Home | Foto | Video | Notizie | Agenda | GPS | Articoli | Meteo | WebCams | Contattaci | Aiuto

Menu principale

Album foto

Foto a caso

Escursionismo : Un anello nella valle di Luserna sino alla Sea. Le cave di pietra.
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 20/12/15 08:00
Notizia riferita al: 17/12/15
Letture: 1078

Un anello nella valle di Luserna sino alla Sea. Le cave di pietra.

Località di partenza: Borgata Possetti mt. 535
Dislivello: mt. 753
Tempo di salita: 2 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 7 Val Pellice

Laterale alla val Pellice, chiusa dalla cerchia di monti che vanno dal Frioland alla Punta d’Ostanetta, la vera ricchezza della valle di Luserna è rappresentata dalle numerose cave di pietra in attività: si tratta di una roccia lamellare appartenente al gruppo degli gneiss, da tempo molto utilizzata per la costruzione e la realizzazione di pavimentazioni, lastre per balconi, gradinature, soglie: soprattutto come copertura dei tetti (lose) e per molto altro ancora.
Questo itinerario, partendo da fondovalle, guadagnato il bacino di un impianto idroelettrico realizzato negli anni venti del secolo scorso, percorre poi lungamente e fedelmente il crinale divisorio tra questa valle e quella attigua del rio Traversero sino ad un modesto, boscoso rilievo, detto la Sea, di lato molto panoramico sulle valli, sui monti e sulle profonde ferite inferte al paesaggio dalle indispensabili cave di pietra. Scesi a valle si torna ai kiwi della borgata Possetti stando sulla canaletta d’alimentazione del bacino idroelettrico che si calpesta lungamente salvo due impegnativi tratti dove si traversa nel bosco quando la canaletta entra in galleria.
Il sentiero che lungamente si percorre prima del bacino e poi sul crinale, non segnato tantomeno segnalato, come quello sulla canaletta e altri che s’incrociano salendo, non presenta alcuna difficoltà anche se s’intuisce, dal suo stato, che oggi per esso non transita più nessuno, solo qualche occasionale escursionista, arrivando le strade oramai dappertutto.

Giunti alla rotonda al centro di Luserna S. Giovanni, all’inizio della Val Pellice, si segue l’indicazione per Rorà attraversando di seguito il torrente Pellice. Raggiunta Luserna Alta, alla seconda rotonda dell’abitato si esce alla seconda scendendo al torrente Luserna, che si supera, subito dopo prendendo a destra per il “Parco montano delle betulle” raggiungendo più avanti delle case dove si può lasciare l’auto poco prima di un pilone votivo dedicato alla Madonna.
Continuando sulla via Traversero, oltre le case della borgata Possetti si prosegue sulla strada pianeggiante che si fa stradello a margine di un’estesa piantagione di kiwi posta su entrambi i lati. Costeggiando inizialmente il corso d’acqua la traccia s’addentra nella valle del torrente Luserna sino a che sdoppiandosi raggiunge, di molto più avanti, sul ramo di sinistra il ponte sul rio Traversero. Lasciato lo stradello che sul fondovalle prosegue, attraversato il corso d’acqua una pista forestale s’inoltra trasformandosi più su in sentiero quando termina. Sempre salendo e aggirando via via il pendio, superata la condotta forzata, si esce di sopra sulla svolta di uno stradello di poco sotto al bacino di raccolta delle acque del torrente Luserna che alimenta una centrale idroelettrica. Lasciata sulla destra la traccia a margine della canaletta, che si percorrerà tornando, si prende quella che s’inoltra ripida e stando inizialmente sul crinale si traversa in ascesa un boscoso pendio. Incontrata per via una modesta sorgente, si raggiunge più sopra prima uno stradello, poi un insediamento abitativo e poi ancora un altro stradello oltre il quale la traccia proseguendo guadagna una superiore pista forestale sulla quale ci s’immette.
Nel lungo tratto che segue si riprende a salire traversando sul versante della valle di Luserna di poco sotto delle rocce che segnano il crinale e guadagnata la loro sommità tramite alcune ripide svolte si raggiunge uno strapiombante roccione su cui sopra sono stati disegnati i punti cardinali e segnata l’altitudine. La vista s’apre ora sul versante opposto della valle di Luserna, ovvero sulle borgate di Rorà e sull’estesa dorsale di monti che vanno dal Bric Bucie, alla Punta Cornour, al Vandalino. Oltre un caratteristico passaggio tra le rocce presso un boschetto di betulle, di poco più avanti la traccia termina sulla strada sterrata che sale da fondovalle, che si prenderà poi per scendere, sulla quale ci s’immette. Superate le poche case di Bric Giavei si continua sino allo slargo che segue dove si lascia la strada per il sentierino che sulla destra s’inoltra nel bosco e che più sopra ritorna sulla stessa alla svolta presso una casa isolata. Attraversata la strada dalla parte opposta parte ancora un sentierino che superiormente, oltre gli aperti piani della cresta Bordella, rientra nel bosco traversando tra le felci, l’erica e i rododendri che contraddistinguono questo tratto, ritornando ancora per la terza volta la traccia sulla strada appena poco oltre il modesto, boscoso rilievo della Sea mt. 1288, punto più elevato di questo itinerario, rilievo segnato dalla presenta di alcuni abeti rossi abbattuti a seguito di un negativo evento meteorologico.
2ore e 30 minuti c.ca dalla borgata Possetti.
Lo stradello di sinistra come quello di fronte proseguono verso delle attive cave di pietra di Luserna, mentre dalla parte opposta, appena sotto il monte Frioland, altre cave segnano inequivocabili il paesaggio di questa valle. Inoltre, al di là della valle del rio Traversero, è evidente il complesso turistico del Montoso.
Dovendo ritornare al Bric Giavei si possono fare due scelte: tornare piè pari sui propri passi rifacendo a ritroso quanto già percorso, oppure percorrere la strada che scendendo ugualmente lo raggiunge. Qualsiasi scelta si faccia, giunti a questo piccolo insediamento, volendo sviluppare un anello, conviene ora proseguire sullo sterrato che scende a valle. Fatte le prime ravvicinate svolte, a queste seguono tre lunghe, interminabili diagonali discendenti, alternate ad altrettante svolte, che procedendo verso il basso incontrano per via il bivio per la borgatina di Comba Creusa prima e l’insediamento di Brusai dopo. Giunti sulla strada asfaltata di fondovalle, nel punto in cui si trova la presa d’acqua sul torrente che alimenta il bacino che si dovrà raggiungere stando sulla canaletta, la si percorre per alcune centinaia di metri sino alla prima casetta superata che si ha, sulla destra, una traccia in ascesa conduce alla canaletta che si scopre ricoperta per intero, per tutti i tratti all’aperto, di grosse lastre di pietra di Luserna che la chiudono. Questo notevole manufatto, realizzato negli anni venti del secolo scorso per fornire di corrente elettrica un cotonificio, è composto di tre tratti all’aperto e due in galleria congiunti tra loro da sentieri nel bosco. Stando sulla canaletta, percorso un primo corto tratto, quando questo termina occorre traversare in falsopiano nel bosco per una traccia poco evidente che termina presso l’unico ponticello realizzato per superare un incassato valloncello. Ritornati sulla canaletta si percorre il secondo tratto all’aperto, il più esteso, anch’esso terminante quando essa scompare tra le rocce del ripido pendio. Anche in questo caso il tratto congiungente traversa con alcuni saliscendi nel bosco. Attraversato poi uno stradello di servizio che prosegue verso alcuni insediamenti montani, oltre riprende la canaletta per terminare, più avanti, al bacino entro il quale riversa tutta l’acqua della portata. I due tratti all’aperto poco evidenti e privi di segnature occorre individuarli e comprendere come si sviluppano evitando così di andare fuoristrada sui poco agevoli pendii, ricordando sempre che la canaletta deve avere per forza un percorso quasi pianeggiante: certamente sono i più impegnativi dell’intero percorso. Giunti al bacino, dove l’anello si chiude, sceso di poco lo stradello che lo raggiunge, alla prima svolta lo si lascia per il sentierino già percorso in ascesa. Sottopassando la condotta forzata, facilmente si scende al ponte sul rio Traversero oltre il quale, ripercorrendo a ritroso lo stradello, si ritorna al pilone della borgata Possetti.
2 ore e 30 minuti c.ca dalla Sea.

Album foto


Stampa la pagina Manda la notizia a qualcuno Crea un PDF con questa notizia
Commenti
Visualizzazione:
I commenti sono proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Accesso
Nome utente:

Password:


Registrati

Hai perso la password?

Condividi

Cerca
Google


Ricerca avanzata


Installa motore di ricerca

Utenti connessi
120 utenti sono connessi

Iscritti: 0
Visitatori: 120

altri...

Pubblicità

   


Google
LaFiocaVenMola.it - info@lafiocavenmola.it