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Escursionismo : Un altro anello nel vallone del Gran Dubbione. Dal colle del Besso al colle di Cro passando per il monte Cristetto
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 20/04/13 11:14
Notizia riferita al: 18/04/13
Letture: 3454

Un altro anello nel vallone del Gran Dubbione. Dal colle del Besso al colle di Cro passando per il monte Cristetto

Località di partenza: Tornante presso il ponte sul rio poco oltre la borgata Traversi mt. 1050
Dislivello: mt. 620 comprese alcune brevi risalite
Tempo complessivo: 5 ore e 30 minuti c.ca.
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

L’aspro, selvaggio, dirupato, affascinante vallone del gran Dubbione si sviluppa all’inizio della valle del Chisone. Chiuso dalla cerchia di cime che vanno dal monte Cucetto al monte Cristetto passando per la Punta della Merla e per quella dell’Aquila, comunica con la val Sangone tramite numerosi colli, tra cui quello del Besso, storica sella raggiunta da una traccia che partendo da fondovalle Chisone presso il ponte di Annibale di Dubbione scende poi alle borgate montane di Giaveno.
Questo itinerario inizia già in quota, alla borgata Traversi di Serremoretto. Raggiunto il colle del Besso, si sale in vetta al roccioso monte Cristetto scendendo da questo ai successivi colli Ceresera e Pra l’Abbà. Si percorre poi lungamente la pista forestale aggirante il monte Faiè che conduce prima al colle di Cro e poi alle borgate delle Carle dove si ritrova la strada che riporta al ponte sul rio dal quale si era partiti.
Questo vallone nella parte alta è aspro, selvaggio e dirupato, con numerosi siti per l’arrampicata. Sentieri e piste forestali finalizzate all’esbosco oggi solcano questi pendii ricoperti di boschi un tempo saggiamente sfruttati per ottenere, con le carbonaie, il carbone di legna che garantiva un’entrata aggiuntiva alla magra economia basata sull’agricoltura di montagna e sull’allevamento dei caprini.

Percorrendo la superstrada della val Chisone, raggiunta la rotonda dei monoliti si esce alla prima seguendo l’indicazione per Pinasca. Superato il torrente Chisone e raggiunta la statale si svolta a sinistra e traversando tra le case, dove spicca la notevole parrocchiale, subito dopo, sulla destra si trova l’indicazione per Serremarchetto ed il vallone del Gran Dubbione. Sempre asfaltata, anche se a tratti ristretta, la strada che si prende subito sale ripida toccando nel procedere borgate e case sparse soprattutto nel tratto iniziale. Le numerose svolte che seguono consentono di guadagnare quota e di penetrare all’interno della valle raggiungendo più su le poche case e le villette di Serramarchetto e poi un colletto, oltre il quale per un tratto si scende salendo poi al successivo passando sotto le spettacolari guglie e le pareti rocciose che costituiscono il versante est del monte Cucetto. Scesi brevemente, raggiunte le prime case di Rocceria e superato il rio Gleisassa, si sale sul crinale dov’è posta la chiesa di Serremoretto, località che dà il nome ad un insieme di borgate, dal quale si scende nel vallone dei Traversi. Attraversato il rio, giunti alle case si prosegue ancora per un tratto sino al primo tornante dove, nei pressi del ponte e a margine della strada, si può lasciare l’auto.
Oltre il ponte sul rio dei Traversi parte la traccia che porta al colle del Besso. Da subito si sale raggiungendo le case in abbandono di Cordola da dove si prosegue, quasi in piano, sino all’incantevole casa alpina dei Fornetti, del CAI di Pinasca, oltre la quale, dopo un tratto tra le rocce, si attraversa il rio portandosi la traccia ad un pianoro nel chiuso nella faggeta. Evidenziato dalle solite segnature biancorosse e da numerosi ometti, il sentiero, un tempo assai percorso, prende a salire, sempre con moderazione alzandosi a svolte lungo un boscoso pendio. Con un ultimo traverso ascendente si raggiunge l’ampia sella del colle del Besso mt. 1464.
1 ora e 15 minuti c.ca da ponte sul rio dei Traversi.
Una traccia scende dalla parte opposta in val Sangone, un’altra risale il crinale di sinistra verso i monti Paletto e Muretto e poi per cresta sino alla Punta dell’Aquila, mentre quella che si percorre sale invece in direzione opposta. Stando su un’evanescente traccia che da subito sale ripida un aperto pendio, si raggiungono più su prima le rocce dell’anticima e poi, per pietraie, facilmente la cima del monte Cristetto mt. 1611 dove sorgono due croci. Ampia e spettacolare la vista che s’apre sui monti e sulle valli sino alla pianura. Dal colle del Besso si guadagna la rocciosa cima in c.ca mezz’ora. Occorre ora raggiungere prima il colle Cereresa e poi quello di Pra l’Abbà, e questo lo si può fare in due modi. Ritornare al colle del Besso ripercorrendo a ritroso la strada fatta per poi prendere la pista forestale che aggira il monte Cristetto sul versante sud-ovest, oppure scendere dalla cima dalla parte opposta. In questo caso, superati i facili saltini posti sotto la vetta ed il ripiano erboso che segue, si percorre poi un’estesa pietraia che si discende tra gli invadenti noccioli dove degli ometti segnano la via trovando oltre un erboso crinale. Poi la debole traccia abbandona la cresta per scendere alla sottostante pista forestale. Qui giunti, il punto in cui ci s’immette è segnalato da un ometto posto sul ciglio della strada. Percorrendo appresso lungamente un disastrato stradello e fatte un paio di svolte, si giunge al colle Ceresera. Tralasciata la traccia di sinistra che scende alle borgate a monte di Provonda in val Sangone, e quella di destra per le Carle, che comunque poi si raggiungeranno, si prosegue sullo stradello che parte là dove s’erge un longilineo abete rosso. Con un lungo tratto in piano si guadagna il successivo colle di Pra l’Abbà, dove transita il sentiero David Bertrand, DB, proveniente dal colle Sperina. Nel punto in cui numerose indicazioni suggeriscono come raggiungere diverse località, si prosegue per il colle Crò prendendo la pista forestale che rasentata una costruzione prefabbricata, esce in breve al successivo colle Colletto. Uno stradello s’abbassa verso destra, mentre una traccia traversa in piano nel bosco raggiungendo la cima del monte Faiè mt. 1382. Volendo, si raggiunge la segnalata cima e si ritorna al colle Colletto in una ventina di minuti aggiuntivi.
Al colle Colletto si riprende lo stradello che subito scende con una svolta proseguendo poi lungamente quasi in piano. Si percorrerà, sino al colle di Cro, uno dei tratti più piacevoli dell’intero percorso. La traccia s’inoltra quasi in piano nella faggeta raggiungendo una prima dorsale e poi un notevole rilievo roccioso, la Rocca Vergnon dalla quale si può ammirare il sottostante colle Ciardonet, posto sul crinale tra la valle del Noce e quella del Lemina, il monte Freidour e le rocce del monte Tre Denti. Aggirato il monte Faiè, un paio di svolte ed un ripido tratto discendente, permettono di raggiungere le prime casette e le villette poste vicino al colle di Cro, e poi un ampio piazzale adibito a parcheggio.
2 ore e 30 minuti c.ca dal colle del Besso.
Sulla destra dello stesso parte uno sterrato non segnalato che riporterà al punto di partenza transitando per le case delle Carle. Alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si sale, sempre di poco, la pista forestale aggira, ora sul versante opposto, il monte Faiè a monte del vallone di Costabella. Raggiunta una prima dorsale, alla seconda, lasciando lo stradello, si raggiungono in pochi minuti le falesie di questa valle dove sono presenti numerosi siti di arrampicata. Poi, tornati al colletto sulla dorsale e lasciata sulla sinistra un’altra pista forestale, ancora si continua sino alla fresca fontana Eglantina, con in vista le dirute case di Comba la Pera, poste poco più sotto. Si giunge così in un punto, di poco a valle della presa di un acquedotto, dove sulla destra s’immette sul nostro lo stradello proveniente dal colle Colletto. Prendendo a sinistra la traccia che s’abbassa alle praterie e risalendo per un tratto si raggiunge alla sommità un crocevia. Sulla destra si va al colle Ceresera, lo stradello di sinistra porta al monte S. Piacinto, lo aggira, proseguendo per le Carle. Per accorciare si prende invece il sentiero centrale che subito s’abbassa, a tratti ripido, confluendo a valle sullo stesso stradello, che ora si percorre per un tratto, e che termina presso il rigagnolo. In breve si raggiungono le case di Carla di Qua a cui segue un tratto di sentiero che porta alla successiva di Carla di Là oltre la quale riprende la strada. Con un lungo tratto in piano, superate ancora altre poche case, si ritrova l’asfalto. Fatte le successive svolte discendenti, in breve si raggiunge il ponte sul rio dei Traversi dove questo anello si chiude.
1 ora e 45 minuti c.ca dal colle di Cro.


VARIANTI BREVI: Due varianti permettono di abbreviare notevolmente il percorso. Dal colle Ceresera prima uno stradello e poi un sentiero permettono di scendere rapidamente alle case delle Carle. Stesso discorso se si prende lo stradello di destra al colle Colletto. Così scegliendo di fare si abbrevia l’itinerario non raggiungendo però il colle di Cro e non percorrendo le piste forestali che aggirano da una parte e dall’altra il monte Faiè.



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