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Escursionismo : Un anello attorno all'Orrido di Chianocco sul sentiero del Leccio. Eventuale salita al Colletto
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 31/12/16 10:10
Notizia riferita al: 28/12/16
Letture: 2385

Un anello attorno all’Orrido di Chianocco sul sentiero del Leccio. Eventuale salita al Colletto.

Località di partenza: Chianocco mt. 550
Dislivello complessivo: 400 mt.
Tempo complessivo: 3 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone –
Val Chisone Fraternali Editore

Sui fianchi ripidi di una montagna i corsi d’acqua possono generare, con il passare dei secoli, un orrido, cioè una gola con pareti a picco, più o meno vasta, scavata in profondità dall’erosione dovuta al passaggio continuo dell’acqua. Anche l’orrido di Chianocco, in bassa valle di Susa, s’è formato così.
La Riserva Naturale Speciale dell’Orrido e Stazione del Leccio di Chianocco in bassa valle di Susa è stata istituita per preservare e tutelare questo particolare ambiente naturalistico dove prospera il leccio, una quercia sempreverde tipicamente mediterranea, rara in quest’area alpina, che qui ha trovato il clima adatto alla sopravvivenza. I lecci sono tutti abbarbicati sulle pendici scoscese dell'orrido in prossimità della parte terminale dell’alveo del torrente Prebec prima che attraversi Chianocco. Al termine del breve percorso escursionistico che s’addentra nella gola dell’orrido, superato un arco naturale di rocce, inizia una via ferrata le cui caratteristiche sono riportate in un pannello esplicativo che sorge nel punto in cui parte.
Questo itinerario all’inizio si sviluppa sul versante destro idrografico (sinistro per chi sale) dell’orrido del torrente Prebec raggiungendo di sopra la borgata di Molè a margine di calanchi e chouquè. Scesi poi ad attraversare il corso d’acqua, con un lungo traverso ascendente si perviene ai ruderi della chiesetta della Madonna dei Campi da dove si torna a valle stando sul sentiero che s’abbassa non lontano dal limite sinistro dell’orrido. Si raggiunge così il punto panoramico che permette di visionare alcuni esemplari di leccio mentre di sotto il rio Prebec forma pozze e cascatelle.
Essendo l’itinerario si per sé breve, volendolo, con percorso aggiuntivo, si può salire al Colletto, colle in quota separante la valle del Prebec da quella del rio Moletta, su una traccia che attraversa luoghi impervi a suo tempo attraversati prima dal fuoco.

Giunti sin quasi Bussoleno, sulla statale 25 in valle di Susa, poco prima si svolta a destra per Chianocco subito sottopassando il ponte della ferrovia. Salendo si raggiunge in breve questa località dove si può parcheggiare a fianco della Chiesa o a margine dell’alveo del torrente Prebec trovando sul posto alcune indicazioni tra le quali quella del “Sentiero storico delle vigne e dell’orrido di Chianocco” nel punto in cui parte il sentiero 565 Chianocco – Colle delle Coupe.
Dopo un breve tratto in salita una traccia s’addentra nell’orrido raggiungendo il punto in cui sorge un arco naturale di rocce. Sulla sinistra prosegue il sentiero. Volendolo, oltre l’arco ci si può addentrare sin dove, attraversato due volte il rio, termina il percorso escursionistico ed inizia la via ferrata subito intuendo che non è il caso di proseguire se non con la debita attrezzatura. Tornati sui propri passi passando di sotto l’arco si riprende il sentiero che più su s’immette su una traccia più ampia rasentando più avanti la presa di un acquedotto. Traversando si sale un assolato pendio portandosi la traccia sull’orlo dell’orrido per poi subito immettersi su uno stradello. Qui giunti si prosegue verso monte mentre sulla destra si scende all’alveo del torrente per risalire dalla parte opposta sulla traccia che si percorrerà scendendo. Di poco sopra lo si abbandona ritornando sul sentiero che salendo nel bosco esce di sopra sulla strada che da Chianocco porta all’alpe Le Combe passando per Molè sulla quale si sta sino al primo tornante superato che si ha si ritorna sul segnato e segnalato sentiero. Con un lungo traverso ascendente su una dorsale, con una breve deviazione ci si può portare sin dove il pendio precipita per ammirare uno splendido esemplare di leccio che qui prospera. Tornati sulla traccia e riprendendo a salire si raggiunge più sopra la borgata Molè traversando tra le case dell’abitato a margine dei calanchi che contraddistinguono i pendii che danno sul torrente Prebec. Superata la chiesetta si esce sulla strada nel punto in cui sorge un pilone votivo. Questo è il punto più elevato del percorso( mt. 900 c.ca)
1 ora e 30 minuti c.ca da Chianocco.
Avendo del tempo a disposizione e volendolo si può salire al colle Colletto e da questo ritornare a questo punto. Al fondo una spiegazione dettagliata di questa variante aggiuntiva.
Altrimenti sulla destra del pilone parte uno stradello che al fondo terminerà all’alveo del torrente Prebec e questo si prende. Si scende ripidi e superate le graziose case delle Male Combe con un paio di svolte si raggiunge il corso d’acqua attraversato che si ha subito si rasentano i ruderi del Molino Bìcera oltre il quale si prosegue sul sentiero 541A. Con un lungo, interminabile, ma piacevole traverso in moderata ascesa, stretta la traccia da muretti e chiusa dai noccioli, incontrando per via un breve ripido tratto che si supera a svolte, al termine dell’ascesa si raggiungono i ruderi della chiesetta della Madonna dei Campi, dove una volta sorgevano estesi coltivi, oggi abbandonati. Di poco più avanti ad un segnalato bivio, trascurata la traccia che inoltrandosi verso monte porta a Pavaglione, si prende quella che in direzione opposta scende a valle, il sentiero 541 lungamente ingombro, nella parte alta, da fastidiosi sassi a ciottolo. Sempre ben evidente, segnata e segnalata, su un assolato pendio una traccia si abbassa faticosamente nella pineta traversando da una parte o dall’altra o secondo la linea di massima pendenza, rasentando per via i tornanti della strada che da Chianocco sale a Pavaglione. Giunti al terzo tornante, volendolo, con una breve deviazione seguendo il corso di una canaletta e scendendo poi dei ripidi gradini, ci si può portare al “Belvedere”, punto panoramico su alcuni esemplari di leccio e sul corso d’acqua che al fondo forma pozze e cascatelle. Ritornati sui propri passi di prosegue sulla dorsale subito raggiungendo il punto in cui, piegando a destra, si scende con il 451B all’orrido. Sulla sinistra, invece, prima con un traverso, poi in ripida discesa, si raggiunge il quarto tornate della strada e poi, quasi subito, il quinto. In vista oramai di Chianocco, stando ora per un tratto sulla strada, fatto l’ultimo tornante, si raggiungono le case dell’abitato e attraversato il ponte sul torrente Prebec questo anello si chiude.
1 ora e 30 minuti c.ca da Molè.

VARIANTE DEL COLLETTO
Se si vuole ampliare l’itinerario si può effettuare la variante aggiuntiva del Colletto. In questo caso dal pilone a monte di Molè si rimane la strada principale che scendendo subito raggiunge il bivio per Lorano. Percorrendo un pianeggiante, piacevole e panoramico stradello, superata questa località e quella che segue, Pietrabianca, poco dopo lo si lascia seguendo l’indicazione per Barmabruna e Balmafol per il sentiero che si stacca sulla destra privo di segnature. Traversando in moderata ascesa, poi in piano, stando lungamente su un assolato, boscoso pendio, giunti alla Comba delle Foglie si prende a destra a risalire una valletta. Questi versanti sono stati a suo tempo attraversati dal fuoco e se ne vedono le conseguenze. Più sopra, lasciata la valletta un primo traverso a sinistra, a cui segue un tratto per la linea di massima pendenza su una dorsale, porta di sopra a piegare a destra per l’ultimo traverso che conduce al termine di poco sopra al colle Colletto che si raggiunge comunque faticosamente dopo aver oltrepassato il bivio per l’alpe Barmabruna. Questa sella è posta sul crinale che separa la valle del rio Prebec da quella del rio Moletta. Mentre la traccia principale prosegue per l’alpeggio di Balmafol, dal colle Colletto si scende dalla parte opposta subito raggiungendo una ben tenuta pista forestale, che si prende verso valle, poi l’alpe Ciangarì con bella vista sulla Grand Uia, su tutto l’alto vallone del Prebec scorgendo pure la Gran Gorgia. Rimanendo fedelmente su questo stradello, lungamente si scende, a svolte con qualche scorciatoia, e rincontrando per via il sentiero 565 che prosegue verso monte, si termina di sotto sulla strada che da Chianocco sale all’alpe le Combe raggiungendo, subito dopo, il pilone a monte di Molè dove questa variante si chiude. Questa aggiunta richiede un tempo complessivo di circa 2 ore superando un ulteriore dislivello di 350 mt.

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