Il Cervino, una montagna veramente tosta. Partiamo sabato 25 per la salita al bivacco Carrel. Partenza da Cervinia, saliamo inizialmente lungo una stradina sterrata e a tratti anche asfaltata e poi su per un sentiero che taglia la strada fino ad arrivare al rifugio Oriondè(2800 mt.c.). Da qui non ci resta altro che proseguire lungo un' evidente traccia giungendo in breve alla Croce "Carrel". Proseguendo sulle rocce soprastanti giungiamo in un terreno detritico e seguendo le tracce ci portiamo sino accanto al primo nevaio posto alla base di una parete rocciosa. Ci infiliamo in un ripido canalone roccioso prima su detriti e sfasciumi e poi su facili roccette (dove c'è da mettere un po' le mani). Arriviamo ad un certo punto che tagliamo a mezzacosta su cenge detritiche e giungiamo all'intaglio del Colle del Leone dal quale ha inizio la cresta del Cervino(Cresta del Leone). Credo che l'inizio della cresta si trovi ad una quota di circa 3600 mt. Superando ancora qualche placchetta facile iniziamo a legarci per affrontare il tratto più impegnativo della giornata. Aiutandosi con delle corde fisse si riesce a superare brevi passaggi anche esposti per giungere alla base di una parete verticale di circa 15 20 metri ove sale diretta l'ultima corda fissa prima di arrivare al bivacco. Per me è stato un pezzo, anche se breve, faticoso; più che altro ci va un bel sforzo fisico, non ci sono appigli per caricare i piedi e quindi bisogna cercare di tirarsi su solo con la forza delle braccia e con lo zaino sulle spalle non è di certo una passegiata!...In passato questo tratto non c'era, però poi è franato tutto e ora bisogna obbligatoriamente affrontare questo passaggino. Superato il passaggio sulla parete verticale la pendenza si addolcisce notevolmente e arriviamo poco dopo al Bivacco Carrel(3830 mt.). Il giorno seguente partiamo alle 5; c'è moltissima gente sulla via di salita, circa una quarantina... siamo in troppi e purtroppo perdiamo tanto tempo a fare coda. Che dire del Cervino, richiede secondo me un grosso sforzo fisico(cosa che io non sono abituato) perchè bisogna tirare di continuo queste corde fisse a volte attrezzate anche verticalmente. Arrivati alla vetta del Pic Tyndal si continua lungo questa cresta anche un po'esposta e su un terreno sicuramente molto friabile. Si perde un po' di dislivello e poi si risale camminando un po' fino ad arrivare prima ad una corda fissa e poi alla fatidica corda Jordan appesa nel vuoto. Be, fa un po' impressione, però arrivato a questo punto sei talmente stanco che non te ne rendi nemmeno più conto... All'uscita della scala jordan la corda Piovano ci aiuta ad attraversare a sinistra una cengia esposta e terminata l'ultima corda fissa, ormai su facili roccette, raggiungiamo finalmente la vetta del Cervino!! La discesa è eterna, siamo stati lenti un po' perchè c'era tanta gente sulla via(alcuni stavano ancora salendo considerato l'ora tarda...) e anche perchè eravamo stanchi. Lungo la discesa abbiamo fatto molto doppie per calarci in massima sicurezza e questo sicuramente non ci ha reso veloci. Pocco sotto il bivacco ci siamo presi anche una scarica, fortunatamente non ci siamo fatti nulla. Arriviamo alla macchina stanchissimi ed è quasi notte. Il Cervino adesso si può fare benissimo senza picozza e ramponi, però si sa, la montagna ci mette poco a cambiare...Il giorno dopo il sindaco di Valtournenche ha firmato un'ordinanza per la chiusura della via della cresta del Leone in seguito ad alcune frane; inoltre leggo nelle notizie che 25 alpinisti quel giorno non sono riusciti a scendere fino alla macchina ma hanno passato la notte al bivacco. A noi 2 allora ci è ancora andata bene nonostante la faticaccia che abbiamo fatto!!
Ciao e alla prossima!!!!!


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