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Escursionismo : Un anello tra le valli del Lemina e del Noce passando per il rifugio Melano - Casa Canada.
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 26/08/14 11:05
Notizia riferita al: 22/08/14
Letture: 1662

Un anello tra le valli del Lemina e del Noce passando per il rifugio Melano Casa Canada

Località di partenza: Talucco nella valle del Lemina mt. 765
Dislivello complessivo: mt. 450
Tempo complessivo: 3 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Questo anello più che un’escursione è da considerarsi una piacevolissima passeggiata sui pendii ammantati di boschi del pinerolese tra le valli del Lemina e del Noce. Partendo da Talucco, nella valle del Lemina, si sale da prima ad un posto veramente singolare che merita essere visto: la borgata Cutas che si raggiunge percorrendo un particolare sentiero. Guadagnato il crinale al colle Cro si prosegue verso il colle Ciardonet dove uno stradello e poi un sentiero conducono al rifugio Melano Casa Canada. Rifacendo poi per un tratto la strada percorsa, oppure praticando una variante, giunti al colle Ciardonet, si ritorna a Talucco per altra via passando per il “Bosco dell’Impero” lungo il sentiero delle “Carbonaie.”
Ideale da farsi con bambini già grandicelli, nel suo sviluppo permette all’accompagnatore di parlare loro d’astronomia, di usi e consuetudini del passato, anche di storia e di botanica. Al rifugio di alpinismo, di tecniche d’arrampicata e di molto altro ancora.

Raggiunta Pinerolo, si seguono le indicazioni per S. Pietro Val Lemina, che si supera continuando sulla strada che restringendosi s’incunea sempre più nella valle del Torrente Lemina raggiungendo infine l’abitato di Talucco, con la bella chiesa, dove si può lasciare l’auto negli spazi antistanti l’edificio sacro.
Delle indicazioni suggeriscono come raggiungere le borgate Costabelli, Cutas e altre. La strada che si prende subito scende ad attraversare il torrente e le svolte che seguono sul ripido, boscoso pendio consentono di guadagnare rapidamente prima il bivio per Chignoli e poi le Case Costabelli dove l’asfalto termina. Giunti al bivio poco importa cosa si sceglie perché entrambi gli stradelli che da qui partono portano alla borgata Cutas, posto singolare che meglio si scoprirà una volta raggiunto. Dovendo scegliere, è preferibile prendere la soluzione di destra. Lo stradello che s’inoltra per un buon tratto in piano lo si abbandona prima del rio salendo gli scalini di pietra che adducono al punto in cui si accede al “Cutas Zodiac Center” entrando dall’ingresso Terra–Cosmo. Oltre il casotto posto all’inizio, un originale sentiero lungo 700 mt., che supera un dislivello complessivo di 150 mt, sale nella faggeta percorrendo il “Sentiero dei Totem” che numerosi si troveranno più su presso la borgata Cutas. La traccia che ora si prende, a tratti con gradini in pietra che agevolano la salita, percorre dolcemente le svolte di una boscosa dorsale dove innumerevoli, piccoli cartelli e altro ricordano le costellazioni e le stelle del cielo, dove il riferimento al firmamento è sempre presente e costante. Le numerose svolte, ravvicinate o distanziate a seconda della natura del pendio, permettono alla traccia di alzarsi con pendenza regolare raggiungendo così alla sommità i 15 sgabelli in pietra a cui seguono ancora delle svolte e poi un lungo traverso che introduce alla borgata dove, splendidi, emergono alcuni totem indiani artisticamente scolpiti ed un’attenta esplorazione del posto altri ne scoprirà: uno di dimensioni veramente notevoli. E’ l’occasione per parlare un po’ d’astronomia e d’indiani.
Poi, al bivio vicino ad una bacheca, trascurata quella di sinistra che porta al colle di Pra Martino, si prende la traccia che prosegue diritta inoltrandosi quasi in piano nel chiuso della faggeta. Superato un rigagnolo si fa più accidentata e sconnessa terminando più avanti su un’ampia pista forestale nel punto in cui questa fa la svolta. Subito si raggiunge un piccolo insediamento in abbandono dove ancora si prosegue salendo ripidi a margine di una valletta scavata dal ruscellamento che porta alle superiori Case Saretto dove si piega a destra proseguendo sempre sullo stradello che in breve raggiunge il crinale Chisone - Lemina al colle Lubè. Per raggiungere il colle di Cro si può continuare sulla strada principale, ora asfaltata, meglio ancora prendere l’evidente sentiero che parte sulla destra aggirante sul versante est il monte Balmetta. Prendendo a traversare si prosegue lungamente in piano raggiungendo le case in abbandono di Poliotera, che si superano, oltre le quali ci si inoltra per un tratto nel bosco e toccando marginalmente un roccioso poggio si termina sullo stradello che transita a monte di Varanetti, sul quale ci s’immette, con già in vista le numerose case e le villette posto attorno al colle di Cro. E’ l’occasione per parlare del perché molti insediamenti oggi non hanno più abitanti. Questo stradello riporta sulla traccia principale, quella che transita sul crinale, sulla quale si torna poco prima di Mercateria, che si lascia sulla sinistra. Con un ultimo tratto in saliscendi si raggiunge infine l’ampia depressione del colle di Cro mt. 1155 nel punto in cui sorgono delle indicazioni presso un artistico pilone-croce.
1 ora e 30 minuti c.ca da Talucco.
Al panoramico, aperto colle di Cro giunge una strada che sale da fondovalle mentre un’altra, dalla parte opposta, conduce al Forte. Quella centrale, la via Cappella degli Alpini, porta ad un punto ristoro dove sul retro si trova un ampio parcheggio. A margine un’indicazione suggerisce come raggiungere la falesia del Cro, mentre al fondo parte una traccia che salendo raggiunge alla sommità un bivio. Qui giunti, lasciato lo stradello che prosegue per il colle Pra l’Abbà, lateralmente, su una betulla, una segnatura rossa indica il punto in cui il sentiero per il colle Ciardonet s’introduce nel bosco. La traccia che si prende, ampia, segnata e sempre evidente, assai piacevole da percorrere, inoltrandosi rasenta più avanti i ruderi di un insediamento, Cossulera, addentrandosi poi nella faggeta. Lunghi tratti in piano si alternano ad altri dove si scende, sempre di poco superando così nel procedere un paio di vallette avendo in basso in vista le case della borgata Dairino. Un ultimo tratto dove si costeggiano dei muretti porta all’aperto colle Ciardonet giungendo nel punto in cui numerose si trovano delle indicazioni. Al colle si ignora il sentiero 49, che da una parte sale al colle Sperina, al monte Freidour, volendolo al monte Tre Denti, mentre dall’altra scende a Talucco passando per il Bosco dell’Impero, traccia che poi si percorrerà per tornare, prendendo invece il sentiero 60 per il rifugio Melano Casa Canada. L’ampia traccia, uno stradello, s’inoltra inizialmente scendendo a raggiungere un rio dove, sempre per strada, meglio sull’incantevole segnalato sentiero, senza alcuna difficoltà, superato ancora un rio su un ponticello in legno, si raggiunge più avanti la costruzione del rifugio dominato dalle imponenti pareti rocciose della Rocca Sbarua dove numerosi sono i siti di arrampicata.
E’ l’occasione per parlare di tecniche d’arrampicata e altro ancora.
45 minuti c.ca dal colle Cro.
Rifacendo la strada già percorsa si torna poi al colle Ciardonet. Da qui, passando per il colle Eremita, sino a Talucco si percorrerà un tratto del sentiero 49 coincidente con il sentiero DB, David Bertrand. Superata un’area attrezzata si scende ad un colletto dove si aggira sulla destra un modesto, panoramico rilievo, la sommità della falesia dell’Impero, proseguendo sino ad una casetta isolata posta appena dopo un tratto attrezzato con una staccionata di protezione. Più avanti, costeggiati dei muretti e poi delle lastre di pietra conficcate nel terreno, superata ancora una bacheca, si esce alla modesta depressione del colle Eremita. Dal colle, sempre proseguendo per poco sullo stradello, subito si raggiunge il successivo colletto Pairabue dove si abbandona il sentiero David Bertrand e piegando a destra si continua sul sentiero 49 che transita accanto il fac-simile di una carbonaia. E’ l’occasione per parlare del perché si facevano e a cosa servivano. Dopo un tratto in piano, raggiunta una dorsale, si prende a scendere nel bosco che più avanti si scoprirà essere il “Bosco dell’Impero”. E’ l’occasione per parlare di storia recente. Segnata di biancorosso la traccia scende ripida ad uno stradello e rasentando dei prati dove si piega a sinistra si rientra nel bosco scendendo poi ad una valletta. Il sentiero s’abbassa stando parallelo al modesto rio e così proseguendo si raggiungono le case della borgata Borgogna servite da uno stradello che si prende verso valle che porta alla strada e poi sulla piazza antistante la chiesa di Talucco dove l’anello si chiude.
1 ora e 15 minuti c.ca dal rifugio Melano Casa Canada.

VARIANTE DELLA FALESIA DELL’IMPERO.
Non tutti conoscono questo sentiero che dal rifugio Melano Casa Canada porta al colle Eremita, passando per la falesia dell’Impero, senza necessariamente transitare per il colle Ciardonet.
Recentemente ripulito e rimesso a puntino perché diventato col tempo intransitabile, ben segnato, parte a c.ca 200 mt. dal rifugio, direzione colle Ciardonet, nel punto in cui emergono delle rocce sulla sinistra del sentiero. Su una di queste, su sfondo bianco, una scritta evanescente recita: ”Falesia dell’Impero – Colle Eremita”. Privo di difficoltà, segnato, ma non sempre evidente soprattutto nella prima parte, poco percorso, scende inizialmente ripido il boscoso pendio per poi intraprendere un lungo traverso discendente verso destra che porta ad attraversare un rio. Risaliti dalla parte opposta segue un lungo tratto quasi in piano nel chiuso della faggeta che porta a sorpassare più avanti la “Falesia dell’Impero”, estesa dorsale rocciosa che si attraversa proseguendo ancora sino alla casetta isolata dove ci s’immette sul DB, sentiero David Bertrand, un po’ prima di raggiungere il colle Eremita. Consigliato.

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