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Escursionismo : Un anello per il monte Cristetto dalle borgate di Giaveno
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 04/05/13 16:30
Notizia riferita al: 02/05/13
Letture: 3563

Un anello per il monte Cristetto dalle borgate di Giaveno

Località di partenza: Borgata Merlera mt. 855
Dislivello: mt. 756
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Lo storico colle del Besso è sempre stato una praticata via di comunicazione tra le borgate delle valli del Sangone e quelle del Gran Dubbione della val Chisone. Un tempo popolate, oggi le borgate montane di Giaveno non hanno più residenti fissi, anche se sono tutte raggiunte dalla strada che facilita i collegamenti. Per l’abbandono prati e campi attorno alle borgate sono tornati ad essere bosco. Non di rado lungo le mulattiere ed i sentieri che percorrono questi versanti ammantati di faggi si ritrovano i ripiani dove venivano allestite le carbonaie, attività che permetteva di avere un’entrata aggiuntiva a quella agricola basata su un’agricoltura di montagna e sull’allevamento animale.
Alla borgata Merlera, tra l’altro, termina il sentiero “Val Sangone Quota Mille”. Partendo da Tortorello, borgata di Valgioie, questo itinerario a semicerchio tracciato dalla Comunità Montana si sviluppa per c.ca 50 Km. in un ambiente di grande interesse naturalistico. Lungo questo percorso si incontrano borgate, si attraversano vallette e boschi di pura faggeta dove numerose piste forestali finalizzate all’esbosco si sovrappongono ai vecchi sentieri. Raggiunto il colle Ceresera si sale in vetta al roccioso e panoramico monte Cristetto e da questo, scesi al colle del Besso, si ritorna poi per altra via alla borgata Merlera.

Giunti alla rotonda poco prima la parrocchiale di Giaveno si segue l’indicazione per Cumiana e appena fuori il centro abitato, nel punto in cui si trovano delle successive indicazioni, si prende a destra per Mollar dei Franchi, Monterossino e altre località. Oltrepassando borgate e case isolate e poi il ponte sul torrente Sangone, la strada prende a salire subito raggiungendo le case di Mollar dei Franchi dove si prosegue per Provonda. Inoltrandosi sempre più verso il fondo della valle si attraversa prima questa località e poi le case Nanot dove l’asfalto termina ed inizia uno sterrato ben curato. Senza particolari difficoltà si prosegue verso le case Giai terminando la strada più avanti alla borgata Merlera oltre la quale, presso un ampio slargo posto vicino alla bacheca che segnala il “Sentiero val Sangone Quota Mille”, si può lasciare l’auto.
Attraversato il rio, uno stradello sale raggiungendo la presa di un acquedotto dove troviamo alcune indicazioni e dove si prende la traccia sulla sinistra per il colle Ceresera, mentre per lo stradello che sale parallelo al rio si tornerà. Presa questa traccia e tralasciando sulla sinistra un’ampia pista forestale, si raggiunge il successivo rio, dove si tiene ancora la sinistra, cominciando poi a salire il ripido pendio che porta sulla dorsale ai Monti della Resta dove si prosegue raggiungendo alla sommità un crocevia dove si continua diritti perché le tracce di destra e di sinistra sono anch’esse delle piste forestali. Di tanto in tanto ora appaiono le solite segnature biancorosse. Oltre il quadrivio si riprende a salire e lo stradello per lunghi tratti corre parallelo o si sovrappone al vecchio sentiero uscendo di sopra su di un colletto sulla dorsale, al colle di Stè, raggiunto da altre piste forestali, oltre il quale si sale ancora per un tratto assai ripidi. Alla sommità si abbandona la pista forestale riprendendo il segnato sentiero che alterna in progressione lunghi tratti in piano ad altri più brevi, dove si sale o si scende, sempre di poco. Questa piacevole traccia s’inoltra nel bosco raggiungendo prima un’estesa falesia, la Rocca Gallore (Galur), poi la fontana delle Verne, ora ribattezzata Attila. Superati dei modesti rii, un lungo tratto in piano permette al termine di uscire al colle Ceresera, ampia sella che comunica con la valle del Gran Dubbione. Qui giunti lo stradello di fronte prosegue verso il successivo colle di Pra l’Abbà, un altro scende verso le Carle e Serremoretto, un altro ancora porta al colle del Besso e quest’ultimo si prende: una pista forestale aggirante il versante ovest del monte Cristetto. All’inizio si sale, poi subito dopo le svolte, la pendenza s’attenua trovando, poco dopo, sul ciglio l’ometto che segnala il punto il cui parte il sentiero che raggiunge questo monte per il versante sud. Diversamente si prosegue, ora per un lungo tratto in piano, molto panoramico sulle valli del Gran Dubbione e sui monti che vanno dal Cucetto alla Punta dell’Aquila, al Cugno dell’Alpet sino ai monti Muretto e Paletto, raggiungendo un primo colletto e poi, subito dopo il colle del Besso. Seguendo il facile crinale e poi degli ometti sulle pietraie, si guadagna prima sull’anticima e poi la vetta del roccioso monte Cristetto mt. 1611, assai panoramico sui monti circostanti e sulle valli sino alla pianura, perché questo monte è osservabile da Torino. Dal colle del Besso si sale in vetta in una mezz’oretta c.ca.
3 ore c.ca dalla borgata Merlera.
Tornati poi a questa storica, importante sella, si scende ora sul versante della val Sangone stando su una ripida, ben segnata traccia che s’abbassa sul pendio con le ripetute svolte che permettono di perdere rapidamente quota, sino a che si intraprende un lungo traverso di spostamento, quasi in piano che superando delle pietraie raggiunge il punto in cui si incrociano quattro sentieri. Lasciato ora il “Sentiero val Sangone Quota Mille” per la Casa Verde e quello che scende alla Prese Pontetto, si prosegue seguendo l’indicazione per le Prese della Franza. Un lungo tratto in piano nella pineta consente di raggiungere il successivo colle dell’Asino dove, presso dei ruderi, si lascia la più marcata traccia che passando per il colle della Cresta aggirando il monte Turo conduce alle Prese della Franza, per il sentierino parallelo posto a destra degli stessi ruderi. Un tratto in falsopiano permette di scendere all’imponente Rocca Maridor e poi, poco sotto, allo slargo dove termina una pista forestale. Per tornare alla borgata Merlera, è sufficiente seguire questo stradello verso valle lungamente sino al punto in cui fa delle svolte ravvicinate. Alla terza si lascia lo stradello per le Prese della Franza per quello per la valle del Romarolo. In alternativa, allo slargo si può prendere il sentiero che s’abbassa dalla parte opposta. Bande segnaletiche pendenti dai rami lo segnano. Comunque sempre evidente, scende a tratti ripido. Raggiunta una dorsale si tiene la sinistra sino al punto in cui si termina sullo stradello di cui s’è detto. Seguendo al terzo tornante l’indicazione per la valle del Romarolo, si rimane sullo stradello, ben segnato e ben indicato, che proseguendo diventa il sentiero 406. Rientrati nella faggeta, questa lunga e piacevole traccia percorre lungamente in piano un ripido e boscoso versante raggiungendo poi il bivio in cui si abbandona quella che prosegue in piano in direzione del colle di Stè, per quella che scende a valle verso Merlera. Il primo tratto, sempre ben segnato, è assai ripido, poi la pendenza s’attenua così raggiungendo al fondo lo stradello e poi il rio che si guada. In breve si ritorna al bivio presso la presa dell’acquedotto, dove l’anello si chiude, e poi allo slargo presso la borgata Merlera.
2 ore c.ca dalla vetta del monte Cristetto.


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