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Escursionismo : La valle di Thuras: da Rhuilles al bivacco Andrea Tornior
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 24/09/14 12:08
Notizia riferita al: 22/09/14
Letture: 8629

La valle di Thuras: da Rhuilles al bivacco Andrea Tornion

Località di partenza: Rhuilles, mt. 1665
Dislivello: mt. 885
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca.
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta val di Susa – Alta val Chisone Fraternali editore

La valle di Thuras, così chiamata in riferimento al torrente Thuras che la percorre, prende l’avvio a Bousson oltre Cesana, in alta val di Susa. I monti posti sulla sua sinistra orografica confinano con la valle francese della Cerveyrette, mentre quelli all’opposto, una lunga serie di cime tutte oltre i 3000 mt, la separano dalla valle Argentera dove nasce la Ripa.
Da Rhuilles sino al fondo, la valle è percorsa da un’interminabile ex strada militare sterrata che oltre Thuras, il nuovo ponte sul torrente e l’alpeggio, diventa assai rovinata per le colature che l’attraversano e per il continuo ruscellamento a cui è sottoposta priva com’è oggi di qualsiasi manutenzione. Bella selvaggia, assai movimentata nella prima parte, oltre le grange Thuras Superiori, quando il bosco termina, diventa assai monotona spingendosi sempre più la traccia verso il fondo dove emerge il piatto colle di Thuras che permette di comunicare con il Queyras francese.
Prima dell’ultimo tratto che porta al colle, su un poggio erboso, sorge dal 2008 il bivacco Tornion edificato dalla famiglia in ricordo del figlio Andrea perito tragicamente in montagna. Sempre aperto, ben tenuto, accogliente, dispone di 6 posti letto, tavolo e panche, fornellino e altro, mentre poco sotto scorre un rivo dal quale è possibile attingere acqua.
Dal bivacco, con un tratto aggiuntivo, merita salire al superiore colle di Thuras dove la vista s’apre ampissima sul Queyras e su una lunga serie di monti che fanno da corona a queste valli sino al non lontano Monviso.

Percorsa la val di Susa, giunti a Oulx si prosegue a sinistra per Cesana, che si supera, sempre rimanendo paralleli al corso del torrente Ripa. Giunti all’abitato di Bousson, tralasciata una prima indicazione per il lago Nero, al successivo bivio si piega a destra per la valle di Thuras. La strada da subito prende a salire presto raggiungendo la borgata di Thures dove ancora si prosegue sullo stradello sterrato, sempre in buone condizioni, che con un lungo tratto in falsopiano raggiunge il successivo abitato di Rhuilles dove conviene lasciare l’auto presso lo slargo al termine dell’abitato.
Ignorato lo stradello che attraversando il torrente sale a Chabaud e poi al colle, si prende quello che s’inoltra in piano nella valle, a tratti rovinato, e rasentando dei coltivi ora diventati pascolo si superano nel procedere un rio con l’acqua ferruginosa, alcuni piloni, raggiungendo così il successivo bivio dove ancora una traccia si stacca sulla destra: è quella che oltre il ponte Aberoud, detto anche dell’argano, sale in vetta al monte Giassez. Lo si può vedere facendo una piccola deviazione. Ritornati sullo stradello di valle si prende ora a salire e la traccia subito compie alcune svolte ravvicinate che consentono si superare la balza che immette sui superiori piani. Rasentati i resti di una costruzione militare ed il pilone votivo di N.S. di Lau, subito dopo si supera su un ponte il rio del Musia dove un’indicazione dice che ci si trova in località Pont de l’Asia. Fatta un’ampia svolta a sinistra, improvvisamente la visuale s’apre sull’ampio pianoro dove sorgono i resti di Thuras, borgata bruciata nell’aprile del 1944 dai nazifascisti nel corso di un’azione di rastrellamento, sulla valle con l’esteso crinale di monti che dal Terra Nera prosegue verso la Merciantaira. Con un breve tratto in piano subito si raggiunge il torrente Thuras che si supera sul nuovo ponte a picco sul corso d’acqua. Prima di attraversarlo merita soffermarsi un attimo presso la lapide eretta a ricordo dei partigiani caduti nell’autunno dello stesso anno sotto il col di Thuras.
Si percorrerà ora lungamente, sempre stando a destra del torrente, sinistra idrografica, un’interminabile traccia, quella che fu a suo tempo una strada militare. Di poco più avanti, si stacca sulla destra il sentiero privo di segnalazioni, di difficile individuazione, che porta in vetta al monte Terra Nera, appena prima dell’alpeggio delle Grange Thuras Superiori, che si raggiunge, subito trovando, poco oltre, l’indicazione per salire sul colle e sul Roc del Boucher e sulla Punta Ciatagnera. Funzionale all’alpeggio, appena lo si supera lo stradello si deteriora diventando una disastrata traccia dove a tratti ancora in discrete condizioni se ne sostituiscono via via da altri assai rovinati per via di colature che l’invadono e per il continuo ruscellamento al quale è sottoposto. La traccia comunque è sempre percorribile e visibile. Più avanti, quando termina il bosco, merita osservare sulla destra l’ampio solco del vallone scavato dal rio che scende dal passo di Terra Nera posto tra l’omonima cima e la successiva cima Clausis, mentre sulla sinistra un’indicazione suggerisce come raggiungere il colle del Pelvo dal quale si scende in valle Argentera. Proseguendo, la traccia si porta via via verso il fondo della valle, dove già si vede il colle di Thuras, attraversando estesi detritici pascoli, sempre inoltrandosi con pendenza costante che consente di guadagnare progressivamente quota. Fatte alcune svolte, che diversificano il procedere ora assai monotono, al termine si giunge in vista della costruzione del bivacco a cui infine si perviene.
3 ore e 15 minuti c.ca da Rhuilles.
Il bivacco Andrea Tornion è stato voluto dai suoi familiari in ricordo del figlio tragicamente perito in montagna. Sempre aperto, posto su un poggio erboso a riparo dalla valanghe a mt. 2550, dominato sulla destra dai ruderi della caserma XVI e dalla Crete de Bertine terminante con la Punta Merciantaira, di qui partono due sentieri: il primo porta al colle della Ramiere, dove sorgono i resti del ricovero XXI e poi in vetta alla montagna alta mt. 3303 mt. Un altro sale al colle di Thuras, posto di fronte, attraverso il quale si scende a Le Roux e poi ad Abriès comune del Queyras. Il bivacco è un valido punto di partenza per numerose ascensioni sulle cime che gli fanno da corona.
Non resta a questo punto che fare a ritroso la strada fatta salendo ripercorrendo l’interminabile traccia che riconduce a valle. Raggiunto l’alpeggio, si attraversa poi il torrente sul nuovo ponte. Oltre Thuras, fatte le svolte, si scende alle case di Rhuilles raggiunte le quali questo itinerario termina.
2 ore e 45 minuti c.ca dal bivacco Tornion.

SALITA AL COLLE DI THURAS.
Come detto, dal bivacco Andrea Tornion parte una traccia che conduce al colle di Thuras posto di fronte. Sempre ben segnata ed evidente, passando dalle superiori radure, senza alcuna difficoltà lo raggiunge percorrendo al temine i ripidi sfasciumi che contraddistinguono l’ultimo tratto.
Da colle di Thuras la vista s’apre ampissima sui monti e sulle valli. I 250 mt. di ulteriore dislivello si coprono in c.ca 40 minuti di salita, mentre per scendere basta una mezz’oretta scarsa.

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