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Escursionismo : Un anello per il forte di Pramand
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 30/10/13 22:29
Notizia riferita al: 28/10/13
Letture: 2221

Un anello per il forte di Pramand

Località di partenza: Slargo a margine del ponte sul rio Seguret mt. 1070 dov’è segnalato l’accesso alla grotta della Beaume.
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Dislivello complessivo: mt. 1100
Difficoltà: E Alcuni tratti ritornando: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta Valle Susa Fraternali Editore

Il forte di Pramand, costruito ed entrato in esercizio nei primi anni del novecento, aveva lo scopo di difendere e proteggere, in caso di attacco militare proveniente da oltralpe, la conca di Bardonecchia e lo sbocco in val di Susa della valle di Cesana. E’ raggiunto da una strada militare che unisce tra loro quattro forti costruiti con questo scopo: Fenil, appunto Pramand, Foens e Jafferau.
Partendo da fondovalle si percorre in ascesa l’incantevole sentiero che incontrando per via degli insediamenti abbandonati s’inoltra lungamente nella valle del rio Seguret terminando al colletto Pramand da dove un sentiero ed una strada portano al forte in parte fatto saltare a seguito degli accordi di pace intercorsi tra l’Italia e il paese a noi vicino. Merita comunque essere visto e visitato. Dalla parte opposta al forte la strada militare continua verso la caserma delle grotte del Seguret attraversando ambienti unici, affascinanti e spettacolari per poi proseguire sino ai bacini e la valle di Rochemolles scendendo infine a Bardonecchia.
Ritornando, per completare un anello, si percorrono sentieri poco battuti e frequentati, dove il procedere è reso difficoltoso per gli impervi e selvaggi pendii che si attraversano. Canalini rocciosi ricolmi di vegetazione abbattuta da valanghe e altri ostacoli mai rimossi frenano a tratti il cammino. Fortunatamente la traccia è sempre ben segnata e segnalata, soprattutto nella parte mediana e terminale dell’itinerario dove viene richiesta una certa dimestichezza a muoversi in ambienti così configurati..
Dalla spianata sommitale del monte Pramand ampissima vista sulle valli, sui monti e sull’incombente mole del vicino monte Seguret, cima assai suggestiva.

Si risale la valle di Susa e giunti poco prima dello svincolo Oulx-Monginevro – Bardonecchia si prosegue in direzione di quest’ultima località ancora per poco sino al rio Seguret nei pressi dell’agriturismo “Il Biancospino”. Superato il corso d’acqua, presa a destra la strada che sale seguendo l’indicazione per la grotta della Beaume, si può lasciare l’auto negli spiazzi a margine del rio o poco più sopra.
Ritornati alla statale, riattraversato il ponte e superata una sbarra di interdizione, si prosegue costeggiando la siepe della recinzione a margine del corso d’acqua subito raggiungendo una piccola radura dove un cartello segnala il percorso da intraprendere per raggiungere il forte di Pramand. L’ampio sentiero che ora si prende sale da subito un ripido, assolato pendio e le numerose svolte che seguono nella pineta consentono di guadagnare quota così raggiungendo le prime praterie e poi la fontana che precede di poco l’insediamento abbandonato di Auberge Inferiore, con l’ampia casa e la chiesetta sulla quale spicca la data 1767. Trascurato il sentiero balcone che scende a Salbertrand, si prosegue verso monte trovando di poco sopra delle indicazioni, dove si prende a sinistra la traccia che sale al Colletto Pramand, lasciando sulla destra quella per le Case Pinet e Salbertrand per la quale si tornerà. Un breve tratto in forte ascesa consente di raggiungere Auberge di Mezzo, appena più su ancora un bivio dove si ignora il sentiero in piano per Auberge Superiore, la cava di gesso e i bacini di Fregiusa prendendo quello che sale al forte di Pramand. Con una lunghissima diagonale ascendente la traccia si porta ora decisamente verso la valle dove scorre il rio Seguret. Più avanti la pendenza si smorza e per un lunghissimo tratto si prosegue quasi in piano nel chiuso della pineta percorrendo il sentiero balcone che conduce la traccia alla base dell’imponente parete rocciosa alla sommità della quale è posto il forte. Si riprende quindi a salire con una serie di svolte, ora ravvicinate, ora distanziate, a seconda della natura del pendio, che incontrando per via una grotta consentono infine di uscire di sopra sull’ampio Colletto Pramand terminando sulla strada che sale sin qui da fondovalle. Seguendo l’indicazione per il forte si prosegue sullo stradello che raggiunge la spianata sulla quale è stato edificato il manufatto in una ventina di minuti. Sulla sommità ancora si scorgono le fosse nelle quali erano alloggiati i cannoni. Imponente la vista che s’apre sui monti, sulle valli e sull’incombente, affascinante monte Seguret dove spiccano guglie e pinnacoli.
3 ore c.ca dal ponte sul rio Seguret.
Tornati poi al colletto Pramand per il sentiero che scende il versante nord, volendolo e avendo del tempo a disposizione, ci si può portare, proseguendo sulla strada, sino all’ingresso del lungo tunnel, ora interdetto, la galleria dei Saraceni costruita dagli alpini per ovviare alla traccia esterna diventata impraticabile, attraversando così ambienti particolari fatti di guglie, pareti strapiombanti, grotte, anfratti che rendono questo tratto unico ed irripetibile per ciò che si vede in loco e per le ampie prospettive panoramiche che si aprono allo sguardo. Si raggiunge la galleria e si ritorna al colletto Pramand impiegando c.ca un’oretta aggiuntiva.
Altrimenti si prende la strada sterrata che scende a valle con ravvicinati tornanti a cui seguono due lunghe diagonali discendenti, che tagliano il versante meridionale-orientale del monte Seguret, dove si possono osservare gli imponenti interventi fatti a suo tempo dal Genio Militare come i muraglioni che la sorreggono a valle e la proteggono a monte, superando nel procedere un breve tunnel dove di sopra scorre il rio Chanteloube. Fatto un primo tornante, dove poco prima parte un sentiero per la miniera di ferro, pare attiva sino alla prima metà del secolo scorso, e raggiunto un secondo dove sul muro di contenimento la scritta DUX a caratteri cubitali evidenzia il periodo di costruzione di questo manufatto, poco oltre, sul ciglio della strada, sulla destra parte un sentiero segnalato alla partenza solo da un paletto di legno con gli anelli. Evidenziata di tanto in tanto dalle solite segnature biancorosse, la traccia che si prende scende costeggiando all’inizio una pietraia e subito s’intuisce dal suo stato quanto sia poco percorsa e pochissimo frequentata. Fatte le svolte discendenti, al successivo bivio si prende a destra, lasciando a sinistra il sentiero che prosegue per la Grangia Champilion, raggiungendo, al termine di un ripido tratto, delle indicazioni dove si trascura il sentiero che scende a Salbertrand per quello che prosegue per le Case Pinet. La traccia alzandosi subito percorre un tratto invaso dalla vegetazione abbattuta e non rimossa, che si aggira da monte, affrontando e superando di seguito l’aspro valloncello dove scorre il primo ramo del rio Chanteloube. Oltre si risale a percorrere ancora un breve tratto di bosco per poi attraversare il secondo ramo del rio, ancora un valloncello, anche questo ricolmo di vegetazione a terra. Rientrati nel bosco si raggiunge infine l’abbondonato insediamento delle Case Pinet, pochi ruderi a margine di praterie in abbandono. Il tratto dalla strada a queste case è certamente il più impegnativo dell’intero percorso ed occorre porre la massima attenzione ad individuare e seguire le segnature biancorosse comunque sempre presenti. Al bisogno occorre andare di segnatura in segnatura. Superate queste case la traccia prende ad essere decisamente migliore diventando più evidente e meglio segnata presentandosi i riferimenti ravvicinati e puntuali: segneranno il cammino sino ad Auberge Inferiore. Alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si scende, la traccia s’abbassa poi ripida raggiungendo infine il punto in cui si trovano ancora delle indicazioni e dove ovviamente si prosegue per Les Auberges trascurando quella che scende a Salbertrand. Rimanendo sul sentiero che in forte ascesa riprende a salire nella pineta, faticosamente si raggiunge una dorsale dove inizia un tratto di spostamento in piano a cui seguono delle svolte discendenti. Il lungo traverso che segue porta al bivio poco sopra l’insediamento di Auberge Inferiore dove questo anello si chiude. Giunti alle case, superata la chiesetta e la fontana, non resta che rifare, ora in discesa, la strada già percorsa salendo, con le ripetute svolte discendenti sul ripido pendio che portano la traccia a terminare al fondo alla radura da dove, costeggiando da prima e superando poi il ponte sul corso d’acqua, si ritorna al punto dal quale si era partiti.
3 ore c.ca dal forte di Pramand.

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