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Escursionismo : Un anello per il monte Tre Denti per la Traversa del Mago
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 19/11/15 18:55
Notizia riferita al: 16/11/15
Letture: 967

Un anello per il monte Tre Denti per la “Traversa del Mago”

Località di partenza: Bivio dopo la borgata Picchi mt. 515
Dislivello complessivo: mt. 900
Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n ° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Il monte Tre Denti si trova sulla lunga cresta montuosa che dalla pianura s’eleva verso la Punta dell’Aquila separando le valli del Noce, del Lemina e del Gran Dubbione da quelle della Chisola e del Sangone.
Questo itinerario ne raggiunge la cima partendo dalla borgata Picchi di Cumiana utilizzando un sentiero detto “La traversa del Mago”, un lungo attraversamento a mezza costa fatto di continui saliscendi essendo il percorso caratterizzato da numerose sporgenze rocciose. Stando sempre sul versante del rio Rumiano termina alla fontana del Prete nel punto in cui questo sentiero confluisce su quello che sale da fondovalle, dalla borgata Ciom di Cumiana. Giunti poi al colle della Bessa una traccia si arrampica prima in vetta al dente orientale, dove sorge una minuscola cappella, poi al dente centrale con il traliccio che regge una Madonnina, punto panoramico sui monti e sulle valli. Si torna poi a valle, alla borgata Ciom di Cumiana, percorrendo l’evidente traccia discendente nella valle del rio Rumiano a cui segue un ultimo tratto in piano nei boschi, dalla borgata Porta al punto di partenza.
Aspre, rocciose e dirupate, queste vette si raggiungono facilmente da entrambi i versanti per la loro modesta altitudine: anche d’inverno fermandosi poco la neve specie sui pendii esposti a sud percorrendo i sentieri che partono da Frossasco e Cantalupa.

Giunti a Cumiana si prosegue per le borgate Maritani e Picchi seguitando sulla strada che salendo si dirige verso queste località rasentando, nel procedere, minuscoli insediamenti, ville e case isolate. Più su, superati i Maritani e il bivio per Ciom, a quello per Picchi, si prosegue per Ravera, Bastianoni e la Colletta per poco perché, appena dopo una recinzione, partono sulla sinistra due stradelli distanti tra loro una ventina di metri: sono la partenza e l’arrivo di questo itinerario. Nei pressi, a lato della strada, si può lasciare l’auto.
Preso quello più a monte, non segnato tantomeno segnalato alla partenza, da subito si sale nel bosco costeggiando inizialmente quelli che un tempo furono coltivi, ora tornati ad essere bosco, guadagnando così un’aperta dorsale dove, fatta quasi inversione, si continua sino al bivio dove si tralascia la traccia che prosegue in piano per quella che inoltrandosi ripida raggiunge più sopra il pilone dei Picchi, notevole edicola chiusa dalla vegetazione, veramente meritevole di un intervento di restauro per restituirle l’antico splendore. Proseguendo, stando sempre sul crinale, come la vegetazione si dirada la visuale s’apre sul colle della Bessa e sulla cappella in vetta al monte Tre Denti che si dovranno raggiungere. Di poco più avanti, come il pendio si fa più agevole, si giunge ad un pianoro, il colletto Giaione, raggiunto sulla destra da un segnato sentiero che sale da valle sul quale ci si immette. Qui inizia la “Traversa del Mago” che si concluderà, di molto più avanti, sul sentiero che sale da valle, dalla borgata Ciom, prima di affrontare la ripida ascesa per il colle della Bessa una volta giunti alla fontana del Prete. Un paletto privo di indicazioni, però con il numero 003 proprio del sentiero, segnala il punto in cui inizia il traverso. Sempre evidenziato da segnature biancorosse, che aiuteranno non poco nei tratti più disagevoli, s’inoltra inizialmente pianeggiando sul pendio subito raggiungendo un roccione, il Belvedere, con suggestive aperture sul vallone e sulle borgate sparse nella pianura. Giunti più avanti ad un “airal” di una carbonaia, la traccia per un tratto s’impenna prendendo a salire ripida facilitata da scalinature in legno, ora piuttosto danneggiate dal tempo, che però aiutano non poco. Essendo le segnature tra loro ravvicinate, anche quando più avanti la traccia si fa più impervia, queste aiutano impedendo di sbagliare e di finire fuori dal sentiero che si fa via via sempre più disagevole, in considerazione anche del fatto che alcuni anni fa i boschi di questi pendii furono attraversati dal fuoco: la traccia è stata liberata, ma gli accatastamenti di legname ai lati testimoniano la sofferenza del bosco. Così continuando, con continui saliscendi che consentono di superare asperità e altre difficoltà, a un certo punto si scende alla sommità di un roccione dove di sotto il pendio precipita: è una conosciuta palestra d’arrampicata detta la Balma Noire, dove ancora la vegetazione s’apre concedendo così alla vista si spaziare ampiamente. Continuando per alti-bassi, per pendii sempre più impervi e disagevoli, comunque percorribili, si giunge così nel punto in cui la “Traversa del Mago” finisce immettendosi il sentiero 003 sul sentiero 002 che sale da valle, da Ciom là dove sgorga la fontana detta del Prete. Volendo fare il percorso in senso inverso non ci si può sbagliare perché il punto in cui parte la traversa è scritto in rosso su una roccia. Le interminabili svolte che seguono consentono alla traccia di guadagnare progressivamente quota, con gradualità e senza strappi, salendo il boscoso pendio sottostante il colle della Bessa che infine si raggiunge trovando sul posto alcune indicazioni. Questo colle è un crocevia di sentieri: oltre quello percorso, sulla sinistra una traccia prosegue per il monte Brunello, quella di fronte scende sul versante di Cantalupa trovando, di poco sotto, la fontana Ellena, mentre quella di destra sale al monte Tre Denti, e questa si prende.
La traccia s’avvia portandosi alla base del pendio affrontando da subito le ravvicinate svolte in ripida ascesa, alle quali seguono brevi traversi laterali di spostamento tra le rocce, facilitati in questo da gradinature artificiali in tondino di ferro. Così proseguendo si giunge al bivio in cui sulla sinistra si sale alla cima orientale del monte Tre Denti, mentre sulla destra si va verso quella centrale dov’è posto il traliccio con la Madonnina. La salita alla cappella posta in vetta è facilitata da una fune fissa ancorata che permette la salita di un’estesa placca rocciosa. Giunti di sopra la visuale s’apre ampissima verso ogni dove: sui solchi vallivi, sulle cime, sulla pianura: anche sulla Madonnina posta sul dente centrale che poi si raggiungerà. Scesi poi al bivio, alzandosi e spostandosi di lato lungo una traccia sempre ben segnata, affrontate le gradinature che permettono di superare un’altra placca rocciosa, con percorso aggirante si giunge così al punto in cui, passando tra le rocce, si giunge sul dente centrale dove sorge il traliccio portante la statuetta della Vergine.
3 ore e 15 minuti c.ca dal parcheggio.
Con percorso discendente, fatto con cautela e attenzione, si percorre poi a ritroso la strada fatta che riporta al colle della Bessa e ancora più sotto al bivio dove inizia la “Traversa del Mago” presso la fontana del Prete. Qui giunti si prosegue verso valle, ora sul sentiero 002 sempre evidente e ben segnato che scende via via progredendo nel vallone del rio Rumiano attraversando una zona con molti alberi abbattuti. Come ci si porta sul lato sinistro del pendio la pendenza diminuisce e facendosi la traccia quasi piana si trasforma, più avanti, in pista forestale. Così scendendo si raggiunge il punto segnalato per accedere alla parete d’arrampicata della Balma Noire oltre il quale per un lungo tratto si costeggia il rio terminando la traccia alla borgata Ciom, poche case tra i meleti. La borgata Porta, posta più a valle, si può raggiungere in due modi: proseguendo lungo la strada o per sentiero. Se così si scegliesse di fare, giunti all’indicazione per la borgata Oreglia ci si porta verso il rio, che si guada, lasciando, subito dopo, la traccia per il monte Brunello per il sentierino che scende sulla sinistra nel bosco terminante, più in basso, al guado oltre il quale si costeggia il muraglione di villa Norma con la lapide del partigiano. Al fondo si piega a sinistra finendo sulla strada asfaltata che sale da Cumiana, che si prende verso monte, per poco, sino alla casa con il numero civico 76 superata che si ha sulla destra parte uno stradello che si porta verso i coltivi e i frutteti. Giunti al primo bivio si svolta a destra traversando per meleti e vigneti. Al successivo si sale sulla sinistra prendendo poi a destra là dove sono posizionate delle arnie e dove lo stradello si fa sentiero scendendo ad uno scavato rio. Traversando in piano nel bosco, nel punto in cui si amplia riprendendo ad essere una pista forestale, si piega a sinistra proseguendo nel bosco con un lungo tratto in piano. Superata una valletta si continua ancora per poco terminando lo traccia sulla strada dove si aveva lasciato l’auto dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dalla cima centrale del monte Tre Denti.

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