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Escursionismo : Un anello per i soleggiati insediamenti montani di Mompantero sino al Bec Gorgia
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 01/12/13 08:17
Notizia riferita al: 29/11/13
Letture: 1334

Un anello per i soleggiati insediamenti montani di Mompantero sino al Bec Gorgia

Località di partenza: Santuario Madonna del Rocciamelone a Pietrastretta di Mompantero mt.510
Dislivello: mt. 900
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.0000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia Fraternali Editore

Quella che si descrive è una piacevole escursione da farsi nel tardo autunno, oppure in primavera in quanto sui soleggiati pendii che si percorrono poco si ferma la neve.
Meta di questo itinerario è la modesta elevazione del Bec Gorgia, un panoramico, roccioso poggio che emerge di poco sotto la strada del Rocciamelone prima che questa transiti per il Trucco. Partendo da fondovalle si raggiungono per via degli insediamenti, alcuni saltuariamente abitati, altri da tempo in rovina, percorrendo sentieri poco battuti e frequentati, anche tratti strada di servizio alle borgate. Nella prima parte si utilizza il sentiero 558, quello che dal santuario della Madonna del Rocciamelone conduce in vetta, abbandonandolo poi per il Sentiero dei Monaci, che a sua volta si lascia terminando l’ascesa sul 529 GTA altro sentiero collegante il fondovalle con la borgata del Trucco. Si torna a valle da prima su un sentiero poco battuto, poi sul Sentiero dei Monaci, infine ancora sul GTA che quasi al fondo si abbandona per la traccia che conduce alla borgata di Marzano da dove si torna al Santuario della Madonna del Rocciamelone.
I sentieri che si percorrono in questo itinerario transitano per borgate e piccoli insediamenti un tempo abitati tutto l’anno, altrimenti per modesti alpeggi dove d’estate si trasferiva il bestiame. Oggi sono pressoché abbandonati anche se serviti da strade che li raggiungono. I terrazzamenti che si incontrano, con i coltivi tornati ad essere boscaglia, testimoniano un passato dove su questi versanti venivano coltivati i cereali, prosperava la vite e si falciavano i prati.

Raggiunta Susa si prende la strada per il Rocciamelone voltando a sinistra subito dopo aver attraversato il passaggio a livello. Prima del ponte sul torrente Cenischia si mantiene la destra seguendo l’indicazione per il santuario della Madonna del Rocciamelone a Pietrastretta di Mompantero dove si può lasciare l’auto sul piazzale antistante il santuario.
Sulla destra dell’edificio sacro parte il sentiero 558, detto “Dei Madounin” che porta in vetta al Rocciamelone. Percorrendo per un tratto uno stradello, superate le ultime case si trasforma nel sentiero che subito si inerpica costeggiando terrazzamenti che delimitano coltivi da tempo in abbandono, superando più avanti su di un ponticello delle condotte forzate oltre le quali la traccia si porta alla base di una bastionata rocciosa dove attraversando si guadagnando prima i ruderi di un abbandonato insediamento uscendo poi uno stradello sterrato. Dalla parte opposta riprende il sentiero che subito raggiunge le prime case e poi la chiesetta di Seghino dominante la valle. Sulla destra dell’edificio riprende il sentiero che ora si addentra all’interno di una boscosa valletta ritrovando più sopra ancora uno stradello che si supera tre volte salendo. La faticosa ma breve ascesa termina quando si raggiunge il pilone che precede di poco l’insediamento di Ercossi. Qui giunti si lascia il sentiero “Dei Madunin” che prosegue diritto per il Trucco per il sentiero sulla sinistra che, attraversate le poche case della borgata, si rimette sullo stradello sterrato. D’ora innanzi, per un buon tratto, si starà sul Sentiero dei Monaci. L’ampia traccia inoltrandosi quasi in piano supera nel procedere un modesto rio, così giungendo alla svolta dove, prendendo a destra, si raggiunge la borgata di Periere, anch’essa caratterizzata dalla presenza di una caratteristica chiesetta. Oltre si prosegue, sempre sullo stradello, per poi abbandonarlo per il sentiero che parte quando si raggiunge la prima svolta. Rimanendo sempre sul Sentiero dei Monaci”, non segnato, lungamente attraversando in piano degli assolati pianori costeggiando quelli che un tempo erano coltivi, ora tutti in abbandono dove il bosco ha ripreso il sopravvento, superati un paio di modesti rii, delle rocce e una valletta, si perviene ad un notevole insediamento, tutto un rudere, Castagneretto, anche questo con chiesetta affrescata all’interno e sul sul frontale, in rovina, ma col tetto rifatto, dove ci si immette sulla segnata traccia del GTA, il sentiero 529 che salendo dal fondovalle termina al Trucco. Per un buon tratto, sino oltre l’insediamento di Pietrabruna, GTA e Sentiero dei Monaci coincideranno. All’inizio delle case di Castagneretto, che un tempo certamente era una grossa borgata, si piega a destra prendendo a salire la selciata mulattiera che subito s’inerpica ripida sino al punto in cui, rasentato un enorme traliccio della linea elettrica di valle, si raggiungono i primi prati e poi l’abitato e la fontana di Pietrabruna, dove ci si alza tra le case, sempre seguendo la segnata traccia, così raggiungendo il punto in cui questa si sdoppia. Lasciato il Sentiero dei Monaci, che prosegue sulla sinistra, si prosegue sul GTA uscendo, di poco sopra, sulla strada asfaltata per “La Riposa” e per il Rocciamelone presso il ponte di Pietrabruna. Oltre la strada partono due sentieri: per quello subito dall’altra parte si tornerà: è poco visibile ma c’è. Per intanto si entra nella valletta dove scorre il rio e, oltre la fontanella, si riprende a salire, lungamente, percorrendo i ripidi tratti che contraddistinguono questi versanti ammantati di pini silvestri. Una lunga diagonale ascendente e alcune svolte, consentono di guadagnare quota e così continuando si passa accanto ad un caratteristico roccione superando di seguito dei modesti insediamenti, i ruderi di Pian Berco e Molinetto, oltre i quali ancora ci si alza ripidi raggiungendo il punto in cui il sentiero fa un’ampia svolta a destra rasentando un rio. Qui giunti si lascia il GTA che prosegue per il Trucco prendendo il sentiero che subito attraversa il rio scendendo, oltre una dorsale, ad un secondo piccolo corso d’acqua, superato che si ha inizia uno stradello che porta ad una casetta isolata, il Cresto, mt. 1408, punto più elevato dell’anello. In breve, scendendo le sottostanti praterie, ci si porta in vetta all’aperto Bec Gorgia, mt. 1379, modesto, ma assai panoramico poggio sui monti e sulla valle.
3 ore c.ca dal santuario della Madonna del Rocciamelone.
Risaliti al Cresto e fatta la svolta discendente, si prende lo stradello che porta sulla strada asfaltata che per un tratto si segue verso valle. Fatte poche centinaia di metri, appena superato il tornante, nei pressi del guard rail si stacca sulla sinistra un sentiero non segnato e non segnalato da alcun che. Lo si prende e subito s’intuisce quanto sia poco frequentato sebbene sia sempre evidente ed il percorrerlo non desta alcuna preoccupazione. Termina sulla strada asfaltata, al ponte di Pietrabruna. Ripercorrendo in senso inverso il GTA, giunti alla borgata di Pietrabruna ancora si scende sino ai ruderi di Castagneretto. Trascurato il Sentiero dei Monaci fatto salendo si continua sul GTA, un’evidente e sempre segnata traccia che conduce a fondovalle. Ci si abbassa, a tratti ripidi, uscendo quasi subito su uno stradello dove si prospettano due soluzioni: la prima è quella di proseguire sullo stesso ripassando per Periere da dove si scende ad Ercossi e poi al santuario della Madonna del Rocciamelone passando per Seghino rifacendo così il percorso di salita. Oppure si continua sul GTA che riprende dalla parte opposta lo stradello. Così facendo ci si abbassa sugli assolati pendii costeggiando vecchi terrazzamenti, lungamente, sino al punto in cui si raggiunge un pilone votivo posto vicino ad un traliccio elettrico. Proseguendo diritti si continuerebbe sul GTA che porta troppo lontano, mentre il sentiero che parte sulla sinistra scende alla borgata di Marzano che si raggiunge al termine di una lunga diagonale discendente, un’ampia cengia che sbocca allo slargo dove termina la strada che sale da fondovalle. Per tornare se ne deve percorrere per forza un tratto perché alcuni sentieri segnati sulla carta, che consentirebbero di tornare a valle diversamente, ora sono impraticabili e comunque seguitare su questi significherebbe mettersi in seri guai. Oltre le svolte, dove sorge un palo elettrico di pubblica illuminazione, si prende una traccia che rapidamente conduce alla strada di fondovalle che si percorre sino al santuario della Madonna del Rocciamelone, a Pietrastretta di Mompantero, dove questo anello si chiude..
2 ore c.ca dal Bec Gorgia
Santuario della Madonna del Rocciamelone.
Il santuario della Madonna del Rocciamelone, costruito nel 1957 e terminato l’anno successivo, è ubicato nella frazione Pietrastretta di Mompantero proprio all’imbocco della mulattiera, il sentiero 558, che porta in vetta al Rocciamelone. Qui, una volta, si trovava una piccola cappella. Il santuario è un edifico moderno, realizzato i cemento, legno e pietra, con tetto a capanna che raggiunge il piano terra. Sul campanile svetta una stuta in gesso che riproduce la Madonna del Rocciamelone. Le pareti absidali sono caratterizzate da ampie vetrate dalle quali si possono ammirare le pendici del monte.

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