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Escursionismo : Un anello tra la valle di Angrogna e la val Chiamogna
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 16/04/15 22:52
Notizia riferita al: 15/04/15
Letture: 1834

Un anello tra la valle di Angrogna e la val Chiamogna

Località di partenza: borgata Pissaiot mt. 850
Dislivello: Quasi nullo. Mt. 375 per il Bric le Bule
Tempo complessivo: 4 ore c.ca da Pissaiot a Costabella e ritorno. C.ca una mezz’oretta in più volendo tornare passando per il Bric delle Bule
Difficoltà: T/E
Riferimenti: carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 7 Val Pellice Fraternali Editore

Questo piacevole itinerario presenta due parti ben distinte: la prima, da Pissaiot, borgata di poco a monte di S. Lorenzo di Angrogna, alle Sonagliette e oltre ancora sino ai Pons e Costabella, è veramente alla portata di tutti, anche dei bambini in quanto è tutto un susseguirsi di casolari abitati e non, piccole borgate, distese prative, boschetti, campi coltivati e piccoli ruscelli. Delle tracce, per lo più stradelli sterrati, collegano tra loro questi ameni luoghi sviluppandosi esclusivamente il percorso quasi in piano, senza alcuna fatica, mentre nella seconda parte, solo volendolo, si sale faticosamente dalle Case Colletta al Bric delle Bule per scendere poi, per altra via, al punto dal quale si era partiti. Se da Pissaiot sino alle Sonagliette si sta sul versante di Angrogna, oltre si traversa lungamente, sempre quasi in piano, raggiungendo le borgate Pons, Costabella e le Case Colletta, situate in val Chiamogna, dalle quali partono altri stradelli e sentieri da una parte per Bricherasio e Prarostino, dall’altra verso il colle della Vaccera. Una traccia ascendente, infatti, percorre da qui il lungo crinale che separa la val Pellice dalle valli tributarie del Chisone guadagnando prima la Punta Rognosa, poi il monte Castelletto ed infine il colle sul quale giunge una strada che sale da fondovalle.
Ai Pons esiste un museo etnografico, a Costabella la “Pietra”, regina di questi luoghi dà spettacolo per come è stata utilizzata: entrambi meritano di essere visti, mentre nella prima parte del percorso, ai Martel si trova la fontana donata agli abitanti della borgata da Charlotte figlia del colonnello Beckwith e la scuoletta valdese sulla quale spicca una caratteristica scritta.

Raggiunta la val Pellice, oltrepassata Luserna S. Giovanni e superata la ferrovia, alla prima rotonda si prende a destra seguendo l’indicazione per Angrogna. La strada da subito sale costeggiando piccole borgate e case sparse, addentrandosi così sempre più all’interno della valle, sino al bivio dove si trascura la strada sulla destra per la Vaccera e per altre borgate proseguendo diritti per Angrogna S. Lorenzo. Giunti a questo abitato si piega a destra seguendo ora l’indicazione per la Vaccera. Costeggiando il tempio valdese, il monumento ai caduti e la chiesa cattolica di S. Lorenzo, fatte ancora un paio di svolte, giunti all’indicazione per Albarin, si prende a destra subito raggiungendo Pissaiot dove si può lasciare l’auto negli spazi a margine delle case.
Uscendo dalla borgata, trascurata la traccia sulla sinistra che sale ai Verné, si continua sullo stradello sterrato che, attraversato il rio della Bounetta, più avanti si divide in tre. Qui giunti si percorre la diramazione di sinistra che sale costeggiando le case della Bastia per attraversare poi un soleggiato pendio. Rasentata una casa, i “Pount”, superato un rio e la fontana dell’Abouroù, che vuol dire dell’abbeveratoio, lasciato sulla destra un boschetto di conifere, si giunge infine ad un incrocio di stradelli dove, sulla destra, con una breve disgressione, si guadagna la borgata Garsinera, situata in una panoramica posizione. Ritornati all’incrocio si prende lo stradello che transita sotto ad una canaletta in legno, che serve per portare acqua alla vicina casa, che oggi regge una più moderna tubazione in polietilene, oltre la quale si prosegue in piano subito attraversando il rio Cumbalòt dove, poco oltre, ad un bivio si prende a sinistra. Costeggiando un fabbricato ci si porta sulla strada asfaltata, che si attraversa, perché dall’altra parte riprende lo stradello che, sempre in piano, va verso la borgata Martel. Poco sotto si nota il tetto in lose della fontana Beckwith, donata agli abitanti la borgata dalla figlia del colonnello che tanto si adoperò per la gente valdese. Di poco più avanti lo stradello tocca quella che era la scuola del villaggio sulla cui facciata è riportata una scritta tratta dal libro dei Proverbi della Bibbia. Posta accanto ad un scolare castagno, questa scuoletta è una delle tante volute da Beckwith per l’istruzione dei bimbi di queste valli. Funzionante come tale sino al 1982, è attualmente utilizzata per riunioni di studio biblico, per la preghiera e le assemblee comunitarie. Lo stradello poi prosegue in leggera discesa, costeggiando prati e coltivi in abbandono, raggiungendo più avanti un segnalato bivio dove si prosegue sulla destra perché quella di sinistra, la traccia che porta a Costabella passando per la fontana del Burro, può essere una scelta per tornare. Subito si esce su un esteso piazzale, alle Sonagliette, dove sulla sinistra parte lo stradello per Pons ed il museo, che si prende percorrendo un breve tratto in discesa. Al fondo, come si piega a sinistra, la traccia lascia la valle d’Angrogna per immettersi sui versanti della val Chiamogna. Si traversa ora lungamente, lungo i boscosi pendii di questa valle, trascurando sulla destra una pista forestale che scende, per poi, al successivo bivio, seguire l’indicazione per Pons mt. 855, quasi gli stessi della partenza, borgata che si raggiunge al termine di un tratto discendente. All’ingresso della borgata un dipinto su una casa individua un’altra scuoletta Beckwith, chiusa negli anni trenta del secolo scorso. Al termine dell’abitato, in un edificio apposito adibito a museo, Luciano ed Elio Pons hanno raccolto vari oggetti, testimonianze di vita quotidiana di un tempo: utensili da lavoro, oggetti d’ogni tipo, carri, aratri, trebbiatrici e molto altro ancora. Merita essere visto e merita farlo vedere per ricordarci e far sapere, ai bambini e alle scolaresche, come si viveva su questi monti. La sig.ra Valdina, unica residente a Pons, ha la chiave d’accesso al museo etnografico. Prendendo poi lo stradello che in piano lascia la borgata, si prosegue ancora lungamente, sempre traversando per i boscosi pendii della val Chiamogna raggiungendo, più avanti, Costabella dove il sig. Pietro ha trasformato la pietra creando degli originali capolavori. Anche tutto ciò merita essere visto.
2 ore c.ca da Pissaiot.
A questo punto si può decidere di concludere l’itinerario. Infatti a Costabella un’indicazione su pietra suggerisce come tornare alle Sonagliette prendendo lo stradello che transita per la fontana del Burro, così detta perché pare fosse utilizzata dagli abitanti le case vicine per tenere il burro in fresco. Poi, ripercorrendo lo stesso itinerario, passando per Martel e rifacendo la stessa strada, si ritorna alla borgata Pissaiot utilizzando mediamente lo stesso tempo impiegato per raggiungere Costabella.
Avendo tempo e volendo prolungare l’itinerario facendo qualcosa di impegnativo, si può decidere di tornare guadagnando il Bric delle Bule, modesta elevazione che separa la valle d’Angrogna e la val Chiamogna da quella di Prarostino. Così volendo fare, abbandonata Costabella, sempre per lo stradello che la lascia, si continua a traversare nel bosco raggiungendo più avanti un bivio dove ora si prende lo stradello verso monte, quasi subito uscendo su un ampio piazzale dove sorge la struttura di un agriturismo, raggiunto anche da una strada asfaltata che sale da Prarostino. Qui, oltre a numerose indicazioni, partono molti stradelli e sentieri per varie località. Dovendo tornare ad Angrogna, si segue l’indicazione per la Vaccera prendendo lo stradello che subito si abbandona per il segnato sentiero che s’inoltra ripido nella faggeta e che attraverserà più sopra più volte la stessa strada sino al colle delle Bule. Qui giunti ancora un’alternativa, uno stradello sulla sinistra, permette di scendere verso Angrogna. Altrimenti si prosegue sul sentiero che evidente lascia il colle risalendo faticosamente il boscoso pendio. Fatte alcune svolte, in ripida ascesa, si raggiunge finalmente il crinale immettendosi la traccia su una pista forestale. Sulla destra, stando in cresta, si va verso la Vaccera passando per la fontana Malatraccia, la Punta Rognosa ed il monte Castelletto, sulla sinistra si scende verso Angrogna. Di poco a lato emerge la sommità boscosa del Bric delle Bule (delle betulle) mt. 1124. Percorrendo la pista forestale verso valle, un ultimo tratto discendente permette di uscire, in località Isoardi, sulla strada asfaltata per il colle della Vaccera che si prende per alcune centinaia di metri verso monte sino a che, sulla sinistra, scende un’ampia traccia verso valle. Questo punto è individuato da un cancello in legno dipinto di rosso che chiude una proprietà. Di poco sotto sorge una casa degli scouts oltre la quale il sentiero prosegue immettendosi più avanti su uno stradello che si si prende che a sua volta confluisce su una più ampia traccia presso delle estese praterie. Fatte un paio di svolte discendenti questa termina sulla strada asfaltata alla borgata Prassuit. Non resta che proseguire su questa oltrepassando prima il bivio per Marchetti, poi, al tornante, quello per la Ghieisa d’la Tana e Chanforan raggiungendo, di poco sotto, l’indicazione ad Albarin per la borgata Pissaiot dove questo anello si chiude.
2 ore e 30 minuti c.ca dalle Case Colletta.

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