Cosa fare?
Roso dall’invidia per le esperienze sempre più estreme ed impegnative degli amici fiocavenmolisti,oppresso dalla necessità impellente di conciliare,lavoro,famiglia,montagna senza mai riuscirci e facendo male tutto,penso di attuare la ormai abusata frase:appendo tutto al chiodo.
Avrei bisogno di qualcosa di eclatante,di dirompente, di esagerato,ma lo specchio di casa mi rende impietoso un’immagine sempre più rotonda e sempre più flaccida:la mia.
Quando sono ormai schiacciato tra un Pierrichard da ultraironbiche,alpinisti ed arrampicatori dell’impossibile,escursionisti in fasce che fanno in un giorno più dislivello di quanto io riesca in un mese,ecco il lampo di genio,l’idea ,ciò che distingue il folle dal normale,quello che segue è il resoconto di questo viaggio nell’estremo che oscurerà per il resto dell’estate ogni vostro misero tentativo di fare qualcosa di meglio.
Era mattino presto gli amici sotto casa mi svegliano e mi dicono Enzo è ora di partire…,parafrasando Francesco De Gregori eccomi sulla mia mountain bike alle 8.00,diretto verso Trana,al bivio per borgata Pianca,prima del ponte sul Sangone,giro seguendo la strada che prima sale e poi scende (ma ci saranno più salite o più discese),passando accanto al Sangone,dove si possono ammirare alcuni esemplari di merenderos della Valsangone,intenti a preparare lauti pranzi al fresco del fiume. Senza farmi distrarre dalle bellezze al bagno,pensando ad Emilio che andando in giro con certa gente …,arrivo in breve al bivio per la borgata dei Biellesi,non ho mai capito cosa c’entrano con questo angolo sperduto della bassa valle,ma tantè.
Qui inizia la salita che è veramente dura,dopo un primo tratto di lancio la pendenza si fa sostenuta,stringo i denti pensando al folle progetto che ho in mente e salgo bene fino a Pratovigero fontana a sx sotto il livello stradale,qui un cartello avvisa:” Pratovigero,paese dei porcini e dei boscaioli”in giro non si vede nessuno dei due,il tornante seguente è da ribaltamento,così come i successivi 600 metri,per fortuna dopo le rampe estreme vi è sempre un tratto dove far girare la gambe.Arrivo leggermente provato sempre seguendo la strada principale ed ignorando un paio di bivi invitanti (xchè in piano) allo spiazzo con cartelli indicatori io seguo le indicazioni per il colle del Prè per imboccare quasi subito un bivio a sx che sale erto nel bosco.Riesco poco a stare in sella e comincio a spingere,poco rispetto a Richard, ma quanto basta per farmi venire il fiatone.Arrivo sul sentiero che arriva dalle prese di Sangano,giro a sx e via veloce fino a sotto l’erta finale del Monte Pietraborga che raggiungo con breve salita a piedi,torno giù e scopro di aver dimenticato i guantini,così di nuovo su,valore aggiunto alla mia impresa.
Discesa veloce sulle Prese di Sangano,poi via verso Piossasco per il campetto che sembra sempre più a Moha in California (terra rossa,sole cocente,dune,salti e serpenti) poi Bruino,,,casa.
Doccia veloce,cambio abito e subito altra prova estrema:la chiusura della valigia di mia figlia Irene 16enne che parte per il mare con le amiche,tutto senza stropicciare i vestiti,borse ecc. che sfidano la legge della incomprimibilità dei corpi.
Esausto,ma vincente,salgo in macchina,andiamo ad accompagnare figlia dall’amica ,e poi alle 13,30 di una domenica estiva tra le più calde del millennio via verso l’Arena di Verona con mia moglie Alda ,dopo aver caricato in macchina la MTB,così posso vantare anche io il portage.
Per fare la boucle passo dalla Piacenza Brescia ,veloce entro i limiti in circa tre ore sono a Verona.Parcheggio a 13 euri (poi ci lamentiamo del Pian del Re).
Ore 18,15 bisogna cenare.Tutto a Verona è in funzione degli spettacoli dell’arena,anche i ristoranti.Mia moglie si stupisce di tanta efficienza,non ho lasciato nulla al caso.
Bigoli con sugo d’asino,Brasato all’amarone,semifreddo di noci e cioccolato,1/2 litro di vino della casa,caffè.Mia moglie comincia a pensare al peggio.
Ore 19,15 ingresso nell’Arena di Verona,mi sento un gladiatore,lotta per i posti migliori,in alto,con un bel venticello a scompigliarmi i biondi e lunghi capelli.
Fino alle 21 che fare?
Ho con me il binocolo,con la scusa di osservare le scenografie binocolo tutte le gnocche che entrano nella tribuna Vip,così il tempo vola,tra una scollatura e un abito di Armani (tra colleghi…).

14.000 persone nell’Arena,almeno 13500 stranieri,Aida quanto sei bella…(no quello era Rino Gaetano),musica e scene da emozione,mi ritrovo alla fine del secondo atto ancora sveglio e lucido…sto superando me stesso.Intervallo di 20 minuti:devo andare al cesso,che sono fuori dall’Arena,bisogna uscire e poi rientrare solcando la folla di crucchi,è troppo anche per me,contraggo la vescica e stringo i denti.
Il terzo atto finisce a mezzanotte,applausi, viva V.E.R.D.I.,ecc.ecc.
Si ritorna faticosamente al parcheggio,prima finalmente in bagno,mollo la vescica per buoni 5 minuti…haaa finalmente.
Raggiungiamo il parcheggio nel caos italiano più completo,alla fine tra una balla e l’altra alle ore 1,30 siamo in viaggio .Alda mi propone di darmi il cambio a guidare,non ha ancora finito la frase che inizia a russare.Per completare la boucle passo per la MITO,ovviamente i "cami" hanno ripreso a circolare da poco,ma tutti insieme.
Non so come tenermi sveglio,Pierrchiard mi viene suo malgrado in aiuto,fermo in autogrill compro la bevanda energetica che tanto piace al nostro,se riesce a tenerlo sveglio nelle sue lunghissime gite in cui porta a spasso la sua MTB farà effetto anche a me.
Capisco dopo averla bevuta che Pier non è normale,comunque visto che mi rimane sullo stomaco,almeno mi tiene sveglio.
Alle 3,30 sono all’autogrill di Novara,mi concedo una breve pausa in macchina,con dormitina sul sedile di guida.Mi risveglio alle 4,45 cavolo sono in ritardo,la schiena a pezzi ed il torcicollo. Ripartenza e recupero del tempo perduto,forse perderò anche la patente,ma devo arrivare.
Ore 6,00 spaccate varco il cancello di casa esattamente 22 ore dalla mia partenza in MTB.:se non è biathlon questo!!!! Una bucle royale,un concatenamento d’altri tempi in meno di 24 ore.!!!
Alda smette di russare e mi dice:caro, il tempo è volato,grazie per avermi riportata a casa.
Realizzo solo allora il valore della mia impresa!
Non credo ci sia spazio per fare di meglio,ma sono aperto al confronto.
Vedrete presto la mia pubblicità sulle migliori riviste specializzate,ricalca quella di “Gnaro Mondinelli” solo che invece delle mani “a coprire”, a me basta il dito indice…,per il resto sono migliore.
Pier non prendertela,tu hai aperto una strada,io l'ho resa un’autostrada.

Difficoltà: rispettare il limite di velocità,uscire dal parcheggio di Verona
Dislivello :500 metri
Km: 700
Tempo: 22 ore
Portage: 7 ore e quaranta minuti