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Escursionismo : Punta Tempesta, Monte Tibert e Monte Crosette
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 18/09/16 12:42
Notizia riferita al: 15/09/16
Letture: 1923

Bellissima escursione in alta valle Grana portata a termine da una Compagnia dell’Anello a ranghi
ridotti per varie cause, non ultima il tempo inclemente. Dopo la pioggia notturna non tale però da intimorire Angelo, Franco, Gianni e Osvaldo (tornato al consueto buon umore), fu individuato, con un po’ di fatalismo, nel Monte Tibert da Castelmagno un obiettivo sperato meteorologicamente asciutto (e poi vada come deve!).
Partiti da Cuneo con cielo plumbeo e gonfio di pioggia che lascia sperare poco di buono, giungiamo sotto nuvoloni grigiastri al Santuario di Castelmagno, fermando l’auto poco più avanti. In mezzo a nebbie basse e piovigginose prendiamo la carrareccia che si inoltra nel Vallone Sibolet con una serie di tornanti in moderata pendenza per giungere al gias Sibolet, ampia costruzione recentemente ristrutturata. Dopo breve salita si arriva all’ampio pianoro sovrastante, all'ingresso del quale troviamo una piccola pozza d'acqua. Mentre l’azzurro, dapprima stentato, comincia ad allargarsi sopra di noi, cominciamo a vedere tutt’intorno numerose mandrie bovine, che ci tengono compagnia con il piacevole suono dei campanacci e ci fanno apprezzare lo splendido spettacolo della fabbrica del Castelmagno in piena attività. La parte alta del vallone, ora illuminata dal sole, si apre a ventaglio davanti a noi formando un’immensa prateria che raggiunge le pendici dei monti Sibolet e Tibert, portando a dx al Colle Intersile a NO, ove ci stiamo dirigendo noi. Seguiamo il fondo del pianoro sulla carrareccia, poi risalendo sulla destra attraversiamo un piccolo rio, dove il sentiero tende a confondersi con le tracce lasciate dagli animali al pascolo. Con pendenze maggiori ci portiamo su un lungo dosso prativo, fino a raggiungere la conca alla base della testata del vallone. Qui si deve abbandonare a sinistra il sentiero per il Colle Sibolet e, puntando verso destra, in direzione nord, seguire la traccia che risale un costone di erba e sfasciumi. Dopo non molto giungiamo al Colle Intersile (2516 m), nei pressi del quale si trova un piccolo laghetto, ove, ormai riscaldati dal sole ed incoraggiati dal tempo che punta decisamente al bello, ci si presentano allettanti stimoli. Mentre a destra è dominante la sagoma del Monte Tibert, a sinistra, baciata delle nebbie, si affaccia invitante la cima della Punta Tempesta, che senza alcuna esitazione decidiamo di salire rapidamente. Andiamo su terreno molto scivoloso per le recenti piogge fino alla cresta, per proseguire poi lungo il crinale che in poco tempo ci porta alla croce di vetta a quota 2679 m. Dalla cima il panorama sulla val Maira e le sue cime è limitato e soffuso di bianche nubi, con begli effetti di luce, e non ci sottrae la vista del bel lago Tempesta sottostante.
Ritornati al colle Intersile seguiamo ora, sotto un bel sole che non ci abbandonerà più, un evidente sentiero che seguendo il lungo crinale della cresta Ovest ci conduce fino alla vetta del Monte Tibert, m 2647, la più elevata della Valle Grana, di poco inferiore alla valmairina Punta Tempesta.
Non ci resta ora che completare l’anello ritornando al Santuario per la lunga cresta Est del Tibert, percorrendone nella prima parte la discesa lungo tracce ripide ma ben segnalate, alternate da brevi ripiani che scopriamo adibiti a riposo di belle vacche ruminanti, numerose nelle praterie pascolive anche di questo versante. Il sentiero prosegue più evidente digradando attraverso declivi addolciti fino al colle e al successivo Monte Crosette, 2194 m, terza cima di una giornata nata male ma conclusasi con grandi soddisfazioni.
Certi ormai della bella conclusione meteorologica della giornata, ce la prendiamo con calma, gustando senza fretta (una volta tanto!) il meritato rifornimento alimentare sotto un bel sole settembrino, prima di riprendere la discesa verso il santuario che maestoso ci appare ora in una calda luce, e di raggiungere in breve, attraverso le verdi praterie delle pendici “a l’adrech” del Tibert, la strada sterrata che ci riporterà alla macchina.

Curiosità: in una giornata che si temeva brutta abbiamo trovato invece tempo bello e sole. Ma, curiosamente, i luoghi da noi percorsi sono etimologicamente legati a meteo totalmente opposti: tralasciamo i toponimi Tempesta e la vicina Piovosa dal significato trasparente. Ma pure Sibolet, derivante dal provenzale siboulo, significa zona esposta a venti freddi, così come Tibert (localmente Tubert) è traducibile in copertura nuvolosa e quando la cima è nascosta dalle nuvole segnala l’avvicinarsi di temporali (cfr M. Bruno).
Ma a noi è successo il contrario……

Escursione effettuata il 15 settembre 2016
Compagnia dell'Anello formata da: Angelo, Franco, Gianni e Osvaldo
Località di partenza: Santuario di San Magno – Valle Grana (CN) 1761m
Punto più elevato raggiunto: Punta Tempesta 2679m
Dislivello cumulato in ascesa: 1050m
Sviluppo totale del percorso: 13 km
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 18/9/2016 12:58  Aggiornato: 18/9/2016 12:58
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Punta Tempesta, Monte Tibert e Monte Crosette
Descrizione del percorso: Gianni
Fotocronaca: Angelo
Tracciato GPS e mappa satellitare: Adriano
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