Gita molto remunerativa con divertenti pendii poco frequentati. Itinerario che nella parte iniziale coincide con quello dello Zerbion e che successivamente, superati i ruderi dell'alpeggio Boettes, risale il Bois de Praz Carral e la traccia della strada poderale fino all'evidente sella dove è posto un ripetitore. Il panorama visibile dalla sella, nella limpida giornata odierna, lascia senza fiato, il grande fiore rösa di ghiaccio (Monte Rosa) con in testa il cielo azzurro è un colpo d’occhio davvero straordinario. Mi viene da pensare a quel che scrisse nel cinquecento Leonardo da Vinci, chissà forse era proprio su questa cresta della Valtournenche “ … Dico, l’azzurro in che si mostra l’aria, non essere suo proprio colore, ma è causato da umidità calda, vaporata in minutissimi e insensibili atomi, la quale piglia dopo sé la percussion de’raggi solari e fassi luminosa sotto la oscurità delle immense tenebre della regione del fuoco, che di sopra le fa coperchio. E questo vedrà come vid’io, chi andrà sopra Momboso (Monte Rosa), giogo dell’Alpi … E vidi l’aria sopra di me tenebrosa; e’l sole, che percotea la montagna, essere più luminoso quivi assai, che nelle basse pianure, perché minor grossezza d’aria s’interponea in fra la cima d’esso monte e’l sole …”.
In un susseguirsi di bellissimi scorci panoramici saliamo una anonima cresta (2.510 m) verso il Tantané e ne discendiamo per 200 metri il pendio immacolato; non ancora sazi risaliamo ancora, questa volta sulla destra della sella, fino ad un’altra anonima cresta (2.470 m) e tutto d’un fiato giù verso valle lasciando le nostre "firme" sui vergini pendii.
Che giornata!
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