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Alpinismo : Punta Tzan per la Cresta Rey
Autore: e.scagliotti (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 24/09/07 17:52
Notizia riferita al: 24/09/07
Letture: 5800

Bella anzi bellissima gita proposta da Gianni (mountain) in un selvaggio e alquanto isolato angolo della Val Tournanche, ben lontano dalle affollate straclassiche vie di roccia e ghiaccio sulle piu' famose vette dove la scalata è un susseguirsi di lucenti spit e catene per le soste.

La cresta Rey alla Punta Tzan (o Cian) è una di quelle vie di alpinismo classico dove sei tu e la montagna ....la via è da ricercare e proteggere, la discesa è per nulla banale e richiede notevole concentrazione, non esiste una via 'normale' facile e in caso di maltempo non ci sono vie di fuga.
A vederla dal basso e dal Col de Fort la cresta fa una certa impressione, i due torrioni principali appaiono molto ardui....in realtà la via non è mai difficile, le difficoltà sono sul III/III+, ma in alcuni punti l'esposizione è notevole e il percorso è tutto da studiare e proteggere. Lungo la via si trova solo qualche vecchio chiodo e un paio di soste su cordone da verificare.
Anche l'avvicinamento è notevole, sono solo 1200 metri di dislivello, ma con uno sviluppo di 12km per un buon tratto su strade poderali dove il transito è vietato.

La nostra avventura inizia sabato pomeriggio quando con Marilena, Lorenzo, Gianni ed io poco dopo Torgnon iniziamo la lunga marcia con destinazione il bivacco Rivolta (2900 m) posto poco sotto il Col de Fort.
Lungo la strada poderale si passa presso l’alpeggio di Châtelard (1891m), la si segue fino alla palude di Loditor (1900m), s’imbocca il sentiero che sale nel bosco di larici fino ai ruderi dell’antico ospizio di Château, si raggiunge cosi un’altra strada sterrata che si segue fino al suo termine dove si imbocca il sentiero che salendo per pendii erbosi conduce all’alpeggio Grand Drayere (2350m). Si sale a destra delle baite fino ad un ripiano che si abbandona ben presto per salire un tratto ripido che porta ad un pendio detritico. Infine con un ultimo pendio si raggiunge il bivacco Rivolta (2900m).

Il bivacco è ampio ed accogliente, dotato di fornello a gas, tavolo, sedie, materiassi, coperte e topi....e si topi, anche loro devono vivere e scaldarsi! ...se solo andassero in bagno nell'apposito posto e non sui letti sarebbe meglio!
Sul libro del bivacco scopriamo che la cresta è 'discretamente' frequentata, ma quasi tutte la salite sono fatte con la guida e che guide....
...frasi del tipo '...sulle orme del bisnonno...' (in riferimento a G. Rey), oppure '...con la guida A. Carrel', e altre fanno presagire inquietanti sorprese...

La serata in bivacco trascorre in modo allegro (basta guardare Lurens e tutti i casini che riesce a combinare ) e con una ricca cena (metà dei nostri zaini erano carichi con ogni genere di leccornia ).
Un ultimo sguardo alla luna e alle stelle...e poi tutti a nanna.

Verso le 6:30 sveglia e abbondante colazione, poi i preparativi e via verso la cresta Rey.
Vi lascio solo immaginare la quantità di ferraglia che ha lorenzo....con tanto di chiodi e martello.

Dal Col De Fort (2908 m), si sale per qualche blocco di pietra e poi si è finalmente alla base della prima paretina.
Formiamo due cordate: Lorenzo-Marilena e Gianni-io
Superata la prima facile parete si arriva in cresta, dapprima larga poi sempre piu' esile e a picco sul sottostante ghiacciaio, ma sempre facile dove procediamo in conserva.
Giunti alla base del primo torrione le cose iniziano a farsi interessanti.....e così Lurens può iniziare a piantare chiodi nella zona dell''incavo biancastro'!
Con un tiro di corda superiamo una placca inclinata sulla destra e ritorniamo sulla cresta.
La vera difficoltà sta nel togliere i chiodi, compito che naturalmente tocca a me!
Vista la mia lunga esperienza in questa attività inizio a prendere a martellate in ogni posto il povero chiodo che dopo un pò per la disperazione salta fuori e si mette a rotolare verso valle con un caratteristico 'tin-tin-tin'.
Per fortuna si ferma sulle placce sottostanti e così riesco a recuperarlo...
La salita continua e dopo un bel traverso siamo alle famose Placche Rey, un perfetto piano inclinato a picco sul ghiacciaio. In realtà sono più facili del previsto ma anche qua la mia difficoltà sta nel togliere un chiodo bas....rdo senza perderlo.
Il tiro successivo è nel famoso camino Maquignaz che tutti quanti superiamo con estrama naturalezza chiedendoci....ma dove sarà mai il famoso 'camino Maquignaz'? Poi ancora un passaggino delicato e molto esposto sul versante nord, una placchetta e ci ritroviamo tutti in sosta sul primo torrione con davanti a noi la vetta.
Alla mia chiarazione 'piuttosto che togliere ancora chiodi salgo in libera!!!' ....Gianni (alpinista d'altri tempi, quando in montagna si portava solo la corda per fargli prendere aria) coglie l'occasione al volo e parte a razzo verso il torrione finale.
Friend, nut, chiodi li lascia a Lorenzo e con un paio di cordini supera l'ultima fessura verticale ed esce alla croce di vetta.
In breve lo raggiungo e poco dopo arrivano anche Lorenzo e Marilena.
Siamo sulla aerea vetta!
Panorama ampio e bellissimo, rovinato solo in parte da qualche nuvoletta qua e la.
Pensiamo subito alla discesa, che sappiamo essere non banale.
Abbiamo due possibilità:
- la via solita lungo il versante nord-ovest e poi il ghiacciaio
- la via delle guide lungo la parete sud

La prima ci inquieta, le tre doppie da fare sono in un canale con neve e ghiaccio e poi il ghiacciaio appare molto secco e ripido (tra tutti abbiamo solo una picca, un paio di ramponi e un martello-picca)
Optiamo per la via delle guide che prevede di calarsi fino alla base del torrione e poi seguire cengie esposte e canalini fino alla placconata basale.
La discesa è facile ma non banale e disarrampicando slegati non bisogna sbagliare.
Fortunatamente qualche ometto ci indica la via che in caso di nebbia o brutto tempo sarebbe molto pericolosa.
Giunti alla placconata non è ancora finita, qui il percorso è ancora meno ovvio e gli ometti praticamente inesistenti.
Il buon fiuto di Gianni ci porta a percorrere una lunga ed esposta cengia che girando tutto attorno alla parete sud porta fino all'ultimo salto che tramite una doppia ci porta al Col de Fort e in breve al bivacco.

Tutto il resto è una lunga e allegra discesa verso la macchina con comico Lorenzo alla disperata ricerca di stare dietro al passo veloce ed inesorabile di Marilena ...

Un grazie ai soci di avventura per i bellissimi momenti vissuti insieme.



Data: 23-24 Settembre 2007
Quota max: 3320 m
Partenza da: Torgnon
Quota partenza: 1900 m
Dislivello: 1700 m
Zona: Val Tournanche
Difficoltà: AD

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Tracciato GPS
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Commenti
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Autore Commento
wlafioca
Inviato: 24/9/2007 18:36  Aggiornato: 24/9/2007 18:40
Guru
Iscritto: 27/9/2006
Da: Pianezza
Inviati: 642
 Re: Punta Tzan per la Cresta Rey
Piccola precisazione non era il 23-24/9 ma il 22-23/9

Splendida ascensione come ai tempi antichi ...



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