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Alpinismo : Un anello per la Punta Charrà per la Ferrata degli Alpini. Ritorno per il vallone des Acles con alcune varianti per il rientro
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 02/09/16 22:41
Notizia riferita al: 22/08/16
Letture: 1876

Un anello per la Punta Charrà per la Ferrata degli Alpini.
Ritorno per il vallone Des Acles con alcune varianti per il rientro.

Località di partenza: Pian del Colle mt. 1432
Dislivello complessivo: mt. 1420
Tempo di salita: 5 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: F
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta Valle Susa Fraternali Editore

La dorsale montuosa che prosegue oltre la Punta Colomion sopra Bardonecchia ha come massima elevazione la Punta della Mulattiera. Nei pressi del passo che porta questo nome sorge una grande caserma, la XVI, posta su due piani, ancora in discrete condizioni: edificata alla fine degli anni trenta del secolo scorso poteva ospitare 120 militari. Più sopra parte la Ferrata degli Alpini, un sentiero attrezzato che attraversa il versante nord della Punta Charrà con un sviluppo complessivo che supera il chilometro. Questo impegnativo percorso taglia all’incirca alla metà la parete nord della montagna sfruttando cenge naturali con tratti intagliati direttamente nella roccia abbastanza esposti. Realizzata dagli alpini allo scopo di agevolare lo spostamento di militari e rifornimenti senza sconfinare il territorio francese, più volte ripristinata, presenta tutt’oggi tratti privi di protezione specie i passaggi sui canali nei quali occorre prestare una giusta attenzione. Raggiunto il Passo della Sanità si può salire in vetta alla Punta Charrà seguendo da prima la facile dorsale erbosa e poi la frastagliata cresta rocciosa aggirando una serie di asperità sul versante sud che richiedono qualche precauzione, prudenza e una certa esperienza.
Scesi al Passo della Sanità si ritorna al Col des Acles per l’assolata, interminabile traccia che traversa lungamento in quota il vallone des Acles riportando ai ruderi delle casermette francesi poste nei pressi del colle. Da questo si può ritornare al Pian del Colle per la traccia utilizzata per salire, oppure proseguire salendo all’ampissimo, spettacolare anfiteatro sottostante l’estesa cresta che va dalla Gravina del Mezzodì alla Cima della Seur e da questo scendere a valle passando per Grange Guiaud e Teppa, oppure proseguire oltre il colletto del Gui percorrendo poi la ripida traccia che transitando non lontano dal Mauvais Pas all’inizio del colle della Scala prosegue poi verso valle per il sentiero degli Alpini che scende nella Comba della Gorgia.

Giunti a Bardonecchia si prosegue in direzione degli abitati di Les Arnaud e Melezet portandosi di seguito la strada all’imbocco della valle Stretta. A Pian del Colle, appena oltrepassato il ponte sul rio, si prende a sinistra subito lasciando l’auto negli ampi spazi a margine della fontana con la vicina bacheca dove parte il sentiero 710 per il passo della Mulattiera.
Lo stradello che s’inoltra nella Comba della Gorgia, superata più sopra la vasca d’accumulo del rio quasi sempre in secca, prosegue in moderata ascesa sino al punto in cui, piegando a sinistra, prende a salire ripido nel bosco guadagnando prima la Grangia Teppa e poi, più su, faticosamente, la Grangia Guiaud, che dà in nome al vallone, posta in un’incantevole posizione. Proseguendo, superato un primo bivio dove parte la traccia che porta direttamente al Tour Jaune de Barabbas, più avanti, al successivo, nel punto in cui lo stradello diventa sentiero, si continua seguendo l’indicazione per il Col des Acles. Alternando tratti ripidi ad altri dove la pendenza si attenua, superata una zona sorgiva e stando non lontano dal rio di valle, si percorrono le estese radure terminali sottostanti l’ampia sella raggiungendo più avanti un quadrivio di sentieri nel punto in cui si trovano ancora delle indicazioni. Qui giunti, lasciata la traccia frontale che sul versante francese porta al Pas de Rousse dal quale si sale facilmente sulla Gravina di Mezzodì e sulla Cima della Seur, quella di destra per l’ampio anfiteatro sottostante queste cime, si prende il sentiero di sinistra, sempre il 710, per il passo della Mulattiera. Un traverso nel bosco ed un paio di svolte consentono di raggiungere l’ampia depressione del col del Acles dove sorgono i ruderi delle casermette francesi, con ampia vista sui monti: sulla Gravina di Mezzodì, posta sulla destra, e sulla frastagliata Punta Charrà, che si dovrà raggiungere, sulla sinistra.
L’ampia traccia militare che ora si percorre, traversando lungamente, prima tra le rocce poi tra gli erbosi pendii, senza alcuna difficoltà guadagna il passo della Mulattiera dove sorge la grande caserma XVI che merita una visita.
3 ore c.ca dal Pian del Colle.
Ritornati al passo e mantenendosi fedelmente sulla traccia che percorre il ripido crinale, ci si porta nel punto in cui parte la Ferrata degli Alpini per il passo della Sanità o col de la Grande Hoche. Questa traccia percorre lungamente, tagliandola, la strapiombante parete nord della Punta Charrà sfruttando cenge naturali con tratti intagliati direttamente nella roccia abbastanza esposti. Più volte rovinata dal disgelo e dalle intemperie, più volte ripristinata, è da affrontare prestando la dovuta attenzione e la necessaria prudenza. Dotata inizialmente di cavi d’acciaio corrimano, in alcuni tratti rovinati ma ancora presenti, sostituiti ora da catene, s’inoltra assecondando la natura del pendio superando nel procedere colatoi ingombri di detriti friabili da attraversare con cautela. Affrontato la prima volta, questo percorso incute un giusto timore, che si supera via via che si procede. Lunga più di un chilometro, la Ferrata degli Alpini la si percorre in un’ora o poco più; termina di poco a monte del passo della Sanità, che dà sul vallone francese Des Acles, dominata da una serie di cime incombenti: la Guglia d’Arbour che nasconde la Grand Hoche, la Punta Clotesse e altre vette che stanno sul confine italo-francese.
La salita dal passo della Sanità alla Punta Charrà, a prima vista semplice, così non è. Superato il primo ripido tratto sulla dorsale erbosa, si affronta poi il successivo per le rocce rotte e gli spuntoni mantenendosi sempre sul versante sud, l’unico percorribile. Scesi ad un primo intaglio si affronta poi un traverso fortemente in ascesa individuando il passaggio tra le rocce supportati da numerosi ometti e bollini rossi, da non perdere, che indicano la via che porta in vetta. Scesi tra le rocce ad un secondo intaglio in breve si guadagna la croce metallica di vetta della Punta Charrà mt. 2843 dove la vista s’apre imponente verso ogni dove. Dal passo della Sanità si raggiunge questa cima impiegando c.ca. un’ora.
2 ore c.ca dal Passo della Mulattiera.
Ritornati al passo della Sanità, al fine di sviluppare un anello si sceglie il sentiero che percorre l’arido, assolato, stancante vallone des Acles in terra francese. Affrontate le iniziali diagonali discendenti intervallate da numerose svolte, questa traccia, avente anch’essa un’origine militare, traversa poi lungamente ed interminabile i boscosi pendii sottostanti la parete sud della Punta Charrà con percorso quasi pianeggiante, superando nel procedere colatoi ricolmi di detriti. Sempre traversando finalmente si raggiunge una spalla dove sorge una minuscola piramide di rocce oltre la quale ancora si prosegue per un tratto giungendo infine in vista delle casermette dirute francesi poste di sotto al col del Acles dove si trova una zona sorgiva che permette di dissetarsi. Saliti al colle e scesi al quadrivio dove sorgono le indicazioni, si può ritornare ripercorrendo fedelmente l’itinerario di salita che passando per le Grange Guiaud e Teppa riporta al Pian del Colle.
3 ore e 30 minuti c.ca dalla vetta della Punta Charrà.
Altrimenti, avendo del tempo in più a disposizione, si può decidere di raggiungere l’ampissimo anfiteatro sottostante il passo Rousses con le cime che vanno dalla Gravina di Mezzodì alla Cima della Seur, spettacolare ed imperdibile. Se così si decidesse di fare, al quadrivio si prende il sentiero GR5B per il colle della Scala ed il Tour Jaune de Barabbas che subito s’inoltra in piano traversando lungamente i pendii sottostanti il versante est della Gravina di Mezzodì. Sempre evidente e ben segnato, superate delle strane rocce che altro non sono che un bunker di calce strutto fatto saltare, alcuni scavavi colatoi ed una ripida parete rocciosa, come si raggiunge un erboso canalino lo si risale con una serie di svolte, ripide e stancanti, che portano ad un colletto dove inizia l’attraversamento dell’anfiteatro proprio sotto le rocce calcaree e le guglie dove primeggia il dentino del Tour Jaune de Barabbas con grotte e anfratti. Più avanti, nel punto in cui sorgono delle indicazioni, ancora si può scegliere di scendere al Pian del Colle passando per le Grange Guiaud e Teppa percorrendo il sentiero 710A. Di qui si ritorna a valle impiegando c.ca un’ora e mezza abbondante.
Altrimenti, restando nell’anfiteatro, sempre sul sentiero GR5B, lo si attraversa per intero, salendo poi al colletto del Gui, che lo chiude, dove ancora si prosegue lungamente alternando tratti dove si sale o si scende, sempre di poco, sorpassando i resti di una caserma e quelli dell’arrivo della teleferica della Sueur, sino a che, d’improvviso, la traccia prende a scendere, ripida, con una serie interminabile di svolte ravvicinate e distanziate verso il Blockhaus (fortino), posto all’inizio del colle della Scala, che non si raggiunge perché, quasi al fondo, una scritta bianca su una losetta posta per terra, suggerisce come raggiungere Pian del Colle scendendo di poco sin nei pressi dei ruderi del ricovero XX dove ci si immette su un’ampia traccia. Sulla sinistra si scende al colle della Scala, sulla destra si esce sulla strada asfaltata Colle della Scala-Bardonecchia giusto appunto al tornante dove parte l’ultimo tratto di sentiero che percorso porta a valle terminando sullo stradello che risale la Comba della Gorgia, che si percorre per poco, subito attraversando il rio così trovando, dall’altra parte, quello che sale alle Grange Teppa e Guiaud, già percorso. Lo si prende raggiungendo così al fondo la fontana con la vicina bacheca dove questo lungo anello si chiude.
Dal bivio sotto il col des Acles si scende al Pian del Colle impiegando all’incirca complessivamente 3 ore superando un ulteriore dislivello di c.ca 150 mt.

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