Un anello da S. Giuseppe di Mompantero alla Batteria Paradiso
Località di partenza: S. Giuseppe di Mompantero mt. 544
Dislivello: mt. 700
Tempo di salita: 2 ore c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore
I soleggiati, aridi, aspri, dirupati pendii, che si alzano da fondovalle, dove si riconoscono tuttora piccole porzioni di coltivi terrazzati strappati alla roccia e oramai da troppo tempo lasciati all’abbandono, rivelano che nel passato era presente e attiva una poverissima umanità che di poco s’accontentava e che da essi traeva sostentamento e sopravvivenza. Oggi sono praticamente impercorribili. Si sta parlando della zona posta all’Indiritto di Mompantero di Susa, ambienti di bassa valle che si estendono dall’alveo del rio Giandula sino al pronunciato solco vallivo della val Cenischia. Un tempo questi luoghi erano abitati e i terreni coltivati. Numerosi piccoli insediamenti, oggi quasi tutti ridotti a rudere ed in rovina, emergono dalla vegetazione che ora li chiude: alcuni posti in zone quasi inaccessibili. Solo più a monte, dove il pendio si fa più dolce e arriva la strada, alcune borgatine hanno ripreso a vivere, d’estate e nei fine settimana. Due sole tracce, un tempo assai percorse perché le uniche colleganti il fondovalle con gli insediamenti posti a monte, risalgono questi pendii: il sentiero 558 che partendo da Pietrastretta termina in vetta al Rocciamelone, ed il sentiero 529, oggi GTA. Quest’ultimo inizia a S. Giuseppe e confluisce nel primo al Trucco. In quota transita anche il “Sentiero dei Monaci”.
Questo itinerario, utilizzando il GTA e altri sentieri che da esso dipartono, partendo da fondovalle, raggiunge al termine la Batteria Paradiso, dove nei pressi transita la strada per la Riposa ed il Rocciamelone, e bene si presta ad essere effettuato dall’autunno alla primavera perché la neve poco si ferma su questi assolati pendii segnati da numerosi piloni eretti dalla fede dei montanari.
Raggiunta Susa si prende la strada per il Rocciamelone voltando a sinistra subito dopo aver attraversato il passaggio a livello. Poco dopo, prima del ponte sul torrente Cenischia si mantiene la destra seguendo l’indicazione per il santuario della Madonna del Rocciamelone a Pietrastretta che raggiunto si supera. Oltrepassando piccole borgate e case sparse si giunge infine S. Giuseppe di Mompantero dove si può lasciare nei pressi della chiesetta o subito dopo.
Dalla parte opposta si percorre la via Bosconero là dove si trova l’indicazione per raggiungere il Trucco ed il colle della Croce di Ferro sul sentiero 529 GTA. Uno stradello si porta verso le case a monte della borgata e sorpassato un parcheggio e la vicina fontana si salgono gli scalini che adducono al punto in cui diventa una traccia selciata, sempre ben segnata, che subito s’alza ripida costeggiando muretti e terrazzamenti su un soleggiato pendio. Fatta una svolta, alla seconda sorge un primo, disastrato pilone ed un altro similare emerge più avanti nel punto in cui si trova un quadrivio di sentieri presso un traliccio elettrico. Scartata la traccia che dalla parte opposta scende a Marzano, si abbandona il GTA per il quale si tornerà per la traccia sulla sinistra che s’inoltra priva di segnature ed indicazioni. Rasentando ancora terrazzamenti, sempre alzandosi ripidi si giunge ad un primo nucleo abitativo in abbandono, la borgata Caselle, dove a margine sorge un terzo pilone, sempre in rovina, a cui segue un secondo gruppo di case ridotte a rudere. Di poco sopra, oltre una chiesetta si prende a sinistra, là dove la traccia si sdoppia, rapidamente uscendo su di uno stradello sterrato che si risale per un tratto. Più avanti, superata una fontana e una ripa franosa, riparte il sentiero che preso porterà alle case di Alteretti. Si percorre allo stesso modo una traccia che mai cessando di salire sempre costeggiando terrazzamenti rivela come fosse sfruttata la montagna. Continuando si raggiunge ancora un disastrato pilone, presso un bivio, dove sempre si prosegue diritti rientrando nel bosco dove la faticosa ascesa prosegue lungamente con svolte sul ripido pendio e tratti di spostamento che consentono di raggiungere i primi prati e poi le poche case di Alteretti dopo aver rasentato il solito, enorme traliccio della linea elettrica che traversa in quota questa parte della valle. Alla borgata ci si immette sul “Sentiero dei Monaci”, che oltrepassato uno stradello si alza tra le case, quasi tutte in rovina, dove si riprende a traversare a margine dei prati appena superata la fontana, smorzandosi la pendenza quando si entra nella pineta. Si percorre appresso per un lungo tratto una piacevole traccia nel bosco, quasi in piano o salendo di poco, così giungendo nel punto in cui, aggirata una dorsale, la vista s’apre sul sottostante ampio solco della val Cenischia con Venaus e Novalesa. Dove termina uno stradello appaiono i resti del complesso della Batteria Paradiso mt. 1244 punto più elevato dell’anello. Bella vista sui monti e sulle valli, sul lontano Chaberton, sul Niblè, sul Giusalet da una parte, sul Lamet dall’altra.
2 ore c.ca da S. Giuseppe di Mompantero.
Poi, con lo stesso itinerario, si ritorna alla borgata Alteretti, dove si trascura la traccia percorsa salendo proseguendo invece sul “Sentiero dei Monaci”. Si percorre appresso lungamente uno stradello che, superate alcune scoperchiate casermette, termina a Codrea, poche case dove a monte emergono evidenti le rocce del Bec Gorgia, meta di una precedente gita. Presso questo insediamento partono due sentieri. Quello che scende a valle raggiungerà direttamente il bivio presso l’ultimo pilone incontrato. Quello oltre le case, che si prende, prosegue per un lungo tratto in piano. Oltre un rio, che più a valle si riattraverserà, ci si abbassa per un tratto ripidi sull’assolato pendio terminando nel punto in cui ci si immette sul sentiero 529 GTA proveniente dal Trucco. D’ora innanzi, sino ai ruderi di Castagneretto, “Sentiero dei Monaci” e GTA coincideranno. Ancora scendendo subito si raggiungono le poche case di Pietrabruna. Oltre la fontana e la strada, la traccia riprende a scendere, sempre ripida. Rasentato il solito traliccio, le poche svolte che seguono consentono di giungere a Castagneretto, a suo tempo ampio insediamento, abbandonato da tempo, fatiscente, dove, tra le case, emerge un minuscola singolare, chiesetta, che merita essere vista fuori e visitata dentro. Qui giunti si abbandona il “Sentiero dei Monaci” e sempre continuando sul GTA ancora si scende percorrendo le ripide svolte che consentono di uscire quasi subito sullo stradello già incontrato salendo. Dalla parte opposta riprende il sentiero che abbassandosi sempre assai ripido costeggia nel proseguo vecchi terrazzamenti sparsi sullo spoglio, arido pendio con bella vista sul fondovalle e sui monti al lato opposto della valle. Superato il modesto rio Codrea si raggiunge il punto dove sorge il pilone, nei pressi del traliccio elettrico, incrocio di sentieri, dove l’anello si chiude.
Non resta che proseguire, sempre sul GTA, ripercorrendo, ora in discesa, la traccia già fatta salendo. Oltre l’ultimo pilone e la successiva svolta, si raggiungono le case e poi, al fondo, la chiesetta di S. Giuseppe di Mompantero.
1 ora e 30 minuti c.ca dalla Batteria Paradiso
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