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Escursionismo : Un anello sui monti di Condove. Borgate, chiesette e piloni nella valle del Gravio. Primo percorso.
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 06/01/15 18:41
Notizia riferita al: 05/01/15
Letture: 1075

Un anello sui monti di Condove. Borgate, chiesette e piloni nella valle del Gravio. Primo percorso.

Località di partenza: Slargo prima del ponte sul torrente Gravio sulla strada per Magnoletto mt. 462
Dislivello: mt. 525
Tempo complessivo: 4 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Le borgate sulla montagna di Condove, in bassa valle di Susa, erano un tempo densamente popolate al punto che Mocchie, oggi una sua frazione, aveva più abitanti del capoluogo di fondovalle. I coltivi, i prati e gli alpeggi posti sui soleggiati pendii degradanti sulla valle dove scorre il torrente Gravio garantivano al montanaro appena di che sopravvivere. La vita grama, l’isolamento, le industrie nascenti a fondovalle, dal dopoguerra in avanti hanno determinato un progressivo abbandono del territorio. Anche la strada, che da tempo arriva dappertutto, non le ha salvate, così come in tanti altri posti, ripopolandosi le borgate solamente nei fine settimana o durante il periodo estivo.
Partendo da fondovalle nel primo tratto si percorrono le gradinature a lato della condotta forzata che alimenta una centralina idroelettrica. Poi, passando a margine dei prati sottostanti Mocchie, si raggiunge il punto di captazione da dove si prosegue incontrando per via piloni, chiesette e borgate. Raggiunta Frassinere e passando per Mocchie, si scende poi a Condove percorrendo il sentiero che riporta a valle, oggi quasi in abbandono, un tempo importante via di comunicazione. Lungo l’intero percorso sono innumerevoli i piloni votivi, le chiesette ed altro, segno evidente della fiducia riposta dalla gente nella Vergine e nei santi ai quali sono stati dedicati.

In bassa valle Susa, giunti alla prima rotonda che dà accesso all’abitato di Condove si prosegue sino alla successiva dove si lascia la statale seguendo l’indicazione per Mocchie. Al termine del lungo rettilineo, subito dopo lo stop, nel punto in cui un’indicazione suggerisce come raggiungere la borgata Magnoletto, si prende a sinistra lasciando l’auto poco più su allo slargo che precede il ponte sul torrente Gravio nei pressi della centralina idroelettrica.
Mantenendosi sempre su questo lato del torrente, superato l’edificio della centralina idroelettrica, si percorreranno in ascesa tre tratti di gradinature a lato della condotta forzata che portano alla borgata Giagli. Per intanto, dopo una breve salita, raggiunta la tubazione e affrontato il primo tratto e poi il secondo al termine del quale un tunnel consente di passare sotto la strada che sale a Mocchie, percorso il terzo rasentando vigne e coltivi, si raggiunge alla sommità lo stradello che traversando all’interno della borgata Giagli porta più avanti alle case delle Coste. Al piccolo slargo dove termina riprende il sentiero che inoltrandosi nel bosco raggiunge più avanti un bivio nei pressi di una presa dell’acquedotto. Per la traccia di destra, che sale a Mocchie, si ritornerà. Proseguendo diritti subito si supera un rio su un ponticello oltre il quale la traccia, stretta dai soliti muretti, s’addentra avendo a sinistra il bosco che precipita, sulla destra i prati sottostanti la borgata. Alternando tratti quasi in piano ad altri dove si sale di poco, avanzando, la traccia si porta via via verso l’alveo dove scorre il torrente Gravio che sotto si sente mormorare. Sempre evidente, più avanti si amplia trasformandosi in stradello. Incontrato per via un pilone votivo e poi il bivio per l’abbandonata borgata di Castellazzo, guadato il rio Puta si giunge nel punto in cui le acque del torrente sono captate per essere immesse nella tubazione che alimenta la centralina, di poco più a valle di quello che era il mulino di Mocchie, oggi ridotto a rudere, all’esterno del quale ancora si riconoscono le pale. Poco sopra, ai resti della borgata Martinetto, superato il corso d’acqua si intraprende il piacevole tratto che, con un paio di svolte in ascesa, porta alla notevole cappella della Madonna delle Grazie, con il vicino pilone votivo, dove ancora si prosegue giungendo così in vista dei piani che precedono la borgata Sinette. Per raggiungere il pilone delle Sette Strade si presentano due possibilità: traversare per prati e coltivi e per la borgata Sinette prendendo poi la strada che sale a Frassinere, oppure proseguire ancora per poco sul sentiero. Così facendo, più avanti, si stacca sulla sinistra e si prende la traccia che supera a monte le case di Sinette e che più avanti, oltre una fontana nei pressi di un rio, dove l’abbandono è tanto, raggiunge delle indicazioni sulla strada per Frassinere. Qui giunti, seguendo l’indicazione per le “Sette Strade”, ci si immette sullo stradello e avendo a sinistra il bosco a destra i prati si raggiunge più avanti il pilone presso questa località dove si incrociano alcuni sentieri. Trascurata la strada e la traccia che scendono a Magnoletto e a Condove si prende l’evidente sentiero che sale, al solito costeggiando muretti di antichi terrazzamenti, dove tratti quasi in piano si alternano ad altri più ripidi. Piacevolmente continuando, superata una dorsale, la traccia si porta sul soleggiato versante di valle, sul quale poco si sta perché, fatta la svolta, si ritorna su quello del Gravio. Un lungo, piano traverso per coltivi tornati ad essere bosco, permette di raggiungere le case della borgata Colombatti, mt. 987, punto più elevato di questo anello.
2 ore c.ca dal parcheggio.
Oltre la bella chiesetta di S. Lucia si prosegue sullo stradello che, superate più avanti le poche case della borgata Vayr, raggiunge la svolta sulla strada e poi il piazzale antistante la chiesa di Frassinere, con bella vista sui monti: dallo Sbaron, al Truc Castelletto, al Rocca Sella.
Un’indicazione presso una bacheca suggerisce come scendere a Mocchie addentrandosi la traccia tra le case della borgata. Percorsa una dorsale ci si abbassa nel bosco uscendo sulla strada. Sul lato opposto riprende il segnato e sempre evidente sentiero che abbassandosi ripido nella faggeta raggiunge più sotto un bivio dove si prosegue diritti. Trascurata una traccia che parte sulla sinistra si raggiunge più avanti il bivio dove traversa quella che supera a monte la borgata Sinette. Sempre scendendo, rasentata da prima la chiesetta della Madonna delle Grazie ed il vicino pilone votivo, poi la fatiscente borgata Martinetto, lasciato oltre il torrente Gravio lo stradello percorso in ascesa, si prosegue diritti sino al solco del rio Puta che si attraversa su un bel ponticello in muratura. Continuando si giunge così in vista delle prime case di Mocchie, con l’estesa piazza con la grande chiesa con meridiana, dove a margine sorge il monumento dedicato a quanti su queste montagne vissero comunque, anche a costo di grandi sacrifici.
1 ora c.ca dalla borgata Colombatti.
Lasciato l’abitato e raggiunta la strada, oltre il campanile romanico pendente, alla prima casa che si incontra si prende a destra la traccia che inizialmente traversando tra i prati, stretta dai soliti muretti, raggiunge più avanti il bivio nei pressi della presa dell’acquedotto, già incontrato salendo. Proseguendo, superate le Coste, attraversate le case della borgata Giagli si esce sul tornante della strada asfaltata. Percorso lo stradello basso, parallelo alla strada, lo si lascia quando riprende il sentiero che scende a Condove e sempre seguendo i cartelli con l’indicazione MTB, che puntuali si ripresenteranno ai bivi, non sarà difficile tornare al punto dal quale si è partiti. Si scende stando sulla traccia che unisce Condove a Mocchie, selciata, a tratti ripida, sempre evidente, segnata di tanto in tanto dai paletti con gli anelli biancorossi. Al primo pilone votivo si prende a sinistra, al successivo a destra. Muretti invasi dall’edera e dai rovi la stringono e le pietre del selciato assai brillanti segnalano come un tempo dovesse essere assai percorsa. Così scendendo, superata due volte la strada alla borgata Borlera, si prosegue per un breve tratto su uno stradello asfaltato al fondo del quale si prende a sinistra sempre costeggiando terrazzamenti e vigneti. Oltre il pilone di S. Anna si percorrono le svolte di un assolato ripido pendio a cui segue un traverso in piano che porta la traccia a terminare sulla strada nei pressi di un parcheggio. Poco più in là si stacca la strada per Magnoletto, che si prende, presto raggiungendo lo slargo presso il torrente Gravio dove questo anello si conclude.
1 ora c.ca da Mocchie.

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