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Escursionismo : Anello del Monte Sapea + Rocca del Chiodetto + Cima Giusy
Autore: cadri (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 03/05/15 01:46
Notizia riferita al: 30/04/15
Letture: 1575

Da un'escursione di Klaus, solitario arrampicatore alla continua ricerca di posti insoliti, abbiamo copiato l'idea della salita al Sapea, monte che si trova sulle prime propaggini della sinistra orografica del vallone dell'Arma. Di nostro abbiamo aggiunto un anello (altrimenti che Compagnia dell'Anello saremmo?!!!) per fare il giro completo attorno a questa montagna, scendendo nella valle Monfreis e risalendo poi alla frazione San Maurizio, punto di partenza.
Il sentiero, contrassegnato fino al Colle di Prà Collett da un fiore di color blu di Persia, parte subito con pendenze decise per poi ammorbidirsi in ampi tornanti che portano, a quota 1412m, alla Rocca del Chiodetto, niente più che una propaggine rocciosa che offre però un bel colpo d'occhio sul sottostante Vallone dell'Arma e sul dirimpettaio bosco di Kant, sovrastato dalla cresta delle Chiavardine.
Si prosegue in faggeta ed abetaia uscendo sull'ampio pascolo del colletto, avendo di fronte il crinale che dalla Rocca Radevil risale alle Rocche Pergo Piccola e Grossa e al monte Prapian. Svoltando a destra, presso una grangia diroccata, si inizia la salita alla cima del Sapea che si può affrontare di cresta (come ha fatto Klaus) oppure, come più modestamente abbiamo fatto noi, seguendo una traccia sul ripido versante erboso destro, che arriva in vetta (1768m) con un dritto a sinistra sulle roccette di un largo canalino.
Vasto panorama verso sud-ovest sulle principali vette delle Marittime ancora abbondantemente innevate, mentre a nord la vista è occultata dalla fitta faggeta.
Ridiscesi al colletto, decidiamo di salire su una delle belle cime del crestone che si para innanzi a noi a sinistra del Colle di Prà Collett (la malattia della “puntite” non perdona!). Seguiamo il sentiero che sale verso questo colle, ma lo abbandoniamo all'altezza di una bella baita in legno per salire di traverso, su facile fondo erboso, sulla cima contrassegnata da un ometto che quota, ai nostri altimetri, 1791m e che offre un panorama mozzafiato a 360 gradi.
Purtroppo questa cima è innominata e quindi decidiamo, seduta stante, all'unanimità, di dedicarla all'unica signora presente nel gruppo, battezzandola quindi “Cima Giusy” (non ce ne vogliano i cartografi e gli esperti di toponomastica, ma ci permettiamo di suggerirlo per future classificazioni!).
Ritornati ancora al colletto si decide (quasi all'unanimità) di tentare il giro ad anello effettuando la traversata alla base nord del monte Sapea per raggiungere la Valle Monfreis.
Il sentiero non è immediatamente identificabile, ma scendendo dal colletto sulla linea di massima pendenza, si raggiunge il ruscello di fondovalle e di qui s'individua chiaramente il sentiero sulla sinistra orografica.
Inizialmente si scende gradualmente in una faggeta fino ad arrivare in una radura incolta dove la traccia sembra perdersi. Scendendo ancora su gradoni si raggiunge una grangia abbandonata dove sembra non vi sia più un passaggio abbordabile, ma guardando bene, presso il fianco del muro a valle del fabbricato s'individua una labile traccia che fa ben sperare e difatti, pur tra rami caduti e uno spesso strato di foglie secche, si riesce parzialmente a seguire una mulattiera in disuso che scende nella fitta faggeta fino ad incontrare una presa d'immissione dell'acqua del ruscello nella condotta forzata della centrale idroelettrica di Fedio.
Si attraversa il corso d'acqua sul ponte metallico della presa e si segue il comodo sentiero di servizio della stessa fino a quando, sulla sinistra, compare un'ampia radura pascoliva dove si scende incontrando l'ampio sentiero della Valle Monfreis.
Scendendo su questo s'incontra una seconda presa e, poco dopo, una deviazione in piano a destra che segue il tracciato di una condotta in cemento dismessa che porta fino a Case Sivione. Poco a monte di questo abitato si trova una sterrata che si segue superando su un ponticello la condotta forzata.
Ad un certo punto, al termine della sterrata, si supera su labile traccia un combale e si prosegue dall'altra parte su ampi terrazzamenti fino ad incrociare la strada che in breve conduce fino alla frazione San Maurizio.
Si tratta di un giro un po' particolare e in zone alquanto selvagge, dove si sono individuati i passaggi fuori sentiero grazie all'esperienza e alla conoscenza dei posti del “segugio” Antonio.
E' comunque un anello molto bello ed interessante per la varietà dei paesaggi e dell'ambiente che s'incontrano.
Per chi volesse ripeterlo si consiglia di seguire la traccia GPS!

Escursione effettuata il 30 aprile 2015
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio, Franco, Giusy e Osvaldo
Località di partenza: Fraz. San Maurizio di Demonte – Valle Stura (CN) – quota 1040m
Punto più elevato raggiunto: Cima Giusy 1791m
Dislivello cumulato in ascesa: 1060m
Sviluppo complessivo del percorso: 13 km
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
Tracciato gps
fotocronaca

...altre foto


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