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Escursionismo : Un anello sui monti di Cesana. Dalle cave di marmo alla Rocca Remolon alla Punta Rascià passando per il col Bercia
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 12/06/14 22:01
Notizia riferita al: 11/06/14
Letture: 2031

Un anello sui monti di Cesana. Dalle cave di marmo alla Rocca Remolon e alla Punta Rascià passando per il col Bercia

Località di partenza: Parcheggio presso il torrente Ripa mt. 1366
Dislivello: mt. 980
Tempo complessivo: 5 ore e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali editore

Sui pendii all’Inverso tra Cesana e Bousson in alta val di Susa, dove folta è la vegetazione arborea fatta di larici, abeti bianchi, pini silvestri e pini cembri, s’aprono di tanto in tanto macchie verdissime di praterie pascolative, dove sono presenti numerosi laghi di piccole e grandi dimensioni, scorrono ruscelli e ristorano fresche sorgenti, transitano anche numerose strade, stradelli, sentieri, spesso aventi un’origine militare data la vicinanza con il vicino confine con la Francia. Una lunga cresta di monti di modesta altitudine separa il versante della valle della Ripa da quello della valle Gimont che scende verso Claviere e le cime e i colli che si succedono non presentano alcuna particolare asperità ad eccezione della Punta Rascià, aspra e rocciosa che precipita a valle con un versante nord ripido e a tratti dirupato, a prima vista impercorribile. Su questo impegnativo versante i nostri soldati sono riusciti a tracciare a suo tempo una mulattiera militare che s’incunea tra le rocce protetta a monte e sorretta a valle da muretti ancor oggi in ottimo stato di conservazione. Recentemente risistemata e segnata, questo traccia è sicuramente una delle cose più interessanti dell’intero percorso.
Partendo da Cesana si incontrano da prima le cave di marmo verde da tempo in abbandono, che meritano essere viste, poi traversando lungamente per radure e foreste si raggiunge l’interessante Rocca Remolon, punto panoramico eccezionale sulla valle e sui monti, infine il col Bercia. Dal colle, prima di scendere a valle sul sentiero degli alpini, si percorre la rocciosa crestina terminante con la Punta Rascià, cima che domina l’abitato di Cesana, mentre dalla parte opposta emerge lo Chaberton.
Per come questa zona è configurata, numerosissimi sono gli itinerari che si possono ideare, dai più brevi a quelli più impegnativi lasciando la soluzione alla fantasia di ciascuno.

Giunti alla seconda rotonda di Cesana, in alta val di Susa, quella posta al centro dell’abitato, si prosegue di poco sino alla successiva dove si esce alla prima attraversando il torrente Ripa. Subito piegando a sinistra si percorre lo stradello che s’inoltra parallelo al corso d’acqua così raggiungendo più avanti il punto in cui è impossibile proseguire. Nei pressi si può lasciare l’auto.
Qui giunti inizia un’ampia traccia che attraversando un grande prato si porta al fondo dove si prosegue diritti per il “Sentiero dei Forestali” perché per lo stradello che piega a destra si tornerà.
Il sentiero entrando nel bosco prende a salire inizialmente ripido e le svolte che seguono consentono di guadagnare notevolmente quota. Più avanti la pendenza si attenua ed un lungo traverso di spostamento porta ad attraversare un rio, dove la traccia si amplia, subito uscendo su uno scavato stradello che si prende verso monte seguendo l’indicazione per le cave di marmo. Salendo, alla terza svolta si trova la prima cava di marmo verde con vicina una bacheca illustrativa, mentre alla quarta svolta la seconda cava nei pressi di un notevole punto panoramico protetto, con bella vista sull’abitato di Bousson, sulla valle della Ripa, sulla Rognosa ed sul Sestriere. Dopo la terza cava, che si trova alla quinta svolta, la traccia compie un lungo tratto in falsopiano raggiungendo infine un corposo ruscello, in località Pont du Sere, che si attraversa su un ponticello di legno. Qui giunti si abbandona lo stradello che prosegue in piano e che terminerà sulla strada che da Bousson sale al lago Nero, per il sentiero che s’inoltra a monte dell’ampia radura, subito raggiungendo la fontana Praforon oltre la quale la traccia diventa più evidente. Segnata di rosso, prende a salire il pendio alternando tratti nel bosco ad altri in piccole radure erbose così raggiungendo le superiori praterie, dove si rientra nella pineta, terminando infine sulla strada sterrata che da Sagna Longa conduce al lago Nero passando per Fonte Tana. Al solito dalla parte opposta riparte il sentiero che subito raggiunge un crocevia, dove si dipartono molti sentieri segnalati dai forestali, indicazioni realizzate in maniera davvero originale. Prima salire al col Bercia conviene passare dalla Rocca Remolon e questo imponente ammasso roccioso, che si trova per via, si raggiunge seguendo una prima segnatura biancorossa posta su un albero. Il tratto che segue, poco segnato e poco evidente, si percorre comunque facilmente senza grossi problemi in quanto la traccia sale nella pineta percorrendo inizialmente un sassoso tratto morenico. Più avanti, superato un corposo rio lo stesso del Pont du Sere, traversando tra cespugli di ginepro strisciante nel rado lariceto si raggiungono ancora delle indicazioni dei forestali che consentono di salire sulla Rocca Remolon, grosso ammasso roccioso assai panoramico per la vista che dalla sua cima si gode. Proseguendo oltre, il sentiero subito s’immette sulla strada che da Sagna Longa sale al col Bercia nel punto in cui fa la svolta. Ora, per strada o per il sentiero diretto che dalla svolta parte, senza difficoltà si sale al superiore grande piazzale, con la vicina casermetta, crocevia di strade e sentieri, con già in vista la bianca croce sulla cresta rocciosa terminante con la Punta Rascià. Passando sotto l’impianto della seggiovia, in pochi minuti si raggiunge il col Bercia vero e proprio, depressione che comunica con la vicina valle Gimont.
3 ore e 15 minuti c.ca da Cesana.
Trascurato lo stradello che scende sulla sinistra verso valle, che più avanti ancora si suddividerà portandosi da una parte alla Baita Gimont e dall’altra al lago Rascià e poi alla strada che da Claviere sale a Sagna Longa, si segue invece l’indicazione per il sentiero degli alpini e la Punta Rascià. Raggiunta la bianca croce si prosegue sul roccioso crinale sino al punto più elevato, quotato mt. 2346, segnalato da un ometto di pietre e altro di insignificante. Ancora seguitando si scende risalendo infine all’ultimo rilievo roccioso oltre il quale il pendio precipita. Questa cima si raggiunge in una mezz’oretta c.ca dal col Bercia. Le carte indicano questo punto come cima della Punta Rascià mt. 2341 e subito si rimane impauriti pensando di dover affrontare lo strapiombante pendio. Per fortuna, scendendo di poco sulla destra, subito si individua il sentiero degli alpini che partendo dal col Bercia, taglia il pendio poco sotto la cresta percorsa, però all’opposto. Recentemente risistemata e segnata a dovere, questa singolare traccia poco conosciuta ai più è certamente la cosa più interessante dell’intero percorso. Costruita con arte e maestria, protetta a monte e sorretta a valle da muretti ancor oggi ben conservati, scende con pendenza regolare e costante incuneandosi tra rocce a prima vista inaccessibili. Le numerose svolte sul ripido pendio, ora ravvicinate, ora distanziate, consentono di perdere via via quota senza che la discesa affatichi, aprendosi lo sguardo tra l’altro su Cesana e sul solco della valle in basso, su Claviere ed il Monginevro, sui quattromila francesi e sullo Chaberton dirimpetto. Più avanti, lunghi traversi da una parte e dall’altra del pendio consentono alla traccia di terminare sullo stradello che scende direttamente dal col Bercia e poi sulla strada che da Claviere sale a Sagna Longa raggiungendo un quadrivio. Ora, per tornare, si potrebbe passare appunto per Sagna Longa, ma sarebbe troppo lungo. Pertanto, al crocevia si prosegue diritti per lo stradello inerbito che s’inoltra dalla parte opposta. Giunti al fondo si piega a destra passando accanto a due serbatoi dell’acquedotto e subito s’intuisce che il pendio che si scende è parte integrante di una pista da sci facendosi ripido e spoglio come deve essere. Però, scendendo zizzagando, raggiunto il fondo senza particolari difficoltà ci s’immette sullo stradello che s’inoltra nel bosco attenuandosi la pendenza man mano si procede. Si termina così sulla strada che da Cesana sale a Sagna Longa, che si prende ovviamente verso valle, per poi abbandonarla alla seconda svolta per lo stradello che la lascia, a margine degli impianti di risalita, sempre seguendo l’indicazione per Cesana. Due lunghi traversi discendenti, intervallati da una svolta, consentono allo stradello di raggiungere un bivio una volta passati ancora sotto gli impianti sciistici. Qui giunti si lascia la traccia sulla sinistra, che scende direttamente a Cesana, per quella di destra che presa riporta al punto dal quale si era partiti. Lo stradello, nota passeggiata dei villeggianti, taglia lungamente il boscoso pendio e scendendo verso valle dolcemente raggiunge al fondo il bivio dove parte il sentiero dei forestali nel punto in cui questo anello si chiude. Attraversato il grande prato in un momento si ritorna all’auto.
2 ore e 30 minuti c.ca dal col Bercia.

VARIANTE BREVE: Un anello per le cave di marmo.
Si seguono le istruzioni sopra riportate e transitando per le cave di marmo si raggiunge la località Pont du Sere e la fontana Praforon dove ci si può fermare per una sosta. Proseguendo poi sullo stradello si scende a Busson da dove si torna al parcheggio percorrendo il piacevole sentiero che corre parallelo al torrente Ripa stando sulla riva sinistra.
Per completare questo anello ci vogliono all’incirca 2 ore e 30 minuti superando un dislivello di 400 mt. c.ca.


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