Alla ricerca della Fonte dei monaci sino a Mompantero Vecchio e il Tour
La scorsa gita, percorrendo il Sentiero dei Monaci, da Chiamberlando alla borgata Cugno sui monti sopra Susa lungo la strada del Rocciamelone, non ho scorto la Fontana dei Monaci. Ripensandoci ed essendomi piaciuto moltissimo questo sentiero, ho voluto rifarlo, però in senso inverso, per cercare di scoprire questa fontana e perché mai non l’avessi trovata. Cosi, lasciata l’auto alla borgata Cugno, ho ripercorso il segnalato sentiero che s’incunea nella valle del rio Giandula , sino al punto in cui, cerca, cerca, questa fontana l’ho trovata, ed ovviamente, era quasi sotto gli occhi. E’ che pensavo di trovare qualcosa di rilevante; invece è un modesto tubo posto sotto il sentiero, ma che vedi solo se ti poni da valle e per di più nascosto da una ceppaia. Salendo è segnalata, ma scendendo questa indicazione non la vedi. Poi ho ripreso il cammino, sempre sul Sentiero dei Monaci, uscendo sulla strada per Mompantero Vecchio, poche case che subito si raggiungono. Pur essendo partito da casa molto tardi, infatti ho cominciato a camminare poco dopo mezzogiorno, e pur prendendola con calma, alla borgatina l’orologio segnava quasi 14. Il cielo cominciava ad imbronciarsi, segno della perturbazione oramai imminente, però la voglia di fare ancora qualche cosina m’era rimasta. Così, carta alla mano, ho preso la decisione di salire sino al Tour. Per farlo ci sono due modi: seguitare lungo la strada che oltrepassa da monte Mompantero Vecchio per proseguire lungo la traccia che, raggiunto il crinale, si immette sul sentiero 559 proveniente da Chiamberlando, oppure prendere una modesta traccia (sulla carta) che partendo poco sopra Mompantero Vecchio raggiunge direttamente il Tour. Ho scelto la seconda soluzione. Preso lo stradello verso monte poco prima della borgatina, e fatta la svolta, appena oltre una casa diruta parte la mulattiera non segnalata e tantomeno segnata. Quella che le carte danno come modesto sentiero, in realtà è un’ampissima, geniale mulattiera selciata, probabilmente quella che percorrevano le mandrie per portarsi alle case del Tour partendo da fondovalle quando questo alpeggio ancora non era raggiunto dalla strada. E subito si capisce che oramai più nessuno la percorre. Sale da subito assai ripida nel bel bosco di pini silvestri e le ripetute svolte permettono di guadagnare di molto e rapidamente quota. La faticosa salita termina quando, usciti dal bosco, si raggiungono le prime case di Tour oltre le quali ancora si sale sino a superiore borgata stretta attorno alla chiesetta.
La visuale che s’apre agli occhi è ampissima spaziando lo sguardo verso ogni dove: veramente un bel, panoramico posto.
Con rammarico, come spesso succede quando si deve scendere, ho poi ripercorso l’itinerario di salita in senso inverso. Al quinto tornante sul Sentiero dei Monaci, ho cercato una variante che mi riportasse alla borgata Cugno, anche questa segnata sulla carta come modesto sentiero, ma ho dovuto desistere e tornare indietro perché giunto in un punto la traccia sparisce. Ripreso il Sentiero dei Monaci, e raggiunto il rio Giandula, sono ritornato allo spiazzo presso la borgata Cugno dove questo bellissimo sentiero continua, sempre per monti, il suo percorso.
Località di partenza: Borgata Cugno sulla strada per il Rocciamelone
Dislivello: mt. 860
Tempo di salita: 2 ore e 30 minuti c.ca dalla borgata Cugno al Tour
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti c.ca dal Tour alla borgata Cugno
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone-
Val Chisone Fraternali Editore
Album foto