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Escursionismo : Un anello per la Rocca Due Denti da Tavernette
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 14/12/14 09:51
Notizia riferita al: 12/12/14
Letture: 1981

Un anello per la Rocca Due Denti da Tavernette

Località di partenza: Tavernette mt. 369
Dislivello complessivo: mt. 530
Tempo complessivo: 4 ore c.ca
Difficoltà: E Un tratto: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

La lunga dorsale di monti, che dalla pianura s’eleva separando le valli del Pinerolese da quelle della Chisola e del Sangone, presenta un primo rilievo roccioso di una certa entità rappresentato dalla Rocca Due Denti.
La montagna è costituita da un torrione roccioso, che si biforca alla sommità, sulla cui punta più alta si trova una cappella dedicata alla S. Croce e a S. Bernardo. Vi si può accedere indifferentemente, senza alcuna difficoltà, sia dal versante di Cumiana che da quello di Frossasco mentre, se si vuole tornare passando dalla Rocca della Gallina e dalla cappella di S. Sisto, occorre affrontare un breve, ma impegnativo tratto, delle placche rocciose piuttosto esposte, superabile con l’aiuto di una corda fissa che facilita l’attraversamento.
Con questo itinerario si raggiunge la cappella in cima al monte partendo da Tavernette borgata di Cumiana. Con un ampio giro si sale prima al Santuario di S. Valeriano oltre il quale si guadagnando le borgate più elevate di S. Gervasio di Cumiana dove parte il sentiero montano che porta in vetta alla Rocca Due Denti. Superato il tratto impegnativo si scende alla cappella di S. Sisto passando per la rocce della Rocca della Gallina tornando da questa a Tavernette per altra via. Dalla cappella in cima al monte Due Denti la vista s’apre ampissima sul lungo crinale di monti che oltre procede, sulle valli e sulla sottostante pianura.

Sulla strada per Pinerolo, superate le due rotonde ravvicinate del bivio di Cumiana, alla seconda che segue si esce alla prima per Tavernette lasciando l’auto alle prime case della borgata negli ampi spazi a margine della strada.
Sulla destra, presso un pilone votivo, parte lo stradello che conduce al santuario di S. Valeriano. Seguendo l’indicazione per S. Gervasio, la traccia segnata giallo e blu, s’inoltra nella campagna costeggiando vigne e campi superando poi nel procedere un rigagnolo. Percorrendo poi lungamente la sommità di una boscosa ripa al termine dell’attraversamento si raggiunge il notevole edificio sacro, posto su un panoramico poggio, dov’è presente una comunità monastica.
30 c.ca minuti da Tavernette.
Tornati all’ingresso della struttura si prosegue sullo stradello, una pista forestale, che taglia in piano un boscoso pendio diventando, oltre un rio, un sentiero che raggiunge più avanti dopo uno slargo, delle villette e poi la strada asfaltata dove si piega a sinistra e poi subito a destra, sempre seguendo le segnature e l’indicazione per S. Gervasio. Al fondo della via, a margine di una cancellata, parte un sentiero che scende ripido ad attraversare il rio Besasca su un ponticello in metallo oltre il quale si risale per intraprendere un tratto in piano nel bosco. Guadato ancora un modesto corso d’acqua, la traccia, subito dopo si porta su un ampio stradello terminante più avanti nuovamente su una strada asfaltata. In alto, sulla sinistra, spicca la chiesetta di S. Gervasio, con annesso campanile, il pilone e il vicino cimitero, che si costeggiano e si superano sempre rimanendo sulla strada che più su prosegue in piano traversando per prati e boschetti. Rasentate alcune case, si termina ancora su una strada dove nuovamente si prende a sinistra percorrendola verso monte a lato del torrente Moretta. Oltre l’ultima casa, nel punto in cui l’attraversamento del rio porterebbe alla borgata Martinetto, parte, privo di segnalazione, il sentiero montano che al culmine raggiungerà il colletto alla base della Rocca Due Denti. Ampia, ora segnata di biancorosso, a tratti rovinata dal ruscellamento, la traccia che si prende s’inoltra nella valletta costeggiando il rio che più avanti si supera. Si sale con pendenza costante, mai a strappi, penetrando sempre più verso il fondo, anche trovando, nel procedere, l’indicazione per raggiungere una sorgente. Sempre stando nel chiuso del bosco, superati gli alvei di alcuni ruscelli spesso asciutti, con un lungo traverso da destra a sinistra la traccia prende poi decisamente a salire guadagnando progressivamente quota. Alcuni ripidi tratti sono stati attrezzati con gradini di legno che facilitano l’ascesa. Così continuando, oltre una dorsale, si giunge il vista del colletto alla base del torrione roccioso in cima al quale sorge la cappella. Poco prima, sulla sinistra, una traccia scende a Tavernette e questo sentiero si potrebbe utilizzare per tornare, sviluppando così un anello, qualora non si volesse affrontare l’impegnativo tratto che segue: su questa traccia ci s’immetterà poi scendendo. In pochi minuti, senza difficoltà alcuna, si sale alla cappella di S. Bernardo posta sul torrione orientale. Ci si chiede come sia stato possibile realizzare quassù un simile manufatto. Dalla cappella la vista s’apre ampissima sui monti, sulle valli e sulla pianura sottostante.
1 ora e 45 c.ca minuti da S. Valeriano.
Al colletto, dove durante la resistenza un partigiano perse la vita, un sentiero prosegue verso il monte Brunello, mentre un altro scende alla rocce della Rocca della Gallina e alla cappella di S. Sisto poste più in basso, sempre sul crinale. Se così si decidesse di fare, subito si affronta l’impegnativo tratto sul versante di Frossasco, certamente per escursionisti esperti, dove occorre superare un’estesa placca rocciosa, abbastanza esposta, aiutati comunque da una robusta corda fissa, tassellata alla roccia, che facilita il transito. Più avanti, oltre modesti salti rocciosi, il transito diventa elementare percorrendo la traccia fedelmente il crinale che si fa via via boscoso e piano. Il lungo tratto che segue, stando sempre sul filo, porta ad alcune rocce, non ben definite, che di sotto si vedono meglio: un ammasso roccioso, la Rocca della Gallina, oltre la quale si prende a scendere ripidi restando la traccia sempre comunque evidente. Come il pendio termina e la pendenza cessa, nel punto in cui riprende il piano, si raggiunge un crocevia, visibile a fatica, ma da individuare se si vuole tornare a Tavernette. Identificato da un cartello relativo alla caccia della Regione Piemonte e dalla scritta Rocca su un castagno, in questo crocevia il sentiero di destra scende verso Frossasco, quello di sinistra sarà quello che si prenderà per scendere, mentre quello di fronte porta alla cappella di S. Sisto, anch’essa posizionata su un panoramico poggio, che subito si raggiunge.
45 minuti c.ca dalla Rocca Due Denti.
Tornati poi al crocevia, si prende la traccia, ora sulla destra, che s’inoltra in piano, subito apparendo segni blu che indicano il cammino, peraltro sempre evidente. La traccia che si percorre traversando lungamente taglia il boscoso pendio orientale degradante dalla Rocca due Denti dove a lunghi tratti in piano se ne sostituiscono altri dove si sale o si scende, sempre di poco. Si raggiunge così più avanti il sentiero che scende, di cui s’è detto, quello che parte poco prima del colletto posto sotto la Rocca Due Denti, sul quale ci s’immette prendendolo verso valle, nel punto in cui si trova un ometto di pietre. Ora la segnatura sarà biancorossa. Stando inizialmente su una dorsale, più avanti si piega e facendo inversione si raggiunge in basso un rio, dove alveo e traccia coincidono, dov’è presente molta vegetazione abbattuta. Così continuando si perviene alla presa di un acquedotto oltre la quale il sentiero diventa stradello che si percorre lungamente costeggiando da una parte il rio, dall’altra dei boschi cedui. Raggiunti i prati e poi le prime case di Tavernette, nel punto in cui si trova un bivio, è indifferente la scelta che si fa portando entrambe le strade al punto dal quale si era partiti dove questo anello si chiude.
1 ora c.ca dalla Cappella di S. Sisto.

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