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Escursionismo : Un anello dal colle della Vaccera al Gran Truc tornando per l'alpe Infernet
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 16/07/16 15:07
Notizia riferita al: 15/07/16
Letture: 1652

Un anello dal colle della Vaccera al Gran Truc tornando per l’alpe Infernet

Località di partenza: Ultimo tornante prima del colle Vaccera mt. 1450
Dislivello: 920 mt.
Tempo di salita alla vetta: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n°7 Val Pellice Fraternali Editore

In questo itinerario si propone la salita alla vetta del Gran Truc non per la via normalmente seguita, cioè dal vallone di Pramollo, laterale della val Chisone, ma dalla val Pellice, avendo come punto di partenza il colle della Vaccera. Questo per permettere di effettuare un impegnativo anello che nella prima parte prevede il raggiungimento della cima per la cresta di sudest e poi la discesa all’alpe Infernet, oggi pressoché abbandonata, da dove, con lungo traverso che si sviluppa in zone assai dirupate, ci si riporta al punto di partenza.
Particolare attenzione bisogna prestare soprattutto nel tratto che va dalla cima del Gran Truc all’alpe Infernet perché il sentiero che collega questi due punti, non segnato, è appena evidente perché poco percorso. Le cose migliorano dall’alpe Infernet a valle. Una volta individuata la traccia, è necessario percorrerla senza mai abbandonarla, in quanto i pendii che si attraversano sono a forte pendenza, dirupati e ricoperti di ontani nani e rododendri. Questo itinerario è sconsigliato in caso di nebbia, molto frequente su questi versanti.

Giunti in val Pellice, superato l’abitato di Luserna S. Giovanni alla successiva rotonda si prende a destra seguendo l’indicazione per Angrogna. La strada, ampia e asfaltata sino alla meta, toccando per via borgate e case isolate sempre salendo raggiunge un primo bivio dove nuovamente si prende a destra per la Vaccera, colle che mette in comunicazione la valle di Angrogna in val Pellice con quella di Pramollo in val Chisone. Sempre salendo alcuni tornanti consentono di guadagnare quota e rasentando nel procedere bivi per piccoli insediamenti e case sparse tuttora abitate, la strada si porta progressivamente con un lungo traverso ascendente verso il colle della Vaccera. All’ultimo tornante che precede il valico o poco prima, in località Cottarone, c’è lo spazio per poter lasciare l’auto e un cartello subito fornisce alcune indicazioni.
Uno stradello quasi pianeggiante parte dal tornante aggirando in progressione il sovrastante monte Servin. Superato il bivio per Bagnou e la Ca d’la Pais si guadagna in breve una dorsale, con bella vista sulla pianura, sulla valle di Angrogna, sugli alpeggi sparsi sulla montagna e sulle vicine vette. Continuando lungamente, praticamente sempre in falsopiano, piacevolmente si raggiunge al termine dell’attraversamento l’alpeggio di Criuliro o Crevlira. Dove lo stradello termina si trovano alcune indicazioni.
Si prende ora la segnata traccia che sorpassa da monte l’edificio e che in moderata ascesa, aggirata più avanti una dorsale, si porta a rasentare un grosso masso nei pressi dei resti di un muretto a secco. Qui giunti, tralasciata la traccia di destra che probabilmente conduce sulla vicina cima della Cialmetta e quella a sinistra che s’addentra nelle praterie per l’alpe Infernet, che si percorrerà tornando, si prosegue per il Gran Truc, segnalato a c.ca due ore. Dopo un primo tratto nell’erba, dove il sentiero sembra perdersi, subito dopo, quando si affronta il pendio, diventa più evidente e con un lungo traverso ascendente si guadagna infine il crinale al colle Colletto che dà sul vallone di Pramollo. Di qui una traccia travalica raggiungendo la costa e poi il colle Laz Arà. Inizia ora il faticoso percorso che segue quasi fedelmente il filo di cresta che non bisogna mai abbandonare. Il sentiero, a tratti appena evidente, sale da subito il ripido crinale alternando nel procedere a tratti erbosi altri tra le rocce. Non è segnato, ma aiutano non poco alcuni ometti opportunamente predisposti. La lunga e faticosa ascesa termina quando si perviene ad un erboso colletto piano dove si incrocia la traccia che sale direttamente dal vallone di Pramollo sulla quale ci s’immette. Di qui in avanti si fa più evidente e meglio segnata. Percorrendo ancora alcuni ripidi tratti, abbandonata in un punto la traccia che prosegue per l’alpe Infernet, si guadagna alla sommità la vetta del Gran Truc mt. 2366 dov’è notevolissima la vista sulle montagne e sulle valli circostanti.
3 ore c.ca dalla partenza.
La traccia che porta all’alpe Infernet transita di sotto la cima della montagna. Normalmente poco percorsa, a tratti rovinata dal passaggio delle greggi, dilavata, traversa lungamente scendendo verso le case dell’alpeggio, tutte in rovina, che si raggiungono superati alcuni rii. Qui di recente sono state posizionate alcune indicazioni ed ora si segue quella che riporta al colle della Vaccera
45 minuti c.ca dalla vetta del Gran Truc.
L’alpe è raggiunta da una traccia che sale sin qui da fondo valle e scendendo si attraverseranno ambienti aspri, dirupati e selvaggi e ci si stupisce come si sia potuta tracciare un sentiero così configurato. Interminabile, sempre ben segnato, scende di sotto le costruzioni e a fatica all’inizio lo si individua tra le invadenti macchie di ontano nano che l’ostruiscono. Abbassandosi con ripetute svolte sin nei pressi di una radura erbosa, una traccia prosegue scendendo sulla sinistra della stessa per portarsi ad un primo rio che si attraversa. Poiché si fa un percorso sottostante in senso inverso, ma parallelo a quello che ha condotto all’alpe Infernet, nell’ordine si riattraverseranno tutti i ruscelli già incontrati. Guadato un secondo la traccia la sia individua perché sorretta da un muretto a secco. Ora si scende moderatamente e con alcune svolte ci si porta verso una zona dove prevalgono cespugli di ontano nano. Segue un tratto dove si perde di poco quota e dopo l’attraversamento di un altro ruscello con una lunga diagonale discendente si superano nel procedere altri incassate vallette e altri rii così raggiungendo un caratteristico promontorio roccioso dove la traccia si fa strada all’interno di ammassi rocciosi. Sempre scendendo e continuando a traversare si supera infine la valletta dove scorre l’ultimo rio. Subito dopo, dove iniziano i pascoli, il sentiero si sdoppia e nel punto in cui ancora si trovano delle indicazioni si continua su quello che prosegue in piano. Transitando per delle estese praterie in breve si raggiunge il diroccato alpeggio di Souiran. Da qui in avanti la traccia prosegue ancora con un lunghissimo traverso nei pascoli, prima in moderata ascesa, poi in piano, per poi sdoppiarsi nuovamente. Al bivio si prende ora la traccia a valle, come da segnatura, perché quella a monte conduce al colle colletto incontrato prima di affrontare la salita al Gran Truc. Proseguendo si perviene ad un enorme masso con sopra scritta la sua altitudine, cioè 1700 mt., che precede di poco il bivio raggiunto nel percorso di ascesa dove si ritrovano le indicazioni. Qui giunti nell’anello si chiude. Non resta che scendere all’alpe Criuliro e ripercorrendo a ritroso l’interminabile stradello sterrato tornare al tornante sulla strada per la Vaccera.
2 ore e 30 minuti dall’alpe Infernet.
E’ possibile effettuare anche un anello più breve che non presenta alcun tipo di difficoltà. Saliti alla vetta del Gran Truc e ridiscesi al colle Colletto per la stessa via, anziché ritornare per il sentiero e poi per lo sterrato che parte dall’alpe Criuliro, si segue invece fedelmente il filo di cresta. Con alcuni saliscendi che toccano prima la vetta del monte Cialmetta, poi altri modesti rilievi, si raggiunge infine la vetta del monte Servin. Da questo si scende facilmente al sottostante colle Vaccera e di seguito, lungo la strada, al tornante dove si ha lasciata l’auto.

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