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Escursionismo : Un anello per il monte Pietraborga, la Pera Luvera ed il monte S. Giorgio da Sangano
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 16/02/14 08:50
Notizia riferita al: 14/02/14
Letture: 2775

Un anello per il monte Pietraborga, la Pera Luvera ed il monte S. Giorgio da Sangano

Località di partenza: Sbarra di interdizione a monte della rotonda posta in fondo alla via Giuseppe Bonino a Sangano mt. 350
Dislivello complessivo: mt. 750
Tempo complessivo: 5 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Un segnato sentiero, partendo da Sangano faticosamente raggiunge la vetta del monte Pietraborga, punto panoramico eccezionale per l’ampia vista che dalla sua cima si gode. Proseguendo lungamente sul crinale delle Prese, e poi appena sotto quello della Montagnassa, si raggiunge l’altrettanto panoramico ammasso roccioso della Pera Luvera col pilone posto alla sommità recentemente restaurato. Scesi al colle di Prè ed aggirato il monte Rubata Boe, giunti al colle della Serva ci si immette sulla strada degli alpini raggiungendo la vetta del monte S. Giorgio dove sorge la cappella Romanica e dove ugualmente la vista s’apre verso ogni dove. Tornati al colle di Prè si prende la strada per le Prese che si percorre sino a quelle di Piossasco Superiore dove parte il sentiero che riporta al punto da cui si era partiti.
Nel percorso si raggiungono tre panoramici punti significativi posti sul boscoso promontorio che separa la valle della Chisola da quello del Sangone. Si parte da fondovalle, i rilievi raggiunti son sotto i mille metri, pertanto questo itinerario ben si presta ad essere effettuato nelle stagioni miti che vanno dall’autunno alla primavera perché la neve poco si ferma sui soleggiati pendii che si percorrono.

Raggiunto Sangano, primo comune della val Sangone, al semaforo posto al centro dell’abitato si prende la via Giuseppe Bonino, quella che passa davanti al nuovo municipio, e la si percorre per intero sino alla rotonda dove si prosegue diritto ancora per pochi metri sino al punto in cui è interdetto proseguire. Nei pressi si può lasciare l’auto.
Oltre una minuscola, bianca costruzione, sulla destra si trova una prima indicazione per le Prese di Sangano ed il monte Pietraborga e più su un’altra indicazione suggerisce come raggiungere il Cippo percorrendo il sentiero Sergio De Vitis, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Lo stradello che si prende, fatta la svolta, sale raggiungendo il Cippo che ricorda il sacrificio dell’ufficiale degli alpini e dei suoi compagni. L’ampia traccia termina di poco sopra ad uno slargo dove partono due sentieri. Il primo porta alle prese di Sangano, quello al fondo sul monte Pietraborga. Per salire in vetta a questo monte si percorrerà, sino alla cima, una traccia sempre ben evidenziata da segnature rosse, gialle, bianche e anche da spezzoni di banda segnaletica restando comunque sempre ben evidente. La cima si guadagna percorrendo fedelmente e lungamente una dorsale dove mai si cessa di salire a tratti anche faticosamente. Superato per via un enorme traliccio, ancora si prosegue raggiungendo un primo modesto rilievo, la Punta del Colletto, oltre il quale per un tratto si scende ad una depressione, perdendo un po’ di quota, per poi riprendere a salire assai ripidi a svolte nel chiuso del bosco. Raggiunto il superiore, roccioso crinale, con già in vista la cima, tutto lo si percorre e con ultimo ripido tratto si esce alla croce di vetta del monte Pietraborga, mt. 926, punto più elevato del lungo promontorio che separa la valle della Chisola da quella del Sangone. Questo monte, in una giornata tersa e serena, è un punto panoramico eccezionale aprendosi lo sguardo sui monti e sulle valli, dalle Marittime al Rosa e oltre, sulla pianura e sulla città di Torino.
1 ora e 45 minuti c.ca dal parcheggio.
Scesi dalla vetta dalla parte opposta, si percorre lungamente il crinale posto al di sopra le borgate delle Prese subito transitando per i menhir del sito celtico raggiungendo di molto più avanti il bivio dove una traccia sulla destra scende al colletto di Damone, che si trascura. Si rimane invece ancora sul crinale e oltrepassata l’area recintata di un grosso ripetitore al bivio che segue, trascurato lo stradello che scende alle Prese, si prosegue diritti subito raggiungendo il colletto delle Prese. Qui giunti, lasciata l’acciottolata traccia che prosegue per il colletto di Damone, il sentiero Chiantore che scende a fondovalle ed un sentierino che porta direttamente alle Prese di Piossasco Superiori, ci si immette sul David Bertrand DB, ben segnato e segnalato. L’ampia traccia più avanti si restringe e facendosi sentiero si porta poi sul versante di Cumiana dove si transita di sotto l’esteso crinale della Montagnassa raggiungendo al termine di un lungo tratto in falsopiano il punto in cui delle indicazioni suggeriscono come scendere al colle di Prè. Qui giunti si prosegue e scendendo per un tratto ripidi come la visuale si apre si individua sulla sinistra il punto d’accesso alla Pera Luvera mt. 833. Con l’aiuto di una corda fissa, si superato agevolmente l’ostacolo, si sale alla sommità dell’imponente, panoramico ammasso roccioso sul quale è stato edificato un pilone dedicato alla Madonna.
45 minuti c.ca dalla vetta del monte Pietraborga.
Ritornando sui propri passi si risale all’indicazione per il colle di Prè prendendo ora la traccia che lo raggiunge attraversando tra le rocce di un crinale dove occorre mettere un minimo di attenzione specie con neve o con il bagnato. Tratti di vernice, di pesce stilizzato, spezzoni di banda segnaletica, segnano la poco agevole discesa al colle smorzandosi la pendenza nella parte terminale quando si passa radenti un enorme traliccio elettrico che anticipa di poco l’uscita sulla strada nei pressi del colle di Prè. Anche qui si trovano numerosi indicazioni. Occorre ora raggiungere la vetta del monte S. Giorgio e questo lo si fa prendendo la traccia che aggira sul versante meridionale il grosso mammellone del Rubata Boe portandosi al colle della Serva. Percorso un breve tratto, lasciato sulla sinistra il sentiero che sale a questa cima e subito dopo il DB che scende alla Croce Castelli a monte di Piossasco, proseguendo ci si addentra nella pineta e superata una dorsale lasciando ancora un’indicazione per salire sul Rubata Boe, si giunge in vista dell’ampia radura del colle della Serva dove, non lontano dal traliccio posto accanto una modesta area di sosta, transita la strada degli alpini per il monte S. Giorgio. Seguendola e fatte un paio di svolte, oppure prendendo il sentiero che taglia diritto, si raggiunge la vetta del monte mt. 836 dove spicca un cippo con croce ed una bella chiesetta risalente al periodo romanico. Imponente la visuale che s’apre sulla pianura e sulla città di Torino.
1 ora c.ca dal roccione della Pera Luvera.
Poi, facendo inversione, si ritorna sui propri passi sino al colle di Prè. Volendolo si può salire in vetta al Rubata Boe scendendo poi dalla parte opposta senza particolari difficoltà. Così facendo si allunga il percorso di un quarto d’ora c.ca. Giunti al colle si prende la strada per le Prese che lungamente traversando nei boschi raggiunge da prima le case delle Prese di Piossasco Inferiori, tutte in abbandono, poi la disastrata chiesetta della Madonna della Neve, infine la borgata delle prese di Piossasco Superiori. Appena oltre l’ultima casa, prima di alcuni cartelli stradali, parte sulla destra una traccia non segnata e tantomeno segnalata che s’inoltra radente una siepe ed una recinzione. Questa traccia era certamente quella che gli abitanti delle Prese percorrevano per scendere a valle. Si addentra da subito nel bosco alternando tratti dove ci si abbassa ripidi ad altri dove la pendenza si attenua. Percorrendola si comprende come sia molto utilizzata da bikers per scendere a valle. Sempre evidente e ben segnata perde via via quota traversando tra le rocce non lontano da una dorsale raggiungendo al fondo una pista forestale che si prende verso valle costeggiando quelli che un tempo erano coltivi oggi tornati ad essere bosco. Attraversato l’alveo di un rio ancora si prosegue lungamente uscendo infine sull’ampio piazzale dove sorge l’edificio della Comunità alloggio “Il Colibrì” che utilizza i locali dell’ex corpo di guardia dei militi preposti alla sorveglianza della polveriera oggi dismessa.
Seguendo la strada che scende, fatti un paio di tornanti oppure le scorciatoie, si torna al punto in cui si era partiti dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dalla vetta del monte S. Giorgio.

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Autore Commento
f.senore
Inviato: 5/3/2014 17:58  Aggiornato: 5/3/2014 17:58
Guru
Iscritto: 26/5/2005
Da: Sant'Ambrogio di Torino
Inviati: 279
 Re: Un anello per il monte Pietraborga, la Pera Luvera ed...
Oggi abbiamo ripetuto in parte la tua gita, arrivando solo fino al Colle di Prè: è stata una bella escursione in zone a me sconosciute, anche se si sguazzava nel fango e nella neve "molto mola". La Pera Luvera è un incredibile balcone sulla pianura, completamente inaspettato!
Grazie per il tempo che hai dedicato a descrivere con precisione l'itinerario: la tua relazione è stata indispensabile per trovare la strada giusta, specialmente la discesa dalle Prese di Piossasco.
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