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Escursionismo : 15/08/07 Monte Thabor (3178 m)
Autore: Paola&Fabry (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 16/08/07 19:18
Notizia riferita al: 16/08/07
Letture: 2821

Meteo incerto in questi giorni, ma gli amici Alessandra e Pierugo propongono il Thabor, in Valle Stretta, oltre Bardonecchia-Melezet. Per noi una scoperta, anche se ne abbiamo sentito parlare più volte e sempre come di una passeggiata 'luuuuunga'.
Partenza alle 7.10 dai Rifugi delle Grange di Valle Stretta, non vediamo quale sarà la meta per via di nuvoloni che coprono tutte le cime circostanti. Iniziamo bene! Un cartello indica 'Tabor 3h', ma si tratta del Rifugio Tabor! Alcune righe sotto leggiamo 'Monte Tabor 5h30min': vabbhé, lo sapevamo che sarebbe stata lunga… Ci si incammina quindi lungo la strada per poi trovare un altro cartello che recita Thabor (il rifugio) sempre avanti, per il Monte Thabor a sinistra, tempo previsto 4h e 30min: beh, visto che ci abbiamo messo 'solo' 40 min ad arrivare fin qui, siamo già un po' più ottimisti! Si inizia a salire sempre lungo una strada/sentiero, fino a raggiungere il vallone che scende in sinistra del Gran Serù. La passeggiata è comoda, fra prati pianeggianti e salite più o meno brevi e pronunciate, incontro ravvicinato con una volpe che fugge rapida e primi piani a marmottini che giocano incuranti di chi passa. Pian piano la quota aumenta ed iniziamo a vedere la cappelletta della cima fra le nuvole che si fanno sempre meno minacciose. Il paesaggio cambia, è quasi lunare, solo più qualche rado ciuffo di verde e calcari neri, grigi e chiazzati di rosa, dolomie e terreno giallo-rossiccio, ancora piccole chiazze bianche di neve. Un passo dopo l'altro siamo in cima, in 3h e 50min: allora il cartello iniziale era pessimista! Sull'ampia dorsale della vetta è molto ventoso e fresco (ma siamo anche oltre i 3000 m!), ogni tanto salgono le nebbie, ma gli scorci che ci si presentano sono suggestivi: improponibili creste, torri e guglie, ghiaioni, laghetti e rocce multicolori. Dopo una breve sosta nella cappella-bivacco inizia la discesa. Il tempo è sempre più bello e le nuvole interrompono (ora piacevolmente) le lunghe parentesi soleggiate. Sosta pranzo e svacco stile 'merenderos' al Col des Meandes, poi decidiamo di scendere per il sentiero (G.R.57) incrociato mentre salivamo, che percorre la valle in sinistra del Gran Serù passando per il bellissimo Lac du Peyron. Da qui si prosegue per il tracciato in destra dell'emissario del lago lungo il Vallon du Peyron fino all'ampio pianoro che ci riporta in Valle Stretta, tra i due Serù e i Re Magi. Seguiamo poi il sentiero per il Lago Verde, che però manchiamo clamorosamente (chissà dove si è nascosto ) e termina così la nostra gita di Ferragosto! Bella giornata (in barba ai meteorologi) in compagnia dei sempre disponibili camminatori Ale e Pier!

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