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Escursionismo : Un anello dalla val Sangone per il monte Bocciarda. Ritorno passando per la Fontana Mura e la Palazzina Sertorio
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 14/06/17 19:47
Notizia riferita al: 10/06/17
Letture: 1652

Un anello dalla val Sangone per il monte Bocciarda. Ritorno passando dalla fontana Mura e la Palazzina Sertorio

Località di partenza: Slargo presso l’area dei Pianas mt. 1060
Dislivello complessivo: mt. 1050
Tempo di salita: 4 ore e 45 minuti c.ca passando per il Forte di S. Maurizio
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Partendo di poco a monte del Santuario della Madonna di Lourdes a Forno di Coazze si percorre per intero la parte terminale della valle del Sangone passando per gli alpeggi del Sellery ed i resti del Forte di S. Maurizio. Giunti al colle della Roussa si prosegue lungamente sul crinale che separa la valle del Sangone da quella del Chisone, fatto di colli e vette, raggiungendo le prime due che si incontrano, cioè i monti La Courbasiri e Bocciarda. Scesi poi ai grandi piani che separano le due cime si ritorna per l’impegnativo sentiero che transitando per la Fontana Mura, sorgente del Sangone, riporta all’alpeggio di Sellery Superiore. Lasciata la strada fatta in ascesa, ritornando si passa dalla palazzina Sertorio percorrendo appresso un tratto del sentiero “Val Sangone Quota 1000” che lungamente e assai piacevolmente traversa i pendii della valle opposti a quelli fatti salendo prima si scendere al guado sul torrente Sangone che riporta al punto di partenza.
Dal monte Bocciarda una traccia prosegue per cresta sino alla Punta dell’Aquila e ancora oltre. La visuale da questo monte è ampissima aprendosi la vista sulle vette della cerchia alpina e sulle valli del Sangone, del Chisone e del Germanasca.

Giunti a Giaveno, centro principale della val Sangone, alla rotonda dinnanzi la parrocchiale si prosegue per Coazze. Superati più avanti i bivi per Pontepietra e Coazze, sempre mantenendosi sul fondovalle si raggiunge il ponte sul Sangonetto che si supera procedendo in direzione di Forno di Coazze incuneandosi la strada all’interno della valle dove scorre il torrente Sangone. Superati i bivi per alcune borgate e la notevole costruzione del Santuario della Madonna di Lourdes, al grande slargo che segue si può lasciare l’auto.
Nel punto in cui la strada riprende salendo alle Case Agostino e a Pian Neiretto, si prosegue sullo stradello che si inoltra parallelo al Sangone, il sentiero 414a, come suggerito da numerose indicazioni. Superata l’area a pagamento dei “Pianas”, al guado si prosegue dalla stessa parte entrando più avanti il sentiero nel bosco ad attraversare due rii per poi risalire i prati al termine dei quali si rientra nel bosco. Un breve tratto in ascesa consente alla traccia di uscire alla Prese di Pian Contero sulla superiore strada che s’inoltra nella valle sulla quale si rimarrà fedelmente sino all’alpeggio di Sellery Superiore dove terminerà. Incontrati per via due piloni lunghi tratti in piano si alternano ad altri dove si sale. Fatte le svolte alla Loja Scura, dove con una breve deviazione si può scendere all’incantevole cascata, si giunge al bivio dov’è segnalato l’accesso alla Palazzina Sertorio, traccia che si utilizzerà per tornare. Proseguendo la copertura arborea cessa ed a tratti il fondo della strada peggiora. Fatta la prima svolta si può decidere di salire direttamente all’alpeggio del Sellery Superiore. In questo caso, seguendo le solite segnature, un’evidente traccia montando per le praterie facilmente lo raggiunge. Se si vuole invece, in alternativa, passare per l’alpeggio di Sellery Inferiore e poi andare a vedere ciò che resta del forte di S. Maurizio, allungando pertanto il percorso, ma di poco, conviene restare fedelmente sullo stradello che subito raggiunge l’alpeggio. Proseguendo oltre, fatte le svolte e percorsi lunghi tratti in ascesa, si giunge nel punto in cui, con una breve deviazione, ci si può portare sul rilievo dove un tempo sorgeva il Forte di S. Maurizio, presidio militare avente lo scopo di arginare e segnalare un’eventuale presenza armata al colle della Roussa dove passava il confine tra il regno di Francia e gli stati dei Savoia. Di tutte le fortificazioni che un tempo qui sorgevano, ora è rimasto ben poco avendo il tempo tutto cancellato.
Tornati al colletto e ripresa la strada, fatte ancora le svolte che seguono, si raggiunge l’alpeggio di Sellery Superiore dove un edificio è stato ristrutturato diventando il rifugio Fontana Mura. Sul retro della costruzione, a monte della fresca fontana, riparte il sentiero 414 per il colle della Roussa. Sempre evidente e segnata una traccia transita lungamente per i pascoli portandosi poi all’interno di una valletta che si risale con una serie di svolte e brevi traversi che guadagnando progressivamente quota consentono di uscire di sopra al colle della Roussa, mt. 2019.
3 ore e 30 minuti c.ca dalla partenza.
Qui diversi sentieri s’incrociano. Oltre quello che sale dalla val Sangone e quello scende in val Chisone, un altro sale alla Punta del Lago Sud, un altro si porta al lago di Rouen, mentre quello che si prende s’inoltra oltre il caratteristico pilone della Madonna, manufatto che consente di usufruire di un provvisorio riparo in caso di maltempo. Ancora un’evidente e segnata traccia, con l’aggiunta di numerosi ometti, percorre fedelmente il crinale, prima in piano poi in forte ascesa. Superato il bivio dove parte la traccia che porta direttamente al monte Bocciarda, brevi o lunghi traversi e ripetute svolte sull’aperto pendio, consentono infine di raggiungere il grosso ometto di vetta del monte La Courbasiri, mt. 2214 punto più elevato dell’itinerario con già in vista la successiva cima che si dovrà raggiungere. Scesi i facili erbosi pendii che contraddistinguono la parte opposta del monte, si percorrono appresso gli estesi pianori che separano le due cime stando sempre su una traccia evidente e segnata. Lasciate sulla sinistra delle rocce accatastate, il bivio per l’alpe Bocciarda e poi quello per la Fontana Mura dove parte la traccia che si prenderà per scendere, facilmente e senza alcuna difficoltà si raggiunge la croce con la sagoma dell’alpino e poi il grosso ometto che individua la cima del monte Bocciarda mt. 2201.
1 ora e 15 minuti c.ca dal colle della Roussa.
Oltre un’impegnativa traccia prosegue in direzione per monte Uia e della Punta dell’Aquila facendo già una certa impressione le rocce discendenti alla sottostante Porta Sarasina.
Tornati al pianoro intermedio tra le due cime ed individuato il sentiero che riporta al Sellery Superiore passando per la Fontana Mura, indicazione riportata a terra su una roccia, lo si prende subito scendendo sul versante della val Sangone. Questo tratto, per escursionisti esperti, per via dei pendii che si attraversano, a tratti evidenziato da sbiadite segnature rosse e da numerosi ometti, dopo una lunga diagonale discendente prende a scendere ripido e a svolte continue un versante costeggiando le numerose pietraie che si incontrano per via costellate dai fastidiosi cespugli di rododendro. La discesa è impegnativa anche per le numerose tracce dovute al passaggio del bestiame domestico e ai numerosi camosci che popolano questi pendii. Sempre ricercando segnature e ometti, evitando pietraie e rododendri, di sotto, dopo una ripida discesa la traccia s’appiana. Continuando, in breve si raggiunge la notevole Fontana Mura, le sorgenti del Sangone, e subito dopo l’alpeggio del Sellery Superiore. Seguendo le indicazioni si percorrono i pascoli sottostanti stando su una traccia che scendendo si fa via via sempre più evidente. Le numerose svolte che seguono sulla dorsale che separa i due rii portano la traccia a superare quello di sinistra terminando più avanti ad un tornante sulla strada dove, dalla parte opposta, riparte il sentiero che di sotto esce sulla stessa. Fatto l’ultimo tornante, subito si raggiunge il punto dove delle indicazioni suggeriscono come raggiungere la Palazzina Sertorio. Lasciata la strada si prende lo stradello che sceso a guadare il Sangone raggiunge questo edificio oggi “Osservatorio per l’ambiente alpino”, una storica e poderosa costruzione di proprietà della Comunità Montana avente scopi turistici, culturali prestandosi anche per l’escursionismo scolastico. Dalla Palazzina Sertorio il sentiero 414 riprende il suo corso verso le Prese ed il rio Meinardo da dove si scenderà al guado sul torrente Sangone. Quello che ora si percorrerà è certamente il tratto più piacevole dell’intero percorso, purtroppo da farsi a fine itinerario. Lunghi tratti nel chiuso dell’abetaia e nel bosco e opportuni attraversamenti di pietraie, facilitati, consentono alla traccia di avanzare quasi sempre in piano incontrando per via gli alvei di alcuni rii discendenti dal monte Uia. Così continuando, superate le Prese Meinardo dove ingenti sono stati i danni procurati al bosco da una recente valanga, si giunge, di poco più avanti, ad un bivio dove si può prendere sia il sentiero di destra che quello di sinistra. Sulla destra si rimane sul sentiero 414 che, superato il rio Meinardo, raggiunge poi uno stradello sul quale ci s’immette. Le svolte discendenti che seguono gli consentono di raggiungere al fondo il guado sul torrente Sangone, mentre prendendo a sinistra per la borgata Ferria, si sta su un sentierino che scendendo a svolte una dorsale nel chiuso del bosco raggiunge ugualmente al fondo lo stesso guado. Purtroppo non è segnato, spesso invaso dalla vegetazione che lo soffoca, perdendosi un tantino nella parte terminale dove si finisce sulle rocce nei pressi del guado. In senso opposto e praticamente impossibile capire dove parte. Molto piacevole, soprattutto nella parte alta, è da pulire, liberare e segnare. Giunti al guado l’anello si chiude. Stando sullo stradello che costeggia il Sangone si ritorna poi allo slargo subito dopo l’area di sosta dei Pianas.
3 ore c.ca dalla vetta del monte Bocciarda.

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