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Escursionismo : Balma Boves, Roca d'la Casna e Mombracco - Valle Po (CN)
Autore: cadri (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 14/01/15 01:04
Notizia riferita al: 11/01/15
Letture: 2951

Nelle intenzioni doveva essere una rilassante passeggiata alla Balma Boves ed, eventualmente, alla Rocca La Casna, ma poi, complice la bella giornata, si è trasformata in un'escursione vera e propria fino in cima al Mombracco.
Escursione in verità molto bella, ricca d'interesse per i panorami strepitosi sul Monviso e sull'intera catena alpina occidentale nonché sulla pianura cuneese e torinese, ma sopratutto per l’ambiente naturale particolare del Mombracco, con le sue “balme” (rocce sporgenti) e le numerose testimonianze umane ben rappresentate dall’insediamento agropastorale di Balma Boves, dalle incisioni rupestri preistoriche di Rocca la Casna, nonché dagli innumerevoli segni dell’attività dell’uomo (dalle meire spesso incastonate sotto una piccola balma, ai terrazzamenti, alle lose infisse verticalmente per delimitare i sentieri).
Parcheggiata l'auto presso il cimitero della frazione Rocchetta di Sanfront ci si avvia verso le case della frazione e, trascurando il bivio che porta alla chiesa, si imbocca la strada asfaltata di destra che si insinua tra le vecchie case, le supera rapidamente e comincia a salire nel bosco diventando una strada sterrata fino a Case Forano (652m).
Da qui si imbocca il sentiero di sinistra che, passato in mezzo a due baite, diventa lastricato e fiancheggiato da grandi lastre di pietra infisse verticalmente nel terreno tra castagni secolari e terrazzamenti sostenuti da muri a secco. Balma Boves appare all’improvviso, preannunciata da una bella costruzione sulla sinistra del sentiero, a ridosso di un’alta roccia un po' aggettante. Improvvisamente ci si trova catapultati in una realtà diversa dal contesto dei boschi che gli stanno intorno: i caratteristici edifici a tetto piano e la curatissima organizzazione degli spazi, il grande tetto di roccia che sovrasta e protegge tutto, insieme al minimalismo delle costruzioni, inducono suggestioni del tutto particolari.
Ripromettendoci di ritornare più tardi, quando il sole illuminando il complesso, avrebbe permesso di avere più luce per le foto, torniamo sui nostri passi fino a Case Forano per salire il sentiero verso Rocca la Casna.
Percorrendo un bel sentiero tra i castagni e superando 200 metri circa di dislivello si arriva a Roca d'la Casna, una singolare roccia, squadrata e piana superiormente, che si estende nel vuoto in direzione est per alcuni metri. Su di essa sono state rilevate numerose incisioni, molte delle quali riproducenti figure umane stilizzate. Alcune incisioni non sono più facilmente individuabili; altre sembrano essere maggiormente evidenti, fatto che non esclude una loro ulteriore successiva incisione, forse anche in tempi non troppo remoti. Il numero e la disposizione delle figure lascia pensare ad un utilizzo del sito protrattosi nel tempo, in un periodo da collocarsi tra l'età del rame e l'età del bronzo (3-4000 anni a.c.). Le incisioni costituiscono in ogni caso una significativa testimonianza della presenza e della vita dell'uomo sulle pendici del Monte Bracco sin dai tempi più remoti.
Da questo sito, vista, come detto, la bella giornata, decidiamo di proseguire verso il bivacco Mulatero e la Croce di Sanfront percorrendo un sentiero sempre buono, ma insidiato dai rovi e con un punto, prima di attraversare il rio del Combal Reinaudo, con un leggero salto agevolato però dalla presenza di corde cui aggrapparsi.
Si arriva così al ripiano erboso dove sorge a quota 1204 metri il bel bivacco Stefano Mulatero dal quale, con un sentierino in discesa si può raggiungere (affrontando, anche qui, un breve salto di roccia facilitato da una catena) la maestosa croce di Sanfront e godere di un incomparabile vista su tutta la valle Po.
Ritornati al rifugio si prende una comoda sterrata che in saliscendi porta in poco tempo alla cima più elevata (1307m) del Monte Bracco (o Mombracco) caratterizzata dalla imponente Croce di Envie.
Se si ha la fortuna di imbattere una giornata limpida, lo spettacolo è assicurato: da una parte l'intero arco alpino dalle Marittime al gruppo del Rosa con al centro il Re di Pietra, il Monviso, dall'altra la pianura cuneese con lo sfondo delle Langhe, la rocca di Cavour e, all'infinito, lo sguardo arriva fino a Torino ed al suo hinterland.
Il ritorno avviene sul percorso di salita salvo, se si vuole, fare un piccolo anello per ripassare, arrivando dall'alto, a Balma Boves. In questo caso, poco dopo aver lasciato il sentiero del giro del Mombracco (detto anche sentiero della “montagna di Leonardo” per l'estimazione che il genio Leonardo da Vinci aveva per la tipologia di roccia di questo monte), attorno alla quota 780 metri si trova l'indicazione per Balma Boves.
Si imbocca il sentierino che, con stretti tornanti e ripide discese, attraversa un bosco di castagni, si passano i ruderi di due abitazioni e si continua la discesa fino in vista di un'altra abitazione, quando bisogna fare attenzione a deviare sulla destra sul sentiero che diventa ora pianeggiante. Da qui, in pochi minuti, si raggiunge la parte superiore dell'insediamento di Balma Boves con magnifici scorci su questo agglomerato, abitato ancora fino agli anni '50.
Attraversata la borgata, il percorso prosegue scendendo sotto la piccola cascatella a valle delle abitazioni (un corrimano in corda aiuta il passaggio in inverno, in presenza di lastre di ghiaccio). Trascurato il bivio a sinistra su ponticello in legno (che porta a Case Brondin), si percorre la breve ma bellissima mulattiera che raggiunge in pochi minuti le Case Forano.
Di qui, anziché riprendere a destra la strada sterrata già percorsa prima, si può fare un secondo anello piegando a sinistra, in discesa, lungo un percorso molto bello che divalla nel bosco con alcuni tornanti fino alla Centrale di Rocchetta e quindi alla strada asfaltata che riporta al parcheggio presso il cimitero. (*)

Escursione effettuata l'11 gennaio 2015
Compagnia dell'anello composta per l'occasione da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: Borgata Rocchetta di Sanfront – Valle Po (CN) – quota 549 m.
Punto più elevato raggiunto: Cima del Mombracco – 1307 m.
Dislivello cumulato in ascesa: 980 m.
Distanza percorsa: 13 km
Difficoltà: E (EE per la croce di Sanfront) (vedi scala difficoltà)

Tracciato gps
fotocronaca


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