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Alpinismo : Rocca dei tre Vescovi e monte Enciastraia
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 13/09/17 00:56
Notizia riferita al: 07/09/17
Letture: 733

Previsioni incerte e pioggia prevista per il pomeriggio ci fanno scegliere una gita un po’ meno complessa del solito: così ci troviamo la mattina alla partenza in numero ridotto sotto un cielo nuvoloso e non ben augurante. Pronti a modificare la meta, saliamo in valle Stura ma appena entrati nella piana di Demonte siamo accolti da uno splendido paesaggio settembrino con cielo totalmente sereno e le nostre montagne più nitide e belle che mai. Risaliamo fino a Bersezio e svoltiamo per Ferrere: attraversato il luminoso lariceto con i suoi tornanti sui pendii dell’Incianao, arriviamo alla sommità del costone da cui si gode bella vista sul Colle del Ferro e sui Becchi Rossi e discendiamo sull’affascinante frazione ora quasi totalmente rinnovata. Lasciata l’auto al parcheggio (1869 m), prendiamo il sentiero che al fondo del villaggio si alza a destra in direzione ovest sulle prime rampe parzialmente coltivate, illuminati dal sole che ci scalda il lato B insieme al percorso che ci sta davanti. Risaliamo velocemente il sentiero che si innalza progressivamente sulla sinistra del rio al centro del vallone sino al gias di Colombart (2213 m). In alto, alla testata della valle ci appaiono bei pascoli ancora pieni di bovini, oltre i quali intravediamo le cime delle nostre mete. Il sentiero ora confluisce nella carrareccia, che giunge dal bivio da noi trascurato per scendere a Ferrere e che, superato il ponte sul rio, con lunghi tornanti tra macereti e dossi di erba semibruciata dalla lunga siccità, ci porterà, lungo i fianchi orientali del Monte Pebrun, alla Bassa di Colombart (che nell’etimo ricorda il Colle della Lombarda cioè del vento cosiddetto), largo valico con panca e campanaccio (2461 m), da cui si ha ora vista completa sulle nostre cime, Rocca Tre Vescovi e monte Enciastraia, ormai non lontane. Lasciamo sulla destra il sentiero per la dirupata cima delle Lose e proseguiamo per il Colle del Puriac. Superiamo il colle e, giunti oramai nell’ampia distesa di pietrame e sfasciumi sedimentari, risaliamo la conca fino a raggiungere il bivio (2650 m) che separa i sentieri per la Rocca a sin. e l’Enciastraia a dx. In due vanno direttamente all’Enciastraia, noi tre saliamo prima alla Rocca per la ripida china di ghiaioni proveniente dalla cima. Per fortuna oggi il percorso, tracce più che sentiero, è totalmente asciutto e quindi relativamente sicuro. Dopo qualche serpentina raggiungiamo la fascia rocciosa in linea di pendenza con il tracciato di salita, che offre qualche appiglio, e continuiamo lungo una sorta di canalino detritico, per poi sbucare sul crestone di rocce rotte (esposto sul versante francese). Così arriviamo all'ultimo ripido pendio, che ci porta sulla Rocca (2867 m), ideale punto di incontro dei tre vescovadi di Cuneo, Nizza ed Embrun, che le danno il nome. Intanto sono arrivate le prime nuvole, come da programma, per cui prendiamo la via della discesa, con cautela nel tratto ripido sotto la cima, con più sicurezza sotto il sole che torna ad accompagnarci, discendendo la fascia rocciosa. Tornati al bivio, prendiamo rapidamente a risalire il sentiero, ben indicato, per l’Enciastraia, nostra seconda cima, tagliando il centro della conca e percorrendo un bel tratto di salita tra rocce ed erba, sotto la parete est della montagna. Mentre ci avviciniamo alle belle rocce stratificate e ricche di fossili, sulla pietraia alla nostra sinistra, tranquillamente adagiati, parecchi splendidi maschi di stambecco stanno riposando sotto il sole, senza degnarci di troppa attenzione. Noi procediamo in ripida salita verso nord fino al Passo dell’Enciastraia (2900 m), ove il percorso, meno ripido, piega verso sud e, dopo un ultimo traverso a sinistra, ci porta alle croci di vetta (2955 m). In cima ci godiamo il paesaggio sulla sottostante valle di Lauzanier e sulla sterminata cerchia di monti, vicini e lontani, che ci circondano (in primo piano sulla vicina e apparentemente irraggiungibile Rocca dei 3 Vescovi). Dopo le foto di rito, poiché il sole appare sempre più minacciato da vari tipi di nuvolaglia, ci mettiamo sulla via del ritorno, rientrando, oggi senza alcun anello, per la strada di salita, dopo il colle del Puriac, alla Bassa di Colombart, per ritrovarci per il meritato spuntino insieme al resto della compagnia al gias di Colombart. Il sole ha deciso che per oggi ci riaccompagnerà fino alla bella Ferrere, ove con perfetto tempismo, solo dopo esserci rassettati, discarponati e risaliti in auto comincerà a piovere.

Escursione effettuata il 7 settembre 2017
Compagnia dell'anello formata da: Alberto, Angelo, Franco, Gianni e Osvaldo
Località di partenza: Ferrere di Bersezio 1869m – Valle Stura di Demonte (CN)
Punto più elevato raggiunto: Monte Enciastraia 2955m
Dislivello cumulato in ascesa (rilevamento GPS): 1272m
Sviluppo complessivo del 'percorso (rilevamento GPS): 18.5 km
Tempo in movimento (rilevamento GPS): 6h34'
Difficoltà: F (Facile di grado alpinistico) vedi scala difficoltà

fotocronaca

Tracciato gps


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 13/9/2017 1:01  Aggiornato: 13/9/2017 1:01
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 668
 Re: Rocca dei tre Vescovi e monte Enciastraia
Descrizione del percorso: Gianni
Fotocronaca e Tracciato GPS: Angelo
Coordinamento redazionale: Adriano
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