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Escursionismo : Un anello ritornando ai Sette Ponti nel vallone del Gran Dubbione
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 18/02/17 13:12
Notizia riferita al: 16/02/17
Letture: 1802

Un anello ritornando ai Sette Ponti nel vallone del Gran Dubbione

Località di partenza: Borgata Podio mt. 800
Dislivello complessivo: mt. 470
Tempo complessivo: 4 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° & Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Il vallone del Gran Dubbione, in bassa val Chisone, è chiuso da una cerchia di monti che lo separano dalla valle del Sangone nella quale si scende attraverso alcuni colli. Se i pendii nella parte bassa sono ripidi e boscosi, dalla parte intermedia in su s’apre a ventaglio alle incassate combe dove scorrono il rio dei Traversi ed il rio Gleisassa percorse entrambe da sentieri che uniscono il fondovalle con le numerose borgate di Serrremoretto, un tempo assai popolate, oggi praticamente prive di residenti fissi. Se nella Comba dei Traversi due ponti in muratura comunicano con le opposte rive, nella Comba del rio Gleisassa sono presenti ben sette ponti risultando il percorso d’ascesa assai tortuoso perché si risale una gola in alcuni punti stretta da pareti rocciose a picco dove sono presenti delle vie d’arrampicata. Un’alluvione di alcuni anni fa ha portato via il quinto ed il sesto ponte ora sostituiti da spettacolari passerelle agganciate a funi d’acciaio, mentre gli altri cinque, alcuni riportando seri danni, hanno resistito alla furia della piena che ha letteralmente spazzato via un altro ponte, più a valle, detto “Delle Piane”.
Partendo già in quota, dalle soleggiate borgate di Podio, un sentiero s’inoltra lungamente, prima in moderata ascesa, poi più ripido, traversando i boscosi pendii della bassa valle. Giunti alla sommità si perde quota scendendo la pista forestale che porta all’imbocco della comba del rio Gleisassa che tutta si risale. Attraversati i sette ponti e poi un ottavo, si perviene così all’abitato di Serremoretto posto sulla dorsale separante questa comba da quella dei Traversi. Scesi a questa e attraversato un primo ponte e poi un altro ancora, guadato più sotto il rio Gleisassa perché il ponte “Delle Piane” non c’è più, saliti alla chiesetta di Serforan a picco sul torrente e raggiunta la disabitata borgata di Tagliaretto, si torna a Podio percorrendo lo stradello che unisce tra loro questa due località.
Lungamente camminando per boschi, costeggiando e attraversando torrenti, percorrendo sentieri e incontrando per via caratteristiche borgate, è sempre piacevole, gratificante addentrarsi in questo poco conosciuto vallone che “Profuma d’antico”.

Percorsa la nuova superstrada della val Chisone, giunti alla rotonda dei monoliti si prende a destra per Pinasca subito superando il torrente. Di poco più avanti, allo stop, si piega a sinistra e rientrando sulla statale si fuoriesce dall’abitato raggiungendo, quasi subito, il bivio dov’è segnalata la strada che sale a Serre Marchetto e Serremoretto. La strada, con alcune ravvicinate svolte ed in ripida ascesa, prende a salire un ripido versante raggiungendo più su il bivio dove si si prosegue diritti per le borgate Podio, Gialetto e Grangetta. Lungamente traversando si superano queste ultime raggiungendo, più avanti quelle del Podio dove, al bivio presso il pilone della Madonna di Lourdes, si tiene la destra rasentando le case Giustetti. Al successivo, presso la svolta che segue, si prosegue diritti subito diventando la strada lo stradello sterrato che porta a Tagliaretto, che si percorrerà per intero ritornando. Fatti pochi metri, evidente, sulla sinistra, parte verso monte il sentiero che lungamente si percorrerà nella prima parte dell’itinerario. Nei pressi del bivio, poco prima o poco dopo si può lasciare l’auto a margine della strada.
Dopo un primo tratto dove si sale, inizia un interminabile traverso nel chiuso del bosco, assai piacevole perché si procede per lunghi tratti in piano, sempre costeggiando estesi muraglioni di terrazzamenti da tempo in abbandono. Si raggiungono così delle aperte dorsali dove la vista s’apre sui monti all’opposto e sull’esteso crinale separante questo vallone da quello del Lemina. Oltrepassate tre ravvicinate prese d’acqua, si affrontano di seguito dei tratti franati oltre i quali si salgono faticosamente delle ravvicinate svolte riprendendo poi a traversare sempre restando su una traccia che proseguendo si fa stradello-pista forestale. Le svolte che seguono, sempre in ascesa, portano a raggiungere alla sommità la strada che da Serre Marchetto porta alle Case Longhi sulla quale ci s’immette raggiungendo la borgata dove all’inizio dell’abitato una pista forestale scende, con ripetute svolte alternate a lunghi e brevi traversi, alle Piane dove inizia la gola del rio Gleisassa con i sette ponti. Si perdono, con questo tratto, c.ca 200 mt. di dislivello. Giunti alle indicazioni al fondo si piega a sinistra entrando, di poco più avanti, nella gola del rio Gleisassa subito trovando il primo ponte, detto “Cianaiass”, a cui segue il secondo della “Roca Rusa”. Poiché si percorre una stretta gola, a seconda della sua conformazione la traccia si porterà di volta in volta da una parte o dall’altra del rio sempre individuando la via per procedere. Si tenga conto che un tempo questa traccia era assai percorsa essendo una delle poche che permetteva di comunicare con il fondovalle. Il terzo ponte, quello del “Rio Chiabreirol”, in qualche modo ha retto alla furia della piena risultando però danneggiato. Sempre proseguendo si giunge al quarto ponte, del “Visch” che precede il pianoro chiuso da ardite pareti rocciose percorse da vie d’arrampicata e da un impegnativo sentiero attrezzato che traversa tra le rocce. Più avanti il quinto ponte, detto della “Lusera” perché di qui si ricavavano le lastre in pietra per i tetti, e il sesto, delle “Gleisasse”, che prende il nome dal rio, portati via da precedenti piene sono ora stati sostituiti con spettacolari passerelle rette da cavi d’acciaio. Da vedere e da percorrere. Il comune di Pinasca che li ha commissionati ha sostenuto una forte spesa per realizzarli e ciò la dice lunga sull’importanza storico, turistica, ambientale che ha questo itinerario “Dei sette ponti”. Il settimo ponte, “Mulinas”, anch’esso rovinato, precede il tratto che attraversando abbandonate praterie, stretto da soliti muretti, consente di uscire di sopra sulla strada asfaltata per Serremoretto, sulla quale si sta per poco, prendendo sulla sinistra la traccia che traversando tra le case di Rocceria e poi tra i castagneti porta all’ottavo ponte di “Rocceria” superato che si ha in breve si sale alla borgata di Serremoretto mt. 1045, punto più elevato di questo anello, stretta attorno alla chiesa, sulla dorsale che separa i vallone del rio Gleisassa da quello del rio dei Traversi.
2 ore e 30 minuti c.ca dalla borgata Podio. Alle case molte indicazioni consentono di non sbagliare. Quasi alla sommità si segue quella che porta al nono ponte, il primo ”Dei Traversi” che si raggiunge al termine di una diagonale discendente nel bosco. Il nono ponte ed il decimo, che si troverà più avanti, in muratura e assai antichi, incantevoli per struttura, realizzazione e bellezza, sono quelli che meglio hanno retto alle periodiche piene perché costruiti con criterio. Attraversato il nono ponte, per prati si scende alla strada, presso un altro ponte, che non si attraversa, perché qui inizia il percorso nel vallone dei Traversi. Scendendo sempre di poco, e stando costantemente vicini al rio, si attraversa, più avanti, il corso d’acqua al decimo ponte, il secondo “Dei Traversi”, incontrando per via un cippo con croce, segno religioso assai diffuso in questa valle, superato che si ha con un paio di svolte, si ritorna di sotto presso l’alveo del corso d’acqua, che ancora lungamente e piacevolmente si costeggia, giungendo al fondo in riva al rio Gleisassa qui scoprendo che l’undicesimo ponte, detto “Delle Piane” non c’è più portato via dalla piena. Guadato in qualche modo il rio, dalla parte opposta riprende la traccia ascendente che percorsa porta alla chiesa della Madonna della Neve, detta di Serforan, costruita a picco sul rio del Gran Dubbione nato dalla fusione dei rii Glesiassa e Traversi. Lasciandola si prende la traccia verso monte che lungamente traversando, incontrando per via le poche case di Traversi e poi quella del forno, porta alla borgata Tagliaretto, un tempo assai abitata, oggi priva di residenti fissi. Paese delle meridiane, scesi alla grande chiesa, più in basso si termina sullo stradello che raggiunge la borgata, che si prende. Sempre in piano, piacevolmente traversando, in una mezz’oretta abbondante si torna alla borgata Podio dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dalla chiesa di Serremoretto.

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