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Escursionismo : Un anello sulla dorsale Chisone-Lemina. Dal colle di Pra Martino al colle di Cro
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 01/01/14 09:49
Notizia riferita al: 30/12/13
Letture: 2408

Un anello sulla dorsale Chisone – Lemina. Dal colle di Pra Martino al colle di Cro.

Località di partenza: Colle di Pra Martino mt. 917
Dislivello complessivo: mt. 250
Tempo complessivo: 4 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Una lunga dorsale montuosa separa la val Chisone da quella del Lemina. Inizia da fondovalle, da Malanaggio nei pressi di Porte e nel primo tratto sale decisamente ripida raggiungendo la chiesetta di S. Benedetto dove alzandosi via via sempre di poco termina al monte Faiè, punto di convergenza delle valli del Lemina, del Noce e dei rii del Gran Dubbione a sud, delle valli della Chisola e del Sangone a nord.
Da questa dorsale si elevano modesti, boscosi rilievi separati tra loro da colli facilmente accessibili. I più importanti sono il colle di Pra Martino ed il colle di Cro, punti di partenza e d’arrivo di questo itinerario, entrambi raggiunti da una strada che sale da fondovalle.
Uno sterrato in buone condizioni percorre lungamente il crinale, da S. Benedetto al colle Pra l’Abbà, come altrettanto numerosi sono i sentieri e le piste forestali che solcano questi boscosi pendii portando a quelli che erano dei modesti insediamenti, ora tutti in abbandono.
Questo itinerario percorre un tratto di questa dorsale: dal colle di Pra Martino al colle di Cro. Si utilizza, nella prima parte, uno stradello che traversa lungamente sul versante del Lemina, mentre, per tornare, si transita mediamente per l’interminabile crinale, aggirando i rilievi ora su di un versante, ora sull’altro.
Dati modesti dislivelli che si superano, questo anello è da considerarsi, nel suo complesso, una lunga, piacevole passeggiata nei boschi che fitti ammantano questi pendii.

Presa l’autostrada per Pinerolo si prosegue sulla superstrada della val Chisone di poco sino all’uscita per S. Secondo. Fatta la rotonda e percorsa la via 17 febbraio 1848, al semaforo si gira a destra e poi al secondo a sinistra sempre seguendo l’indicazione per S. Pietro val Lemina. Lasciata Pinerolo e giunti a questo centro abitato, alla rotonda si segue l’indicazione per il colle di Pra Martino traversando inizialmente tra case sino alla successiva posta nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. Lasciato l’abitato la strada si fa da subito ripida e superando per via delle case isolate affronta poi il boscoso pendio, con le ripetute svolte, che permettono di guadagnare rapidamente quota, oltrepassando nel procedere la chiesetta di S. Grato oltre la quale ancora si prosegue raggiungendo al culmine dell’ascesa il colle di Pra Martino. Qui giunti, a margine dell’ampio piazzale dove sorge una costruzione ora in abbandono, si può lasciare l’auto. Dalla parte opposta la strada scende in direzione di Villar Perosa.
Subito si individua la traccia, lo sterrato che seguendo quasi fedelmente il crinale il crinale conduce al colle di Cro, che si percorre solo per un breve tratto subito prendendo lo stradello di destra che s’inoltra privo di indicazioni sempre segnato di tanto in tanto di biancorosso. Si prosegue lungamente, quasi in piano, incontrando nel procedere un rudere ed incrociando poi una pista forestale che scende verso valle. Più avanti si affronta un ripido tratto al termine del quale si torna sul crinale ad un colletto incrocio di stradelli e sentieri dove ci si immette sull’ampia traccia che lo percorre trovando più avanti delle indicazioni. Qui giunti, ancora si prende sulla destra un non segnalato stradello che nuovamente si porta sul versante del Lemina. Ora, sino la borgata Cutas che si raggiungerà di molto più avanti, si percorrerà lungamente questo stradello che taglia lungamente il pendio dove estesi tratti in piano si succedono ad altri più brevi dove si sale o si scende, sempre di poco. Lasciata ancora una traccia che scende a fondovalle, sempre rimanendo su quella principale si incontrano per via i ruderi di Casa Ronchi e poi l’insediamento di Casa Sagna preceduto dalla fresca fontana della Bassetta. Tralasciato poco oltre uno stradello e poi una disastrata pista forestale che salgono al crinale, sempre rimanendo sulla principale che per un tratto scende ancora si continua traversando lungamente un boscoso versante salendo ad un colletto dove sulla destra s’erge un notevole ammasso roccioso detto “La Roccia”. Lasciata per un momento la traccia ci si può portare sulle panoramiche rocce di cima con un divertente tratto di arrampicata. Tornati al colletto e proseguendo si raggiunge uno strano insediamento, la borgata Cutas, certamente una delle cose più interessanti da vedere di questo percorso. Poco prima spicca un enorme “Totem indiano”, artisticamente scolpito, mentre, presso le case, ne emergono altri di minori dimensioni. Questo insediamento è raggiunto da una stradello che sale sin qui da fondovalle Lemina, da Talucco. Presso una baracca il legno, sulla sinistra, s’inoltra in piano nel chiuso della faggeta uno stradello che via via restringendosi si trasforma in sentiero e che dopo aver superato un rigagnolo termina su uno stradello sterrato proprio nel punto in cui questo fa la svolta e che si prende verso monte subito raggiungendo ancora un piccolo insediamento ora in abbandono. Lasciandolo la traccia prosegue in una ripida valletta salendo alla superiore Casa Saretto dove si prende a destra lo stradello che riporta sul crinale, al colle Lubè. Ora per raggiungere il colle di Cro conviene nuovamente non prendere la strada principale, che si percorrerà eventualmente tornando, ma il sentiero che ancora parte a destra della stessa e che aggira il versante orientale del monte Balmetta. Proseguendo in piano si raggiungono le case in abbandono di Poliotera, che si superano, inoltrandosi la traccia per un tratto nel bosco, così terminando su uno stradello a monte di Varanetti con già in vista le numerose case e le villette posto attorno al colle di Cro. Questo stradello s’immette più avanti ancora sulla traccia principale che transita sul crinale poco prima delle case di Mercateria, che si lasciano sulla sinistra. Con un saliscendi si raggiunge l’ampia depressione del colle di Cro mt. 1155 là dove troviamo numerose indicazioni presso un artistico pilone-croce, e dove a questo punto termina in percorso in ascesa.
2 ore e 30 minuti c.ca dal colle di Pra Martino.
Per tornare si prende ora lo stradello per Mercateria, quello sulla destra, che si porta alle case della borgata uscendo poi sul crinale superato il pilone. Il colle Lubè può essere raggiunto per la traccia principale, oppure ripercorrendo il sentiero, veramente piacevole, già fatto salendo che transita per Poliotera. L’ampio stradello che percorre il crinale, supererà via via scendendo alcuni rilievi che di volta in volta si lasciano sulla destra o sulla sinistra. Oltre il colle di Cro, infatti, sulla destra sorge la boscosa Rocca Nera, mentre sulla sinistra il monte Balmetta. Superato il colle Lubè e raggiunto il successivo colletto, si aggira ora sulla sinistra il rilievo più importante, il monte Parpaiola, sul quale si può salire da questo oppure dal successivo colle nei pressi di Pian Granetta. Sull’ampio colle-pianoro di Pian Granetta la prima traccia di destra nel bosco porta in vetta al monte Parpaiola, la seguente termina a Giborgo nel vallone del Gran Dubbione, la successiva conduce al rifugio Fraita scendendo poi alle borgate montane di Villar Perosa. Si prosegue invece diritti, sempre sul crinale, scendendo ora lungamente nel fitto del bosco sino al successivo ampio colle-pianoro di S. Giuliardo. Poco prima uno stradello sulla sinistra conduce alle Case Sagna, mentre alcune indicazione suggeriscono come raggiungere altre borgate. Qui giunti, un sentiero, sulla sinistra, aggira un altro rilievo, il monte Pianas sul versante del Lemina terminando più a valle, sempre sulla traccia principale. Altrimenti, per non sbagliare, si continua, rimanendo sempre sullo stradello sul crinale che transitando poi per colletto, dove parte la traccia percorsa nella prima parte dell’itinerario, raggiunge prima il colle Mortero e dopo il colle di Pra Martino dove questo anello si chiude
2 ore c.ca dal colle di Cro.

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