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Escursionismo : Rocca Pizzo o Pennina, Poggio dell'Allodola, Cima dei Prati di Cosio e Monte dei Cancelli
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 10/04/17 17:02
Notizia riferita al: 06/04/17
Letture: 1244

L'alta vallle del Tanaro è un territorio quasi inesplorato per la stragrande maggioranza dei componenti la Compagnia dell'Anello, anche questa settimana chiamata all'appuntamento dell'ormai consueto giorno dedicato a Jupiter, con la sola assenza di Gianni alle prese con dei piccoli problemi stagionali di salute (comunque, non pensi di passarla liscia, dovrà esibire un regolare certificato medico!). Ed è lì che ci recheremo, viste anche le condizioni di persistente innevamento alle quote medio-alte (non ultima l'imbiancata di ieri, ben visibile sulla direttrice Mindino-Antoroto-Pizzo d'Ormea), e più precisamente nella zona montuosa a ridosso di Nava, regione Liguria.
Il luogo di abbandono delle automobili è la Colla dei Boschetti, a quota m 1228, raggiungibile percorrendo la bella strada asfaltata che collega Nava con San Bernardo di Mendatica e quindi Monesi (punti di riferimento, un traliccio dell'alta tensione e un cartello indicativo della località “Montescio”). Da qui, sulla destra, si originano una sterrata forestale ed un sentiero (che percorreremo in discesa al ritorno) con percorso parallelo; ci inoltriamo lungo la pista forestale, tra una ricca vegetazione, inizialmente costituita da una pineta di pino silvestre, più in alto sostituita da una insolita consociazione di faggio e pino silvestre; il sottobosco, abbondante e cespuglioso, è caratterizzato principalmente dal nocciolo e dal carpino bianco. Le piste forestali, numerose in questo territorio, tra l'altro prive di divieti ai mezzi motorizzati, sono state costruite principalmente al servizio dei boscaioli taglialegna, ma sono anche molto frequentate dagli appassionati dello sport (!) della caccia: è infatti ad uno di essi, per combinazione presente alla prima biforcazione che incontriamo, che chiediamo una dritta sulla direzione da intraprendere per il Poggio dell'Allodola (m 1494), prima quota montana che intendiamo raggiungere. Il responso dice che si va a destra, perchè a sinistra la pista conduce alla chiesetta della Madonna della Neve in località Cancelli (per tal motivo, forse per affrancarla dalle numerose Madonne della Neve, viene più comunemente menzionata Madonna dei Cancelli).
Raggiungiamo quindi il Poggio dell'Allodola, ove stazionano due automezzi di operai taglialegna (il simpaticissimo ronzio delle motoseghe ci accompagnerà per quasi tutta la giornata!); da qui, una labile traccia di sentiero, con alcune semi-cancellate tacche di vernice, ci indirizza, in discesa, fino all'inizio della rocciosa cresta della Rocca Pizzo o Pennina (m 1401), costituita da lisci ed obliqui lastroni di roccia, la cui percorrenza (abbastanza lunga) risulta malagevole ed insidiosa, anche per la presenza di numerosi cespugli spinosi intercalati da tratti molto ripidi con erba secca alta e scivolosa. Dalla cresta, il versante nord precipita a perpendicolo sul fiume Tanaro con un pauroso precipizio di 600 metri.
Dalla cima, dietrofront, percorriamo in senso inverso il già descritto itinerario, riscavalchiamo il Poggio dell'Allodola per risalire la china boscosa (versante SE) della Cima dei Prati di Cosio (m 1532). Dal cippo in cemento della vetta, discendiamo ora il versante opposto per giungere alla già menzionata chiesetta della Madonna dei Cancelli (m 1438), ove ritorneremo per la sosta ristoratrice; proseguendo ora su pista forestale, tracce di sentiero e crestone boscato, in direzione NO, terminiamo la nostra odierna galoppata alla cima del Monte dei Cancelli (m 1517), anch'essa caratterizzata da un grosso cippo in cemento (veramente, qualcuno vorrebbe proseguire per il Bric Cornia, ma non è giornata!).
Ritornando, con una breve deviazione, raggiungiamo la poderosa fortificazione sulla cima del monte Escio, il Forte Montescio. Si tratta di una batteria di protezione, con artiglierie collocate in “barbetta” cioè al riparo di un parapetto oltre il quale si proietta la volata del cannone. Il nome deriverebbe dal fatto che la canna del cannone sporgendo oltre il parapetto "facesse la barba", cioè bruciasse l'erba sottostante. Questo forte, armato con quattro cannoni, aveva come obiettivi le valli ad occidente del Colle di Nava, fin verso Monesi e la cresta Saccarello Tanarello. Come per le altre opere della zona, la batteria è stata disarmata e successivamente destinata a deposito e ad alloggiamento truppe. Attualmente appartiene a privati.
Da lì si può scendere lungo un bel sentiero-scorciatoia che ci deposita alla Colla dei Boschetti. Scendendo verso Garessio, notiamo che la giornata calda e soleggiata ha modificato i colori della mattinata: la bianca coltre si è disciolta... come neve al sole!
Breve sosta a Cantarana per rifornimento acqua (sembra essere più leggera della Sant'Anna!), quindi tutti ospiti a Garessio dalla carissima amica Evelina, la quale ci ha deliziato con le torte di gelato alla meringa e varie bevande, il tutto molto apprezzato. Grazie Evelina!

Escursione effettuata il 6 aprile 2017
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Alberto, Angelo, Antonio, Franco, José e Osvaldo
Località di partenza: Colla dei Boschetti 1228m
Punto più elevato raggiunto: Cima dei Prati di Cosio 1532m
Dislivello cumulato in ascesa: 706m
Sviluppo complessivo del percorso: 14,4 km
Tempo in movimento: 4h 30'
Difficoltà: E (Escursionisti) – EE (Escursionisti Esperti) il tratto della Rocca Pizzo o Pennina (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
...altre foto
Tracciato gps
mappa satellitare


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 10/4/2017 18:07  Aggiornato: 10/4/2017 18:07
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 668
 Re: Rocca Pizzo o Pennina, Poggio dell'Allodola, Cim...
Descrizione del percorso: Antonio
Fotocronaca: Angelo
Altre foto: Adriano e José
Tracciato GPS e mappa satellitare: Adriano
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