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Escursionismo : Un anello per il Gran Truc dalla Conca Cialancia
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 01/10/16 19:48
Notizia riferita al: 30/09/16
Letture: 1864

Un anello per il Gran Truc dalla Conca Cialancia

Località di partenza: Borgata Linsard mt. 1160
Dislivello: mt. 1200
Tempo di salita: 4 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone
Fraternali Editore

Il parco naturale provinciale di Conca Cialancia si sviluppa nella parte alta del rio della Balma, vallone laterale della val Germanasca. Si può raggiungere da fondovalle percorrendo una lunga e geniale strada militare, tuttora in ottimo stato di conservazione, che si stacca poco prima di Perrero, e che in c.ca 14 chilometri guadagna l’alpe ed il lago Lauson. Oltre prosegue ancora per molto sino allo slargo dove termina.
Molto meglio utilizzare l’imperdibile sentiero che partendo dalla borgata Linsard s’addentra lungamente nel vallone terminando al passo di Cialancia, colle che immette nella conca dei tredici laghi.
La valle è stretta e gli ambienti che si attraversano sono aspri e selvaggi, ripidi e scoscesi, mentre la parte alta s’apre a conche verdi pianeggianti punteggiate da piccoli laghi. Poco prima del lago Lauson, in un’incantevole posizione facilmente raggiungibile, sorge un bivacco detto “Formaggino”, per la forma, dotato di ogni comodità, sempre fruibile, punto di partenza per escursioni sulle vette e per le molteplici traversate che si possono effettuare scendendo in val Pellice, nel vallone di Pramollo o nella conca dei tredici laghi sopra Prali.
Questo itinerario in ascesa percorre un piacevole sentiero, il 201, quasi pianeggiante nella parte iniziale, prima del lungo, ripido traverso che passando per le spettacolari cascate guadagna di sopra la conca terminale. Raggiunta l’alpe Cialancia, poi il bivacco ed infine la strada militare nei pressi del lago Lauson, si sale in vetta al Gran Truc, cima assai panoramica. Ritornati al lago si può decidere come tornare a Linsard e le alternative sono due: ripercorre il sentiero praticato in ascesa oppure utilizzare l’interminabile strada militare.

Percorsa la valle del Chisone, giunti a Perosa Argentina si prende a sinistra per Prali e la valle Germanasca attraversando l’abitato di Pomaretto. Superati alcuni piccoli abitati, dopo Trossieri e poco prima di Perrero, s’abbandona la provinciale prendendo a sinistra per la Conca Cialancia subito attraversando il torrente su uno stretto ponte oltre il quale la strada comincia a salire praticando svolte e traversi così guadagnando quota. Trascurate alcune deviazioni che portano a minuscoli insediamenti, più su, al bivio per Linsard, si lascia la strada militare che prosegue per la Conca Cialancia prendendo a destra per questa borgata, ora abitata da una sola famiglia, dove non è difficile trovare dove parcheggiare.
Lasciate le case, dove su una delle quali un’antica iscrizione ricorda una scuoletta Beckwith, alla svolta che segue parte il sentiero 201, “Antica strada nazionale della Balma” che alla sommità raggiungerà la conca nella quale sorge l’alpe Cialancia. L’ampia, segnata, lastricata traccia, rasentato il cippo posto a ricordo di tre partigiani, s’inoltra da subito in moderata ascesa costeggiando i soliti muretti che delimitano prati e coltivi ora il totale abbandono. Fatta di poco più avanti una deviazione che costringe a scendere e poi risalire per superare un tratto franato, ritornati sul sentiero si riprende a traversare superando una seconda valletta, dove scorre un rio, affrontando poi un tratto un tantino esposto dove il pendio precipita, mai pericoloso essendo la traccia assai ampia, spingendosi il sentiero via via sempre più avanti nel vallone dove di sotto l’incassato rio della Balma si sente mormorare. Raggiunto il rio di un terza valletta, dove l’attraversamento è facilitato da una cavo passamano che aiuta a superare una placca rocciosa, si riprende a traversare alternando lunghi tratti pianeggianti, assai piacevoli, per nulla stancanti, ad altri dove si sale, sempre di poco, raggiungendo più avanti il punto in cui il vallone si biforca. Superato un secondo, facile tratto attrezzato, una zona sorgiva ed un rio su un ponticello, ci si porta appresso all’imbocco del vallone frontale, dove tutto cambia, prendendo la traccia salire, inizialmente con una serie di svolte a cui segue un lungo traverso ascendente nel chiuso del bosco con tratti assai ripidi, che consente di guadagnare quota, giungendo così in riva al torrente che, di poco più sopra, forma delle spettacolari cascate. Le svolte che seguono portano infine ad uscire all’ampissima conca terminale, chiusa da una cerchia di monti, che si percorre per un buon tratto, terminando la traccia sullo stradello per l’alpe Cialancia, posta di poco sotto, nel punto in cui si trovano delle indicazioni. Qui giunti, lasciato il sentiero 201 che prosegue per il Passo di Cialancia, ci si immette sul 203 per il bivacco della Provincia e per il lago Lauson segnalato ad un’oretta scarsa. Lo stradello prende a salire e fatte le svolte iniziali, superata una fontanina, con un lungo traverso pianeggiante aggirante una dorsale, raggiunge il bivacco, posto a quota 1963 mt. in un’incantevole posizione. Ampio, confortevole, dotato di ogni comodità, 5-7 posti letto con coperte, stufa, acqua, cucina a gas e quant’altro, sempre aperto, è a disposizione di chiunque ne voglia usufruire.
3 ore c.ca dalla borgata Linsard.
Lo stradello che lascia il bivacco si porta pianeggiando verso la piccola conca, dove sorge l’alpe e il lago Lauson, dominata dal monte Gran Truc e da una serie di cime intermedie terminanti con la Punta Cialancia. Raggiunta la strada militare, d’ora in avanti interdetta ai veicoli, la si percorre per un tratto, sino al secondo tornante, avendo di sotto la splendida vista del lago, per poi abbandonarla per la traccia che porterà in vetta al Gran Truc. Un sentierino sale una ripida dorsale al limite del pendio, assai ripido e stancante, tra i rododendri, i mirtilli e le erbe dei pascoli, guadagnando per via una vasca-abbeveratoio oltre la quale si prosegue pur perdendosi la traccia, per fortuna segnalata da paletti che indicano la via, salendo così a delle superiori indicazioni dove inizia il breve trasverso pianeggiante tra le rocce che conduce sul crinale che dà sulla valle d’Angrogna scendendo così alla depressione del colle Infernet. La breve salita che segue porta la traccia ai piedi e poi sul Gran Truc mt. 2366, vetta assai panoramica sui monti, sulle valli e sulla pianura piemontese, cima dotata di una croce metallica.
1 ora e 30 minuti c.ca dal bivacco della Provincia.
Scesi poi con l’itinerario di salita alla strada militare occorre decidere come tornare e le alternative sono due. Prendere il sentiero 203 sino al bivio per l’alpe Cialancia, ripassando per il bivacco, e poi il sentiero 201 già percorso che riporta a Linsard, oppure utilizzare la strada militare della Conca Cialancia. Se così si decidesse di fare si deve sapere che si dovranno percorrere 10 chilometri di strada, tanto ci vuole per tornare, sempre uguali, monotoni, stancanti solo perché sono tanti. Ben progettata, scende a valle interminabile, con pendenza regolare e costante, con alcune svolte e lunghi traversi, che consentono di pervenire, nel punto in cui inizia l’asfalto, al bivio per Linsard e poi all’abitato dove questo anello si chiude.
Sia utilizzando il sentiero 201 che la strada militare, i tempi di percorrenza per tornare all’incirca sono i medesimi.
3 ore c.ca dalla vetta del Gran Truc.

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