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Alpinismo : Uja di Ciamarella (4 anni dopo) - 25/26 agosto 2007
Autore: Andrea81 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 04/09/07 13:13
Notizia riferita al: 04/09/07
Letture: 1164

Era il settembre del 2003 quando salii la prima volta sulla Ciamarella. Montagna che si raggiunge con una certa facilità, ma è stato il primo vero e proprio assaggio di cima 'selvaggia' d'alta quota, e per questo mi è rimasta nel cuore.
Da allora ne è passato di tempo.. le gite si sono moltiplicate, i compagni di avventura sono aumentati, per non parlare dei materiali.. le scarpe da ginnastica han lasciato spazio agli scarponi e così via..
Se poi si pensa che all'epoca andavo senza ben sapere cosa mi aspettasse e che l'avevamo salita in giornata da Pian della Mussa...
Eppure nonostante l'avessi già salita avevo voglia di tornarci, e l'occasione si è presentata quando Matteo, compagno conosciuto nella spedizione africana mi ha chiesto di fare una gita di soddisfazione ma semplice da queste parti.
Detto, fatto. Sabato nel primo pomeriggio partiamo da Pian della Mussa per raggiungere il rifugio Gastaldi, che raggiungiamo comodamente in due ore.
Per ingannare il tempo saliamo sulla vicinissima Rocca Turo, da cui so gode di un ottimo panorama sul Pian della Mussa e sull'inizio del Pian Gias.
Come sempre a letto presto anche se grazie a 4 signori che sembravano dei bambini in gita scolastica non abbiamo dormito nulla (uno è pure caduto dal letto!)
Sveglia alle 5 e partenza attorno alle 6 con la pila frontale, fa ancora buio fino tardi. Siamo solo noi due per la Ciamarella, il rifugio era quasi vuoto, altri 4 per l'Albaron e 2 sulla Bessanese. Scendiamo lungo lo scosceso sentiero che porta a Pian Gias, dove oltrepassato il torrente si inizia la vera e propria salita, in un dedalo di sfasciumi ometti di pietra e tracce, che portano ai contrafforti prima della morena del ghiacciaio. Ghiaccio che si presenta nero e sporco, ma non pericoloso e i ramponi tengono bene, in alternativa si può salire sulle pietre alla destra del pendio, dove esiste una traccia con ometti. Arrivati nella parte pianeggiante del ghiacciaio qualche cautela per valutare la presenza di crepacci nascosti, poi finalmente si arriva alla base del ripido pendio di detriti e neve della Ciamarella. C'è ancora un po' di neve delle recenti nevicate, ma si cammina agevolmente, compiendo numerosi zig zag e poi un ultimo traverso verso sinistra che adduce alla cresta finale. Si passa quindi sul lato della Val Grande e calziamo nuovamente i ramponi per affrontare la cresta nevosa finale, comoda non esposta e panoramica, che in breve porta ai 3676 metri della cima.
Panorama come sempre sconfinato, anche se dappertutto sono presenti delle strane foschie; di fronte a noi c'è anche l'Albaron che mi è rimasto sulla coscienza, da qui sembra davvero banale..ritenteremo. Purtroppo il vento freddo non ci permette pause lunghe in cima, e iniziamo la lunga discesa. Optiamo per evitare il ghiacciaio se non per pochi metri, scendendo sulle comode rocce fino alla base della morena,dove ritroviamo il percorso d'andata. Discesa abbastanza lunga e faticosa, soprattutto perchè le ore di sonno sono state davvero poche.

Data: 25-26 agosto 2007
Quota max: 3676
Partenza da: Pian della Mussa
Quota partenza: 1787
Dislivello: 1889
Zona: Valle di Ala
Difficoltà: F

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