottostante il colle della Croce di Ferro dove inizia l’impegnativo sentiero che lungamente percorso raggiunge l’alpe Balmafol da dove si torna all’alpe le Combe sull’ampia traccia di servizio all’alpeggio.
Dalla cima del monte Palon vista ampissima sulle valli, sui monti sino alla pianura dove emerge Torino.

Poco prima dell’abitato di Bussoleno, in bassa val di Susa, lasciata la statale si prende a destra per Chianocco subito sottopassando la strada il ponte della ferrovia. Prendendo a salire, si raggiunge più su l’abitato di Chianocco dove si prosegue verso monte seguendo l’indicazione per Molè e l’alpe Le Combe. Salendo a svolte un assolato versante, superata la borgata Molè, il bivio per Lorano e poi le case di Gottrus, guadato il rio Pianfè iniziano una lunga serie di diagonali ascendenti, intervallate da svolte, che consentono alla strada di alzarsi e di guadagnare progressivamente quota. Così lungamente continuando si raggiungono di sopra degli estesi ed aperti pendii pascolativi dove parte lo stradello per l’alpe Le Druge. Poco oltre, prima dell’alpe Le Combe, si può lasciare l’auto nei pressi del rudere di una casa.
Subito individuando la traccia che traversando nel prato porta all’alpe Le Druge, giunti all’edificio di risalgono i pendii pascolativi a monte passando più su vicini alla presa di un acquedotto. A tratti poco identificabile perché confusa con quelle degli animali, piegando a destra si passa accanto ad una vasca abbeveratoio alla quale conviene attingere non trovando più acqua per tutto il proseguo dell’itinerario. Di poco più avanti sul nostro s’immette dalla destra un altro sentiero e di qui sino al colle delle Coupe la traccia sarà sempre evidente anche se poco segnata. Avendo probabilmente un’origine militare, per via dei ruderi presenti al colle, raggiunto il limite superiore dei pascoli la traccia gradualmente si alza su un assolato versante con una lunga serie di diagonali ascendenti e svolte facendosi il pendio via via sempre più ripido man mano che si sale. Traversando da una parte e dall’altra nella pineta per macchie di ginepro strisciante, superato un canalino al limite della vegetazione arborea, con un’ultima diagonale ci si porta in direzione del superiore intaglio del colle delle Coupe mt. 2341 avendo già in vista il muraglione del terrapieno ed i ruderi della caserma che si raggiungono con alcune svolte terminali.
2 ore c.ca dall’alpe Le Druge.
Dal colle delle Coupe, oltre a quello percorso, un sentiero scende al lago di Malciaussia in valle di Viù, mentre un altro percorre a svolte il crinale sulla sinistra e salendo per un tratto si porta sul versante della val Susa traversando sotto la Costa Fenera a monte di precipitanti pareti rocciose. Raggiunto il punto di massima elevazione, come si comincia a scendere la visuale s’apre d’improvviso sul monte Palon, che si raggiungerà, mentre di lato spicca l’imponente mole del Rocciamelone. Scesi al colle di Costa Fenera, il rilievo roccioso che si ha di fronte si supera con un lungo traverso, inizialmente facile e pianeggiante, aggirandolo sulla sinistra. Più avanti si riprende a salire percorrendo appresso una zona accidentata, che richiede un minimo di attenzione, avendo di sotto il vista l’alpe Balmafol dalla quale si passerà ritornando. Al termine dell’attraversamento si giunge in vista dell’ampia depressione del colle della Croce di Ferro mt. 2546, dominato dal monte Palon, mentre di sotto sorge un rifugio, la Capanna Sociale Aurelio Ravetto, più in là i ruderi di una costruzione militare.
1 ora e 30 minuti c.ca dal colle delle Coupe.
Dal colle una traccia scende in direzione di Malciaussia, un ripido sentierino sale direttamente in vetta al monte Palon, mentre di lato s’intravede il piano inclinato che più facilmente porta in vetta con una pendenza meno accentuata. Se così si volesse fare occorre percorrere per un tratto il sentiero 560 che lascia il colle raggiungendo più avanti la base del pendio posta a quota 2516. Inizialmente per tratto erbosi, poi seguendo fedelmente dei percorribili sfasciumi, si risale faticosamente e lungamente la dorsale e senza alcuna difficoltà, mai cessando di salire, superato l’ultimo ripido tratto, si raggiunge l’ometto di vetta del monte Palon mt. 2965 assai panoramico sui monti, dove spicca il vicino Rocciamelone, e sulle valli di Susa e di Viù.
1 ora e 30 minuti c.ca dal colle della Croce di Ferro.
Scesi poi per la stessa via sul sentiero, si torna in direzione del colle della Croce di Ferro, che non si raggiunge, scegliendo di abbassarsi liberamente nella valletta sottostante i ruderi militari dove transita il sentiero balcone che porta all’alpe Balmafol individuato inizialmente dalla solite segnature biancorosse sbiadite. Stando per un breve tratto vicini all’alveo del rio, di poco più sotto lo si abbandona, non lasciandosi tentare di scendere. Qui giunti si prende invece la poco evidente traccia che comincia a traversare pianeggiante sempre ben segnalata da numerosi ometti da ricercare in progressione. Si percorre lungamente una zona accidentata sotto delle pareti rocciose, ripidi pendii dove occorre prestare un briciolo di attenzione, passaggi tra le rocce, canaloni che precipitano a valle, cenge e altre difficoltà che rendono impegnativo l’attraversamento. Ad un tratto iniziale dove si sale di poco, ne segue un altro lungamente pianeggiante che precede quello in cui ci si abbassa a svolte. Percorse che si hanno si riprende a traversare e sempre scendendo la traccia si porta in progressione sulla dorsale degradante all’alpeggio. Le numerose diagonali discendenti che seguono portano la traccia gradatamente verso il basso e sempre seguendo gli ometti si raggiungono al fondo i pascoli a monte e poi più in basso gli edifici dell’alpe Balmafol dove nel luglio del 1944 si svolse un’epica battaglia tra forze nazifasciste e quelle partigiane avendone quest’ultime la meglio.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla vetta del monte Palon.
Una traccia traversando in piano lascia l’alpeggio rasentando da una parte il pilone di Santa Rita, dall’altra la Pera Capel, un’originale conformazione rocciosa, dove inizia il lungo tratto discendente che riporta all’alpe Le Druge. Fatta la svolta protetta da un poderoso muraglione, segue un lungo attraversamento dove si supera una zona franosa di recente risistemata e sempre rimanendo sull’ampio sentiero balcone si percorrono poi le numerose diagonali discendenti e svolte raggiungendo più in basso il punto in cui si abbandona la traccia principale, sotto le Gran Rocce, prendendo quella che prosegue in piano nel punto in cui sorge l’indicazione per l’alpe Balmafol. Il tratto che segue, pianeggiante e assai piacevole, è un lungo traverso di spostamento che percorso consente di raggiungere la svolta sulla strada per l'alpe le Druge dopo aver guadato il rio Pianfè, la prima acqua del percorso. Lasciato l’alpeggio in breve si ritorna ai ruderi poco prima dell’alpe Le Combe dove questo lungo anello si chiude.
45 minuti c.ca dall’alpe Balmafol.




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