Ma che bella l'estate di san Martino...certo che trovare circa 20 gradi alle 10 di mattina sopra i 2000 metri il 7 di novembre è perlomeno anomalo...ma finchè dura io non mi lamento di certo!
Stamattina voglio tornare sulla giustamente famosa per la sua panoramica rocca della Cernauda, già raggiunta con le ciaspole dal versante della valle Grana. Parcheggio alla borgata Chiesa (bellissima) di Celle Macra, che si raggiunge svoltando a sinistra a Macra dalla provinciale di fondovalle e percorrendo la bella strada asfaltata che in circa 6 km porta proprio nel piazzaletto di fronte alla chiesa dove si può parcheggiare comodamente.
Il percorso non presenta difficoltà segnalato dalle tacche gialle dei percorsi Occitani nel primo tratto fino alla borgata Castellaro (bellissima pure questa!) e poi con i segnavia bianco-rossi della GTA e del sentiero S22.
Dopo Castellaro si sbuca sulla strada pastorale che si segue fino alle grange Fumei, nei pressi del m. Sociu che si raggiunge in pochi minuti verso destra.
Terminata la strada il sentiero è molto evidente e sale dapprima alla vetta del m. Bastia (m.2134) e poi passa nei pressi del Bric delle Mendie (= delle ragazze, m. 2230). Infine con un breve tratto su dorsale raggiunge la rocca della Cernauda.
Giornata spaziale, visuale magnifica, poca neve che non dà fastidio oltre i 2000 metri, tanti camosci belli scuri e temperature quasi estive.
Quasi quasi scendo per il vallone Tibert passando dalla bassa di Narbona...ma no, è ancora più lunga e la strada non finisce mai...facciamo che l'anello lo lascio a qualcun altro, và...Quindi torno sui miei passi ripercorrendo tutto il tragitto fatto e incontrando altri 4 bipedi che salgono verso le meraviglie della valle Maira (che non tradisce mai).
Data: 07/11/2015
Partenza: Celle Macra, borgata Chiesa, m.1270
Quota max: Rocca della Cernauda, m. 2284
Dislivello: m.1014
Difficoltà: E
"In ogni fiore, anche se minuscolo, c'è un universo"