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MTB : Limone-Monesi 2015...L'apoteosi della spontaneità!
Autore: montagnard (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 13/09/15 19:56
Notizia riferita al: 12/09/15
Letture: 1035

Buongiorno a tutti!
L’avventura di cui voglio narrare oggi tratta di un pensiero che è nato quasi per caso un giorno che ho fatto visita a facebook , cosa che faccio di rado per molteplici ragioni di cui non voglio tediare nessuno, e che è cresciuto in me in modo assillante per giorni e giorni sino, finalmente, a trovare il suo compimento.
Artefice involontario di questo pensiero è stato Acom79 , che pubblicando appunto delle foto della sua avventura, ha provocato la reazione a catena di cui ho già detto.
E così, sul finire di agosto è scattata l’operazione Limone-Monesi in mountain bike.
Chi mi conosce sa che sono uno che normalmente non lascio nulla all’improvvisazione per cui di fronte a una salita o una camminata che sanno per me di impresa, cerco di preparami e di essere preparato per ogni evenienza.
Questa avventura invece è stata l’apoteosi dell’improvvisazione. Già per che io non vado in mountain bike, anzi, manco ce l’ho, e l’ultima volta che sono andato in bicicletta un po’ seriamente credo non avessi ancora vent’anni…il che è quasi vent’anni fa!
Ma siccome l’autunno è ormai alle porte (e rimandare il viaggio al prossimo anno non era nei miei pensieri) non c’era modo di potersi preparare troppo. Ovviamente il mio entusiasmo avrebbe dovuto contagiare anche qualche ardito accompagnatore…che ovviamente poteva anche non essere così desideroso di tuffarsi in un’avventura del genere senza avere la benché minima preparazione .
Stavo quasi per desistere , quando una fatalità ha fatto si che potessi trovare un altro matto che avrebbe assecondato il mio desiderio…8+, ovvero Danilo, che quasi inaspettatamente si trova a dirmi di si.
Fissata la data del 12 settembre, non restava che una settimana per organizzare tutto e con gli impegni lavorativi non è stato facile.
Per cui, privi di qualsiasi preparazione atletica specifica, sabato 12 settembre, io e il mio fedele amico di avventure 8+ , ci troviamo un po’ straniti in sella a due mtb pronti a percorrere la strada militare che da Limone conduce a Monesi di Triora. Sono le 9 del mattino, il cielo sembra la rappresentazione dei nostri pensieri con le sue nubi e nebbie che corrono veloci giocando a nascondere il sole.
Ma come sempre l’umore è alto e siamo decisamente baldanzosi. La strada sterrata scorre abbastanza velocemente sotto le nostre ruote e saliamo più o meno insieme, ciascuno con il proprio passo. Certo un degno allenamento ci farebbe salire più agevolmente ma ci spinge in gran parte la nostra forza di volontà. Un gruppo di ciclisti che ci precede è costretto a fermarsi per una foratura e passando loro accanto non posso non pregare che non accada a me… anche perché non ho mai cambiato una camera d’aria in vita mia!
Saliamo quindi la strada lungo le piste da sci di Limone in direzione del colle superiore con un rapporto agile, certamente con fatica, ma vedo davanti a me che la meta si avvicina e in breve sono in cima. Scendo dalla bici e mi faccio un giro d’orizzonte a 360°. Lo spettacolo di questi posti è assolutamente grandioso. Da una parte la Rocca dell’Abisso, il Frisson, dall’altra la strada che dovremo percorrere e la in fondo il Marguareis di cui già si intravede la sagoma. Il tutto fra sole, nubi e nebbie che si formano e si dissolvono rapidamente. Ma il viaggio è lungo e tocca proseguire. Ci lanciamo in discesa e, cosa strana per un pestatore di sentieri come me, scopro quanto sia bello percorrere discese molto velocemente senza fare fatica.
Ma dopo una discesa c’è sempre una salita, cosa che puntualmente avviene. Si sale quindi al colle Boaria con lento e faticoso incedere. Di tanto in tanto tocca fermarsi per rifiatare ma le motivazioni superano la fatica che piano piano si insinua in noi. Lo zaino (da sprovveduti come me) comincia a farsi sentire sulle spalle e anche le gambe si ingolfano, ma la forza di volontà e il desiderio di avanzare sono la chiave del successo di oggi. Scendiamo quindi in fretta dal colle in direzione delle Carsene, un luogo quasi lunare a due passi da casa. Mi sorprendo spesso a guardare tutto intorno a noi lo spettacolo che ci circonda. Riusciamo anche a vedere per un momento un ermellino!
Per fortuna la salita al colle dei Signori è più semplice del previsto per cui anche il morale si alza e la sensazione che ormai il grosso delle salite sia alle spalle è più che mai nei miei pensieri.
Abbiamo percorso circa17 km con un dislivello di circa 750 metri. Niente male per due pellegrini come noi!
Purtroppo si alza la nebbia e le nubi sopra di noi cominciano a chiudersi per cui è meglio non tergiversare e proseguire la marcia. La strada continua a salire inesorabilmente, il rapporto è il più esile possibile e la mancanza assoluta di allenamento a questo punto si palesa decisamente.
Credo che con un briciolo di allenamento in più sarebbe tutt’altra musica, ma sono anche convinto che siano necessarie sempre le giuste motivazioni. Arrivati alla cuspide della salita inizia la discesa prima verso il Colle delle Selle Vecchie e poi ci si butta nel bosco delle navette. A questo punto il morale è bello alto anche perché la discesa è divertente e anche le nebbie si sono dissolte lasciando passare anche qualche raggio di sole.
La strada è sempre piuttosto pianeggiante e molto ben pedalabile con docili salite e falso piani in discesa.
Arriviamo finalmente in vista del Redentore e delle piste di Monesi, decidiamo di fermarci per rifocillarci a dovere. Ormai le salite sono alle spalle, ormai la metà è li a portata di pedalata. La sensazione di avercela fatta si fa assolutamente concreta.
Purtroppo le nubi non troppo alte escludono completamente la vista al Redentore e al Saccarello. I colori autunnali cominciano a farsi largo per il marroncino che tende a sostituire il verde nei pascoli esbosi, ma sono altrettanto affascinanti.
Risaliti l’ultimo tratto di strada, decidiamo di non proseguire per il Redentore, ben consapevoli che le nostre gambe non ce la farebbero. Per stavolta, mi dico, la chiudiamo qui, tra l’altro in gloria. Sarà per la prossima.
Scendiamo quindi in fretta a Monesi lungo una strada in cemento (che strana idea farla in cemento…mah…) e di qui risaliamo al colle di San Bernardo di Mendatica e, attraverso un paio di colletti, scendiamo a Ponte di Nava. Il recupero è previsto ad Ormea (tanto è tutta discesa) e alle 15.00 scendiamo de finitamente dalla bici.
Le gambe sono stanche, pure il sedere è piuttosto indolenzito, a me in più dolgono le spalle e la schiena e il il tendine del ginocchio destro fa piuttosto male..ma il cuore e l’animo sono leggeri come nuvole . La sensazione di aver fatto qualcosa di importante (per le nostre reali potenzialità) e l’aver visto posti e scenari fantastici fanno passare in secondo piano tutti i dolori, di cui, ahinoi, avremo a che fare da domani.
Un ringraziamento al mio amico di avventura 8+ alias Danilo che si è visto trascinato quasi involontariamente e un saluto alla mia compagna di vita che ancora una volta si sorbisce le mie “genialate” e le relative tensioni prima…e raccoglie e lenisce i cocci dopo .
Buone gite a tutti!
P.s.: Nota dolente della giornata l’essersi imbattuti nel raduno dei Land-Rover… almeno 200 auto in fila a più riprese sono forse un po’ tropo per un ambiente così bello e meritevole di più silenzio
Partenza: Colle vecchio di Tenda
Arrivo: Monesi di Triora (recupero più facile a Ormea)
Dislivello complessivo: 1050 m
Distanza: 63 km

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Commenti
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Autore Commento
acom79
Inviato: 25/9/2015 12:44  Aggiornato: 25/9/2015 12:44
Maestro
Iscritto: 3/7/2009
Da: Villanova Mondovì
Inviati: 124
 Re: Limone-Monesi 2015...L'apoteosi della spontaneità!
Grande Fede!
Visto che sono innocentemente colpevole di averti messo in testa il "balin" ti lascio un biscottino per la prossima volta...
Se alla partenza dal Colle di Tenda segui i cartelli indicatori "La Via del Sale - MTB" la prima parte del percorso è a mio avviso più bella: non sali in mezzo agli impianti ma su una stradina, che si riduce poi ad una traccia, che sale verso il Fort Tabourd e alla cima Becco Rosso, in un ambiente più solitario ed affascinante. La discesa che porta alla ricongiunzione con la strada militare presso il Col de la Perle è un po' delicata (sentiero strettissimo e incassato a mezza costa) ma tutta il percorso è ciclabile al 100%. Occhio poi a non fare come noi che, nell'impeto della discesa, al col de la Perle siamo scesi per 2 km sul lato sbagliato, dovendo poi risalire su pendenze alquanto sostenute...

Buona fortuna!
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