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Escursionismo : Un anello per il monte Freidour lungo il sentiero David Bertrand
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 12/03/13 11:16
Notizia riferita al: 10/03/13
Letture: 3544

Un anello per il monte Freidour lungo il sentiero David Bertrand

Località di partenza: Talucco nella val Lemina mt. 765
Dislivello: mt. 700 c.ca
Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca tornando per il rifugio Melano- Casa Canada
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Al monte Freidour, posto sulla lunga dorsale che separa la valli della Chisola e del Sangone da quelle del pinerolese, si può salire in vari modi. Questo itinerario, partendo dalla val Lemina, da Talucco, lo raggiunge passando per numerosi colli: per il colle Infernetto ed il colle Eremita che precede di poco l’ampia sella del colle Ciardonet oltre il quale ancora si prosegue per il colle Sperina. Si ritorna poi a valle transitando per il rifugio Melano – Casa Canada posto sotto le dirupate pareti della Rocca Sbarua dove sono presenti numerose vie di arrampicata.
Dal colle Infernetto al colle Sperina, stando sul versante di Cantalupa, del Noce, si percorre un lungo tratto del sentiero dedicato a David Bertrand, volontario AIB che perse la vita nell’incendio sul monte S. Giorgio. Questo sentiero, sempre ben segnato e segnalato, molto panoramico, partendo da Roletto termina a Piossasco dopo aver traversato lungamente per monti. Se si esclude il tratto in ascesa che dal colle Ciardonet porta al colle Sperina e poi in vetta al monte Freidour, questo itinerario può definirsi una rilassante, piacevole, lunga passeggiata nei boschi.

Percorsa l’autostrada per Pinerolo e poi la nuova superstrada per la val Chisone, giunti all’indicazione per S. Secondo si esce prendendo alla rotonda la via 17 febbraio 1848. Al primo semaforo si piega a destra e, saltando il successivo, a quello che segue a sinistra per S. Pietro Val Lemina e Talucco. Usciti dall’abitato di Pinerolo la strada s’inoltra con un lungo rettilineo portandosi via via verso i modesti rilievi e la valle dove scorre il torrente Lemina. Superato l’abitato di S. Pietro val Lemina, si prosegue ancora lungamente penetrando sempre più all’interno della valle che sempre più si restringe così raggiungendo le case di Talucco dove si può lasciare l’auto sul piazzale antistante la grande chiesa.
Tornando indietro, alle poche case della borgata Palazzo si lascia la strada principale per quella che parte sulla sinistra oltre un pilone votivo e che in salita subito raggiunge la soleggiata borgata Divisa oltre la quale ancora si prosegue stando sullo stradello che continua quasi in piano. Superate per via alcune abitazioni isolate poste sotto e sopra la strada e una sorgente, si raggiunge più avanti il colle Infernetto. Qui giunti, lasciato il sentiero che scende verso Cantalupa e altre tracce, piegando a sinistra ci si immette sul sentiero David Bertrand, DB, che si seguirà fedelmente sino al colle Sperina. Questo sentiero è identificato da una piattina metallica dov’è stilizzato un rapace bianco su fondo giallo. Questo contrassegno, insieme ad altri, lo si ritroverà sempre puntuale lungo il percorso. Percorrendo quello che segue, uno dei tratti più interessanti dell’intero anello, una traccia traversa lungamente sul versante del torrente Noce, quello di Cantalupa, alternando tratti in piano ad altri dove si sale, sempre di poco, e transitando di poco sotto le rocce del monte Rochisie, aggirata una dorsale, si amplia diventando una pista forestale aprendosi nel contempo la visuale sul versante opposto dove emerge il monte Freidour, che si dovrà raggiungere, cima del lungo crinale che passando per i Tre Denti, il monte Brunello e la Rocca Due Denti scende verso la pianura. Così lungamente continuando, giunti ad uno slargo, fatta la svolta e poi la successiva, nel punto in cui sulla nostra s’immette un’altra traccia, ancora una pista forestale, un breve tratto porta ad un primo colletto, dove si confluisce sul sentiero 49, detto delle “Carbonaie”, che sale sin qui da Talucco, che si prenderà poi per tornare. Sino al colle Sperina sentiero 49 e DB coincideranno. Proseguendo, in breve ci si porta al successivo colle Eremita raggiunto da un sentiero che sale dalla val Noce mentre, dalla parte opposta, una traccia scende verso fondovalle Lemina. Il sentiero per il colle Ciardonet con alcuni saliscendi seguirà, d’ora in avanti, quasi fedelmente il crinale. Oltre le indicazioni, parte là dove troviamo delle lastre di pietra conficcate nel terreno. Rasentati dei muretti, sempre salendo si raggiunge alla sommità una casa isolata nel bosco oltre la quale ancora si prosegue, rimanendo sul segnato DB. Aggirato un punto panoramico si scende poi verso l’ampia insellatura del colle Ciardonet, dov’è presente un’area attrezzata, nel punto in cui, presso la solita bacheca, sorgono altre indicazioni. Prima della casa nel bosco una traccia alternativa, il “Sentiero delle carbonaie”, porta ugualmente al colle Ciardonet. Qui giunti si prosegue, rimanendo sul sentiero 49 David Bertrand, per il colle Sperina ed il monte Freidour segnalato ad un’ora e quindici minuti. La traccia che si prende s’inoltra verso la già evidente sella alternando brevi tratti quasi in piano ad altri dove si sale ripidi percorrendo l’accidentato, roccioso pendio che contraddistingue questo versante, così uscendo di sopra al colle, dove si abbandona il DB intraprendendo l’ultima parte del percorso che porta in vetta al monte Freidour che si raggiunge con un ultimo ripido tratto dopo aver traversato lungamente nel bosco rasentando, di poco sotto la cima, il colletto dove escono le vie d’arrampicata. Su questa panoramica vetta, mt. 1452, s’erge un monumento dedicato alle vittime di un incidente areo verificatosi nell’ultimo conflitto mondiale. Qui un aereo cadde nel tentativo di “portare aiuto alla Resistenza”.
3 ore e 15 minuti c.ca da Talucco.
Ripercorrendo i propri passi si torna poi al colle Sperina dove, di poco più sotto, si lascia il David Bertrand seguendo ora l’indicazione per la Sbarua ed il rifugio Melano prendendo il sentiero che subito scende nella valletta. Segnato da tacche gialle, evidenziato da numerosi ometti, alternando tratti di spostamento con altri dove ci si abbassa, con tratti assai ripidi che permettono di perdere rapidamente quota, di sotto si esce sullo stradello che congiunge il colle Ciardonet al rifugio Melano-Casa Canada che subito si raggiunge. Le rocciose, imponenti pareti della Rocca Sbarua, con i numerosi siti di arrampicata, sovrastano questa caratteristica costruzione in legno.
45 minuti c.ca dalla vetta del monte Freidour.
Poi, lungo la strada costruita per portare sin qui la struttura dell’attuale rifugio, meglio percorrendo il didattico, piacevole sentiero, si riprende il cammino che riporta al colle Ciardonet. Dal colle si fa a ritroso la strada già fatta sino al colle Eremita per poi, al successivo colletto, abbandonare il sentiero David Bertrand per il 49 che subito rasenta un fac-simile di una carbonaia. Dopo un lungo tratto in piano, raggiunta al fondo una dorsale, si prende a scendere nel bosco che più avanti si scoprirà essere il “Bosco dell’Impero”. Segnata dalle solite tacche biancorosse, la traccia a tratti s’abbassa ripida oltrepassando di sotto uno stradello che si supera toccando marginalmente i prati che rimettono nel bosco scendendo in una valletta. Il sentiero prosegue abbassandosi parallelo ad un modesto rio così raggiungendo le case della borgata Borgogna servita da uno stradello, che si prende verso valle, uscendo di sotto sullo stradone che porta sul piazzale antistante la chiesa di Talucco dove questo anello si chiude.
1 ora e 30 minuti c.ca dal rifugio Melano-Casa Canada.




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