Un anello in val Sangone per i monti Paletto e Muretto
Località di partenza: Prese di Mezzo mt. 904
Dislivello: mt. 800
Tempo di salita: 2 ore e 45 minuti c.ca.
Tempo di discesa: 2 ore c.ca.
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei Sentieri e Stradale 1:25.00 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore
La cresta di monti che dallo storico colle del Besso, valico tra la val Sangone e la valle del Gran Dubbione, laterale a quella del Chisone, sale alla Punta dell’Aquila presenta due primi rilievi: il roccioso monte Paletto e successivamente il monte Muretto sulla cui cima si trova un boschetto di larici.
Questo itinerario, una piacevole passeggiata in montagna, si presta ad essere effettuato, per meglio apprezzarlo, in autunno per il contrasto cromatico dei colori tipico della stagione oppure a primavera inoltrata sciolta la neve che poco si ferma sui soleggiati versanti che si attraversano.
Si percorrono, sia in ascesa che per scendere, per come sono stati tracciati, sentieri di certo realizzati dai forestali agli inizi del secolo scorso funzionali al rimboschimento di pendii probabilmente brulli non essendoci alle pendici di questi monti alcun alpeggio. Si sale e si scende con pendenze regolari e costanti che non affaticano permettendo appieno di gustare la bellezza del cammino. Particolarmente apprezzabile è tutto il tratto discendente che dal colle del Muretto riporta a valle transitando per la Casa Verde, dei forestali, e per il borgo abbandonato di Riboda.
Giunti a Giaveno, il centro più importante della Val Sangone, alla rotonda dinnanzi la parrocchiale si prosegue in direzione di Coazze sino al bivio per Pontepietra e la Maddalena dove si prende a sinistra la strada per queste località subito superando il torrente Sangone. Oltre il bivio per Valsevera si rimane sulla strada principale che, con alcuni tornati, sale verso Maddalena, che non si raggiunge perché, poco prima, si piega a sinistra seguendo l’indicazione per le Prese Viretto e altre località. Un traverso, a cui segue l’attraversamento del rio Taonera, porta ancora ad un bivio dove ora si prende a destra seguendo l’indicazione per le Prese Viretto, località che la strada più su raggiunge salendo con alcune svolte nel bosco. Subito dopo, all’ampio slargo presso le Prese di Mezzo, si può lasciare l’auto.
Qui giunti si segue l’indicazione per Pontetto, il colle dell’Asino ed il colle del Besso, località toccate dal sentiero 408, prendendo uno stradello che inoltrandosi diventa sempre più rovinato man mano si sale. Raggiunto il bel pilone dedicato alla Madonna, a Pontetto, si prosegue sulla destra per la fontana Pitacru, che non si toccherà però in questo itinerario, stando su una traccia che procede lungamente nella valletta, nel primo tratto quasi in piano, guadagnando, di molto più avanti, il rio dopo aver rasentato le minuscole case ridotte a ruderi della Presa Parco. Oltre, stando inizialmente vicini al corso d’acqua, la traccia prende decisamente a salire e con un lungo traverso ascendente nel bosco spesso chiuso dagli invadenti rododendri raggiunge alla sommità il crinale nei pressi di un colletto, qui trovando numerose indicazioni, dove si prosegue, sempre sul sentiero 408 in direzione del colle del Besso già in vista. Ad un iniziale lungo tratto si spostamento in falsopiano, segue il successivo che guadagna lo storico valico con una serie di ripide svolte ascendenti risalenti un sgombro pendio.
Il colle del Besso è raggiunto da alcuni sentieri: per esso si transita volendo salire sul monte Cristetto, sulla sinistra, scendere di fronte a Serremoretto, nel vallone del Gran Dubbione, oppure ascendere sulla destra alla Punta dell’Aquila passando per i monti Paletto e Muretto e per la Punta di Gianna e il Cugno dell’Alpet. E questa via si sceglie prendendo la traccia che risale il crinale, disturbati dalla fastidiosa erba Molinia, raggiungendo così la cresta Roccia Paletto. Più su, con una breve deviazione verso destra, si guadagnano le rocce che contraddistinguono il monte Paletto, mt. 1665. Poi, sempre rimanendo sul crinale, evitando sulla sinistra un salto roccioso, facilmente si sale agli erbosi ripiani che anticipano la successiva cima del monte Muretto, mt. 1705, punto più elevato dell’anello, trovando in vetta un minuscolo boschetto di larici.
2 ore e 45 minuti c.ca dalla Prese di Mezzo.
Scese, con qualche attenzione, le pietraie dell’opposto versante, si raggiunge il sottostante colle del Muretto dove parte l’imperdibile tratto discendente, non segnato, che riporterà a valle. Inizialmente, traversando nell’erba, la traccia è poco evidente. Più sotto, ad un bivio, un ometto segnala il punto in cui occorre prendere a destra la traccia che, con un lunghissima diagonale di poco discendente, porta al punto in cui ancora si trovano delle indicazioni. Lasciata quella che sale al colle dell’Asino passando per la fontana Pitacrù, qui giunti si sceglie la traccia per la Casa Verde. Questo edificio, utilizzato come base per quanti lavorarono a realizzare il sentiero forestale, lo si troverà più sotto. Il tratto che porta alla Casa Verde, molto piacevole da percorrere, scende un boscoso versante con pendenza regolare e costante praticando una serie di svolte e traversi, che consentono alla traccia di perdere gradualmente quota, così raggiungendo la caratteristica costruzione con accanto una bella fontana. Nello spazio antistante il CAI di Giaveno ha realizzato un’area di sosta. Oltre, fatte un paio di svolte, la traccia traversa ancora lungamente nel bosco e perdendo sempre di poco quota raggiunge delle indicazioni dove si prosegue, ora sul sentiero 408a, per Riboda e le Prese Damon stando, per un tratto, non lontani da un rio che sgorga copioso da una presa. Più avanti, quando il sentiero si sdoppia, è indifferente quale si prende portando entrambi sullo stradello congiungente le Prese di Mezzo con Polatera. Se si prende quello verso monte, che prosegue in piano nel bosco, si raggiungono più avanti i ruderi di Riboda grossa borgata da tempo abbandonata. E questo lo si comprende dalle dimensioni degli alberi che sono cresciuti là dove un tempo c’erano i prati e i coltivi. Fatte un paio di svolte discendenti il sentiero termina sullo stradello che, preso, riporta allo slargo presso le Prese di Mezzo dove l’anello si chiude.
2 ore c.ca dalla cima del monte Muretto.
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