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Alpinismo : Traversata delle 'Rocche Cornute'....
Autore: e.scagliotti (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 27/08/07 15:17
Notizia riferita al: 27/08/07
Letture: 2466

Ancora una giornata che non dimenticherò tanto facilmente......trascorsa con il grande Gianni (in arte muntain) sulla bellissima cresta dei Rocher Cornus.
Questa traversata definita come la più bella e grandiosa della Valle di Susa è sempre stata una mia meta ambita e già l'anno scorso con Lorenzo avevamo tentato...ma eravamo stati respinti dal maltempo.
Ieri c'è stato il gran giorno!
Avremmo dovuto essere in tre, Gianni, Lorenzo ed io, ma purtroppo Lurens in settimana ha avuto un brutto incidente sul lavoro che lo terrà fermo per un pò di settimane.
A lui vanno i più cari auguri di pronta guarigione!

La cresta si snoda tra il Passo Rognosa (3080m) e il Passo dei Rocher Cornus (2972m) formando 4 vertiginose punte:
- Marianina Levi (3150m)
- Francesco Stura (3160m)
- Sergio Noci (3170m)
- Piero Costantino (3122m)

Dal passo occorre poi risalire al Gros Peyron (3047m) per infine scendere al Colle d'Etiache (2806m).

La via può essere percorsa in entrambi i versi da nord-ovest a sud-est e viceversa, nel primo caso è leggermente più facile in quanto il passaggio chiave viene superato in discesa con una corda doppia.
Ovviamente (....non si doveva nemmeno chiederlo...) noi la affrontiamo nel verso opposto con il passaggio duro (il famoso 'diedro giallo') da scalare direttamente.
La via è da percorrere in stile alpino, non ci sono protezioni o chiodi (tranne due sul diedro giallo) e, inoltre, essedo assai lunga è necessario limitare i tiri di corda allo stretto indispensabile, procedendo il più possibile in conserva.

La salita fino al Passo della Rognosa la conosco bene e non presenta difficoltà se non il ravanameto nella eterna pietraia, poi dal passo le cose si fanno interessanti.
Qui incontriamo le prime difficoltà perdendo un pò di tempo nel cercare di individuare il punto migliore di attacco della parete. Oltretutto il primo tiro è caratterizzato da roccia instabile e difficilmente proteggibile.
Superata la prima paretina si arriva alla cresta dove per fortuna la qualità della roccia migliora decisamente.
Da qui in avanti l'esposizione è sempre notevole, a tratti da paura con la cresta affilatissima e sotto il nulla!
E' un continuo sali e scendi, infatti, oltre alle 4 vette principali ci sono un numero sterminato di gendarmi e spuntoni solo poche volte evitabili lungo le esposte cengie laterali.
Le difficoltà sono continue e costanti sul II/III grado (solo al 'diedro giallo' si arriva al IV) ma sono da affrontare in salita e sopratutto in discesa in pura disarrampicata.

Dalla prima vetta, la Marianina Levi, segue un tratto abbastanza pianeggiante, poi per cengie si scende alla base della seconda vetta. La salita alla punta Francesco Stura offre bei passaggi di III. Da questa vetta segue un tratto affilatissimo....se si supera il trauma iniziale , il percorso diventa divertente ed estremamente aereo.
Nuova calata fino al colletto Noci (dove vi è una piccola croce) e si è all'attacco del tratto più impegnativo. Con un paio di tiri sul III si arriva sul primo torrione e poi il famoso 'diedro giallo'.
In realtà di diedro ha poco....solo il colore....si tratta di un tratto di 15/20 metri largo poco meno di 1m con a metà un tratto di 1/2m a strapiombo....tutto attorno solo aria!
Prerequisiti per il superamento del passaggio non patire il vuoto e avere come socio di cordata un grande....come Gianni!
La vista del passaggio dall'alto fa una disceta impressione....
Pochi metri e si arriva alla punta Sergio Noci, la vetta più alta.
Poi segue un lungo tratto di affilati spuntoncini....solo uno di questi lo evitamo, mentre tutti gli altri li traversiamo in cresta, sempre moooolto affilata.
Alcuni tratti io li passo a cavalcioni 'comodamente' seduto sulla cresta con le gambe penzolanti nel vuoto!
Infine la risalita all'ultima vetta la Piero Costantino da dove si vede tutta l'impressionante cresta appena percorsa.
Si vede anche il Passo dei Rocher Cornus dove termina la cavalcata....ma lui è là e noi siamo quà!
Tutt'altro che banale l'ultima discesa, oltretutto abbiamo solo una corda da 30m insufficiente per allestire una corda doppia e così con grande prudenza (anche a causa della roccia nuovamente poco sicura) disarrampichiamo fino a reperiere un canalone che conduce al passo.
Yheeaaa!!! E' fatta....
Ancora una breve risalita fino al Gros Peyron e poi giù in discesa al Colle d'Etiache e al rifugio Scarfiotti.

Un grazie a Gianni che mi ha portato su questa splendida via.



Data: 26 Agosto 2007
Quota max: 3170m
Partenza da: Rifugio Scarfiotti
Quota partenza: 2140m
Dislivello: 1300m
Zona: Valle di Rochemolles
Difficoltà: D-

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Tracciato GPS


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Commenti
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Autore Commento
gbona
Inviato: 28/8/2007 11:29  Aggiornato: 28/8/2007 11:29
Guru
Iscritto: 22/11/2006
Da: Sant'Olcese (GE)
Inviati: 237
 Re: Traversata delle 'Rocche Cornute'....
Maronna!! Le foto sono impressionanti.
Veramente una bella impresa!
Veramente arditi!

Io preferisco le vie iper-mega-stra-spittate su roccia bella compatta!!

..Ma quella "roba bianca" che si intravede sui ghiaioni alti in qualche foto, è già neve???

Autore Commento
e.scagliotti
Inviato: 28/8/2007 13:53  Aggiornato: 28/8/2007 13:53
Webmaster
Iscritto: 10/12/2004
Da: Avigliana
Inviati: 965
 Re: Traversata delle 'Rocche Cornute'....
Si, è neve fresca delle ultime precipitazioni che ricopre quel poco che resta del ghiacciaio della Rognosa d'Etiache...ormai destinato a scomparire come tanti altri ghiacciaietti della zona.


Autore Commento
Donato
Inviato: 27/8/2007 17:40  Aggiornato: 27/8/2007 17:40
Maestro
Iscritto: 5/3/2007
Da: Fossano (CN)
Inviati: 92
 Re: Traversata delle 'Rocche Cornute'....
Complimenti...bellissima traversata
Ciao
Donato

Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 27/8/2007 15:44  Aggiornato: 27/8/2007 15:44
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: Traversata delle 'Rocche Cornute'....
Bravi
In bocca al lupo a Lurens
Riccardo
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