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Escursionismo : Un anello da Montgenèvre al col des Trois Frères Mineurs passando per la Tète des Fournèous ed il Pic du Lauzin
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 03/09/16 11:27
Notizia riferita al: 02/09/16
Letture: 1496

Un anello da Montgenèvre al col des Trois Frères Mineurs passando per la Tète des Fournèous ed il Pic du Lauzin

Località di partenza: Montgenèvre mt. 1850
Dislivello complessivo: mt. 1124
Tempo di salita: 4 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta Valle Susa – Alta Val Chisone Fraternali Editore

I soleggiati pendii a monte di Montgenèvre, tra il profondo solco vallivo della valle della Clarèe e l’esteso vallone des Baisses, dominato dallo Chaberton, terminante al colle des Trois Frères Mineurs, presentano cime e colli di facile accesso ed una sempre evidente traccia li congiunge.
Partendo da Montgenèvre si percorre lungamente una piacevole traccia nella pineta che si abbandona poco prima del Pas de la Fanfare poiché presenta un tratto franato decisamente esposto. L’ostacolo si supera salendo sul crinale alla station du Chalvet dove si prosegue per cresta, lungamente, sino al Pic du Lauzin toccando per via cime e colli intermedi. Da questo rilievo si scende al colle des Trois Frères Mineur da dove si torna infine a Montgenèvre per l’interminabile vallone des Baisses avendo di sopra l’incombente mole dello Chaberton.
Questo che si propone è un itinerario semplice, di facile accesso, piacevole, non eccessivamente lungo, molto panoramico sulle valli e sui monti, assolato e praticamente privo d’acqua che si trova soltanto nel tratto terminale.

Percorsa la valle di Susa, giunti a Oulx si prosegue per Cesana salendo da questo abitato al confine di stato e al valico del Monginevro. Percorsi i tunnels che tagliano fuori Claviere, superato l’obelisco di Napoleone, si può lasciare l’auto negli ampi parcheggi predisposti presso l’abitato di Montgenèvre.
Alla rotonda dell’obelisco si prende a destra per un tratto la via tra le case che porta alla chiesa per poi, giunti al primo incrocio, salire verso monte dove alla sommità si piega a sinistra sorpassando al termine dell’attraversamento il condominio “La Durance” nel punto in cui si trova una prima indicazione per le Rocher Diseur e le Pas de la Fanfare. Percorso tutto lo stradello sino alla fine, superata l’ultima casa, nel punto in cui si trovano altre indicazioni parte il sentiero per le Plateau du Clot Enjaime, che si prende. Traversando lungamente e piacevolmente in moderata ascesa nella pineta, più avanti, in località Grand Balcon, si attraversa uno stradello proseguendo per il Pas de la Fanfare anche se un cartello avverte che la traccia diventerà impercorribile. Le svolte che seguono nel bosco permettono di raggiungere il Plateau du Clot Enjaime, dove termina la copertura boschiva ed il pendio si fa spoglio e aperto. Si affrontano di seguito le cinque diagonali ascendenti, che consentono alla traccia di alzarsi, e poi il traverso terminale pianeggiante, sotto le rocce du Chalvet, dove si prosegue, solo per un tratto, perché si comprende che andare oltre, verso il Pas de la Fanfare, diventa impossibile perché il sentiero franato è esposto. Tornati indietro, facilmente si indivia una traccia che sale l’erboso pendio per la linea si massima pendenza. Raggiunta faticosamente la panoramica sommità si piega a sinistra percorrendo lungamente il facile crinale terminante alla Station du Chalvet dove giunge un impianto di risalita. Nelle vicinanze dell’edificio sorge un punto panoramico, con tavole d’orientamento, dove la visuale s’apre ampissima sulla valle della Clarèe, sul Tabor, sui 4000 francesi, sulla valle della Durance, sul grande piano dove sorge Briancon, mentre di poco sotto si scorge il sentiero per l’impraticabile Pas de la Fanfare. Rimanendo fedelmente sul crinale, prima in moderata ascesa, poi quasi in piano, si raggiunge facilmente la prima cima, la Tete de Fournéous mt. 2682 oltre la quale ancora si prosegue per la Crete du Chalvet. Con alcuni saliscendi, superate le modeste cime le Gran Chalvet e Pointe de la Dormillouse, senza alcuna difficoltà si scende al col de la Lauze dove una traccia prosegue verso il vallone des Acles e Plampinet.
Qui giunti, volendo abbreviare il percorso, si può scendere a Montgenèvre per l’evidente traccia che scende al vallone di Baisses. Si torna all’abitato in c.ca un’ora e quarantacinque minuti.
Altrimenti si prosegue per l’ultima cima, il Pic du Lauzin percorrendo lungamente la Crete de la Lauze stando sempre su una evidente traccia che rimane fedelmente sul facile crinale. Percorso un prima tratto erboso, si traversa poi lungamente e faticosamente, per le rocce e gli sfasciumi del tratto intermedio e finale, raggiungendo al termine l’ometto di cima del Pic du Lauzin mt. 2773. Come tutte, anche questa vetta è assai panoramica.
4 ore c.ca da Montgenèvre.
Da questa cima, rifacendo il percorso di salita, si può tornare al col de la Lauze. Meglio ancora scendere dalla parte opposta al col des Trois Frères Mineurs e questo lo si fa percorrendo con una certa attenzione il crinale discendente superando i salti di roccia affrontandoli direttamente oppure aggirandoli sul lato destro, l’unico praticabile. Giunti al colle si percorrerà sino all’abitato di Montgenèvre l’interminabile sentiero che scende a valle nel vallone des Baisses stando sempre su una traccia, evidente e segnata, che attraversa gli estesi pendii pascolativi che contraddistinguono la parte alta ed intermedia di questo vallone. Raggiunta la traccia che scende dal col de la Lauze, si rimane sul “Sentier du Clot des Fonds”, lungamente, raggiungendo infine, più in basso, una sorgente, la prima acqua dell’intero percorso, oltre la quale si scende una ripida, scavata traccia terminante al fondo su uno stradello, che non si abbandonerà più sino all’abitato di Montgenèvre, nel punto in cui, alle bergerie du Baisses, parte il sentiero che costeggiando il rio Secco scende a Claviere.
Stando sempre sullo stradello che interminabile, ma assai piacevolmente gradualmente perde quota nella pineta scendendo verso valle, al fondo si finisce su una strada subito prendendo il sentiero che la costeggia a monte che porta su quella principale. Sempre rimanendo di lato si raggiunge infine la rotonda dove sorge l’obelisco di Napoleone e poi l’abitato di Montgenèvre dove questo anello si chiude.
2 ore e 15 minuti c.ca dal Pic du Lauzin.

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