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Escursionismo : Anello della Cresta del Ferà da Carnino Superiore
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 29/05/17 17:07
Notizia riferita al: 25/05/17
Letture: 976

Carnino Superiore, ridente e sperduto paesello ubicato ad una quota intorno ai 1400 metri di altitudine, sulla sinistra idrografica del torrente Negrone, che più a valle, precisamente a Ponte di Nava, darà origine al fiume Tanaro (avrete dunque intuito, tanto per cambiare, che ci troviamo nuovamente nell’Alta Valle Tanaro!), è uno di quei siti ameni, ormai semidisabitati, nei quali non si può affermare che “tutte le strade portano a Roma”: infatti, la lunga e tortuosa stradina di accesso, qui termina, e se proprio qualche irriducibile ostinato vorrà comunque raggiungere la Capitale, dovrà proseguire a piedi o a “dorso di mulo”.
Da qui inizia la superba odierna escursione della “smagrita” Compagnia dell’Anello (Alberto, Angelo e Jose assenti per piccoli e momentanei problemi sanitari, auguri!), che si concluderà con il solito classico “anello”, naturalmente scaturita dalla fervida fantasia del sempre vulcanico leader Adriano, in arte Cadri, croce e delizia per la premiata ditta Osvaldo & C. (oggi i moccoli non li abbiamo sentiti, anche perché era meglio non distrarsi, pena la fatidica “run like Hell”!
Escursione comunque bellissima, sempre ben segnalata da tacche di vernice rossa, che cavalca per numerosi e spettacolari tratti creste e torrioni rocciosi ricadenti a picco sul versante Nord (Carnino) e con ripidissimi prati nel versante Sud (Upega); da consigliare, in ogni caso (senza alcun vanto), ad escursionisti di buona esperienza alpinistica, visti alcuni passaggi obbligati (aggiramento di Dente e Torrione Mader, nonché un tratto tra Il Ferà e il Passo di Framargal) che, seppur brevi, sono abbastanza esposti.
Quattro passi oltre le ultime case di Carnino il sentiero si biforca (qui terminerà il nostro anello): ci dirigiamo a sinistra (indicazione “Passo di Lagarè” m 1747) che raggiungiamo lungo la traccia di un ripido sentiero, attraversante una fitta e ricchissima foresta mista di svariate latifoglie e conifere; la palina indicante il passo è posizionata (secondo me) in luogo anomalo, quasi alla base di un bastione roccioso strapiombante, il sentierino comunque prosegue in aggiramento sulla sinistra dell’appena menzionato ostacolo, dopodiché fatti alcuni passi un ampio ruscellamento franoso ci sbarra la via. Ora, visto che la prima meta, la Cima del Caplet m 1958 (come indicato dai nostri altimetri e dalla mappa Fraternali o m 1980 come indicato dalla croce di vetta e dal Vademecum “Alpi Liguri” del Touring-C.A.I.?!) si individua al culmine dei ripidissimi prati del versante Est in cui ci troviamo, La maggioranza decide di attraversare in qualche modo per proseguire lungo la traccia segnalata, mentre il solito dissidente opta per la salita diretta “spaccagambe”. Ci ritroviamo comunque tutti assieme alla predetta croce di vetta, raggiunta in arrampicata finale su roccia ben appigliata, comunque non banale.
Ridisceso il breve tratto roccioso, si va adesso alla ricerca della Quota m 1970 (1980 secondo la mappa di Adriano) o Dente di Carnino, che dovrebbe (dico “dovrebbe”: se qualcuno ne sa di più sarebbe molto gradita una smentita!) – secondo la descrizione del suddetto Vademecum – coincidere con un grande cippo in cemento eretto sulla successiva altura (che però non è assolutamente assimilabile a un “Dente”… forse a un molare!) ricoperta di bassi larici.
Proseguendo, spesso in cresta o in aggiramento di cocuzzoli rocciosi, e dopo un rilassante leggero pendio prativo, raggiungiamo la facile Rocca del Praet m 2059, ed oltre la poco più impegnativa Rocca del Ferà m 2220.
Adesso, inconsapevoli, iniziano le difficoltà: innanzitutto per l’aggiramento obbligato (sul lato Nord) di Dente e Torrione Mader, dove sono stati ancorati alla roccia dei cordini di ferro per assicurarsi dalla marcata esposizione: purtroppo, la prima metà degli ancoraggi risulta inutilizzabile a causa della copertura nevosa che li sommerge. Che fare?... Antonio ha decretato che non si può scendere dall’altro versante. Ci pensa il solito coraggiosissimo Gianni ad aprirci la via sulla crestina nevosa a ridosso della roccia; riemersi alla luce del sole (in tutti i sensi!), la successiva salita a Il Ferà o Testa ‘d Garibaldi m 2245 ci sembrerà una bazzecola.
I patemi però non finiscono qui: altro passaggio obbligato – ed altro accenno ai moccoli – lungo una risicata ed esposta cengetta per raggiungere il Passo di Framargal m 2178 e la successiva strada sterrata per il Colle dei Signori m 2111. Voi penserete: finalmente i nostri “Arditi” potranno rilassarsi e consumare lo strameritato pasto pomeridiano… e invece no! La neve (sempre in agguato sui versanti esposti a Nord) ci mette di nuovo lo zampino sotto forma di tratti slavinati ripidissimi che, onde evitare guai, costringe i quattro saggi a calzare i ramponcini; chi non li ha (e ben contento dell’occasione offertagli!) opta per la salita diretta alla Cima di Pertegà m 2404 (Est e Ovest), discesa al Colle di Capoves m 2200 ed ultima divertente arrampicata alla Cime de Capoves m 2270 (o m 2259).
Ricongiungimento al Colle dei Signori, transito nei pressi del sottostante Rifugio Don Barbera, e lunga monotona discesa lungo il vallone di Carnino (scusate, l’aggettivo “monotono” in montagna non esiste, basta alzare la testa e tutto intorno è meraviglia!).
Perdonatemi il difetto di essere tenacemente logorroico, la prossima volta cercherò di essere più… lungo! Ciao a tutti.
PS: L'odierna stupenda escursione la Compagnia dell'Anello la vuole dedicare a Matteo Lucca, appassionato alpinista del CAI Savigliano, recentemente scomparso, che ne è stato l'ispiratore con un analogo percorso da lui effettuato due anni fa. Grazie Matteo!

Escursione effettuata il 25 maggio 2017
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Antonio, Franco, Gianni e Osvaldo
Località di partenza: Fraz. Carnino Superiore di Briga Alta 1384m – Valle Tanaro (CN)
Punto più elevato raggiunto: Cima di Pertegà 2404m
Dislivello cumulato in ascesa: 1115m (1350m con la Cima di Pertegà)
Sviluppo complessivo del percorso: 16 km
Tempo in movimento: 5h 45'
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti) con brevi tratti F (Facile) vedi scala difficoltà

fotocronaca

Tracciato gps
mappa satellitare


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 29/5/2017 17:30  Aggiornato: 29/5/2017 17:30
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 668
 Re: Anello della Cresta del Ferà da Carnino Superiore
Descrizione del percorso: Antonio
Fotocronaca, tracciato GPS e mappa satellitare: Adriano
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