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Escursionismo : Un anello per le Punte Midi o Muret e Raccias da Chasteiran nel vallone del Bourcet
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 12/07/16 23:54
Notizia riferita al: 09/07/16
Letture: 1226

Un anello per le Punte Midi o Muret e Raccias da Chasteiran nel vallone del Bourcet

Località di partenza: Chasteiran mt. 1538
Dislivello complessivo: mt. 940
Tempo complessivo: 6 ore c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone
Fraternali Editore

Il vallone del Bourcet si stacca sulla sinistra all’altezza dell’abitato di Roreto nel comune di Roure salendo in val Chisone. Aspro, dirupato e selvaggio nella parte bassa, vi si accede di sopra per strada, da sotto per sentiero percorrendo una stretta gola dove sono presenti numerose vie d’arrampicata e una parete attrezzata, mentre nella parte alta si apre agli ameni pendii tuttora vocati al pascolo. Un tempo molto popolato arrivando ad avere, a fine ottocento, più di 600 anime, oggi praticamente privo di residenti fissi, nel punto di transizione tra la parte bassa e la parte alta del vallone sorge l’abitato di Chasteiran, in soleggiata posizione, con la bella chiesetta a picco al culmine di una parete rocciosa.
Chiuso a monte dall’impervio Becco dell’Aquila, sulla sinistra è dominato dalla punte Muret o Midi e Raccias, confinanti con il vallone del Germanasca di Massello, tutte e due facilmente accessibili tramite una facile traccia una volta raggiunto il col Clapier. La salita in vetta alle due cime da Chasteiran pur non presentando alcuna difficoltà è per escursionisti che abbiano una certa esperienza a muoversi su sentieri non segnalati e segnati, oggi poco percorsi, di difficile individuazione, molto chiusi, specie nella bella stagione quando l’erba alta nasconde la traccia. Raggiunte le due cime e scesi al colletto sottostante la Punta Raccias, una lungo traverso discendente conduce all’alpe Chaulieres da dove si torna a Chasteiran percorrendo lungamente l’interminabile stradello di servizio all’alpeggio.
Per come è configurato e per la sua storia questo appartato vallone merita essere visitato e conosciuto per tutto ciò che offre magari prendendolo dal basso, da Roreto percorrendo la spettacolare stretta gola che conduce ai primi insediamenti dominati dall’alto dalla chiesetta di Chasteiran.

Giunti in val Chisone all’abitato di Perosa Argentina si prosegue ancora sino al successivo comune di Roure. Dopo la Balma e prima di Villaretto, appena superato un impianto per la pesca sportiva, si stacca sulla sinistra la strada segnalata per il vallone del Bourcet e le borgate della Cleo. Lasciata la statale, scesi ad attraversare il torrente Chisone, dopo un breve tratto in piano una stretta strada, sempre asfaltata sino alla meta salvo alcuni brevi tratti, prende a salire un boscoso versante con una serie di svolte in ripida ascesa. Guadagnando progressivamente quota si raggiunge, nel punto intermedio, la croce dove parte lo stradello per le borgate della Cleo e per il monte Malvicino. Proseguendo, alcuni lunghi traversi, intervallati ancora da ripide svolte, portano la strada alla dorsale, con pilone, fontana e bacheca, che immette nel vallone del Bourcet raggiungendo, più avanti, l’abitato di Chasteiran a cui si arriva a termine di un lungo tratto quasi pianeggiante.
Parcheggiata l’auto all’ampio slargo a monte dell’abitato, si prosegue sullo stradello sterrato che lascia la borgata che si percorre sino alla prima svolta a destra dove lo si abbandona per la traccia inerbita che scende all’insediamento disabitato e in parte diroccato di Serrondet che si attraversa passando di sotto le case come da segno rosso sul muro di quella più in basso.
Oltre si prosegue per un lungo tratto quasi in piano stando su una traccia sempre evidente anche se inerbita. Costeggiando muretti e antichi terrazzamenti da tempo in abbandono, superato un primo rigagnolo si raggiunge una panoramica dorsale dove si prosegue allo stesso modo portandosi la traccia progressivamente verso il fondo del vallone. Lambiti di sopra i ruderi di Bergon si riprende a traversare scendendo infine al rio di valle che si guada. Dalla parte opposta la traccia si inerpica in un ricco sottobosco, per macchie di rododendri, felci e lamponi e sempre salendo e traversando, si guadagnano i prati che precedono l’alpe abbandonata della Comba del Torno dove, tra l’erba alta e le ortiche onnipresenti, occorre individuare la traccia che prosegue per il col Clapier oltre i ruderi delle case. Per non sbagliare la traccia transita qualche decina di metri sotto le pietraie a monte dell’insediamento e inoltrandosi nel bosco si fa più evidente. Questo è l’unico punto dell’intero percorso nel quale occorre assolutamente individuare la traccia perché i pendii sottostanti il col Clapier sono altrimenti impercorribili. Avendo in vista di sopra l’ampia insellatura del colle, si sale su una traccia appena evidente stretta com’è da macchie di rododendro, cespugli di ontano nano, felci e lamponi subito intuendo quanto oggi sia poco percorsa. Attraversate due asciutte vallette, sempre salendo, mai a strappi, con una serie ravvicinate di svolte si guadagna un minuscolo ripiano utilizzato dal bestiame oltre il quale la traccia riprende a salire. Praticando alcune lunghe diagonali ascendenti nel bosco si raggiunge infine il crinale al termine di un ultimo ripido tratto. Il punto in cui si giunge è più a monte del col Clapier, in direzione della Punta Midi, e questa informazione è bene averla presente qualora si volesse fare il giro in senso opposto. Una sbiadita segnatura rossa su un larice segna il punto in cui la traccia termina sul crinale. Piegando a sinistra, stando su un sempre evidente sentiero che lo percorre, attraversate in ascesa praterie e brevi tratti di pietraia, facilmente si raggiunge il grosso ometto in vetta alla Punta Midi o Muret mt. 2211, incredibilmente panoramica sui monti e sulle valli.
3 ore c.ca da Chasteiran.
Scesi poi per l’itinerario di salita all’ampia sella del col Clapier, occorre ora salire in vetta alla Punta Raccias, dirimpettaia, stando sull’evidente traccia che alternando lunghi tratti in piano ad altri in moderata ascesa traversa lungamente i pendii sud della montagna, versante Germanasca di Massello, sino alla dorsale che risalita faticosamente consente di giungere in vetta alla Punta Raccias mt. 2206, anch’essa contraddistinta da un grosso ometto, molto panoramica sul vallone del Bourcet e sull’incombente Becco dell’Aquila.
1ora c.ca dalla Punta Midi o Muret.
Di sotto la cima, al col Mean o des Plans, un evidente sentiero scende nella Comba Raccias. Il tratto che segue, sempre traversando e scendendo, si porta in progressione verso l’alpe Chaulieres, che facilmente si raggiunge. Posta sotto i calcarei denti rocciosi detti “I dodici Apostoli”, all’alpeggio giunge uno stradello che preso riporta a Chasteiran. Interminabile, ma piacevole perché tutto in piano, traversando lungamente alla base dei pendii degradanti dal Clot delle Pertiche e dal Gran Col, raggiunge per via l’alpeggio di Serre oltre il quale ancora si prosegue per strada o per sentiero. Fatta la svolta, in breve si raggiunge il punto in cui parte la traccia inerbita per Serrondet dove l’anello si chiude. Non resta che proseguire ancora per un tratto e ripercorrendo la strada fatta giungere allo slargo a monte dell’abitato di Chasteiran.
2 ore c.ca dalla Punta Raccias.
Prima di lasciare la borgata è fatto obbligo di scendere e visitarla, traversando sino al rifugio Serafin e alla chiesa a picco su di una parete rocciosa dove parte il sentiero che scende a Chezalet e, passando più sotto per la gola, più giù a Roreto Chisone.

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