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Escursionismo : Un anello per il monte Giassiez
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 11/10/12 16:47
Notizia riferita al: 10/10/12
Letture: 1781

Un anello per il monte Giassiez

Località di partenza: Slargo alla sommità delle case di Bousson mt.1456
Dislivello: mt. 1200 c.ca
Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carte dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle di Susa –Alta Val Chisone Fraternali Editore

In monte Giassiez (o Giassez) è il primo di una serie di cime che si elevano tra l’ampio solco vallivo del col Chabaud e il colle di Thuras, sulla sinistra orografica della valle di Thuras in alta val di Susa.
La salita alla vetta normalmente si fa partendo dal ponte Aberould, detto anche dell’argano, posto di poco a monte di Rhuilles. Questo itinerario, invece, partendo da fondovalle percorre lungamente la strada militare sulla sinistra idrografica del torrente Thuras che collega Bousson a Rhuilles, una lunga e piacevole diagonale ascendente nel bosco che al termine raggiunge il ponte sul torrente dove parte la strada per Chabaud ed il superiore colle. Poco più su della ex caserma di Chabaud, ora diventata un alpeggio, parte l’altrettanto incantevole traccia militare che sale sul monte Giassiez con le interminabili svolte che raggiugono la cima.
Scesi poi alla caserma, si prosegue sulla strada per il lago Nero percorrendola lungamente sino al bivio di Roche Courbe dove la si lascia per il sentiero che permette di scendere a Bousson.
Dalla cima del monte la vista spazia sui monti della valle di Thuras e sull’impressionante parete rocciosa che degrada dal monte Furgon, dal Gran Roc e dal Roc de Boucher, spingendosi lo sguardo da una parte verso lo Chaberton e le cime vicine e dall’altra sui monti dell’alta val Chisone.

Raggiunto Oulx, in valle di Susa, si prosegue in direzione di Cesana superata che si ha si continua paralleli al torrente Ripa sino alla successiva borgata di Bousson dove si prende a destra per il lago Nero lasciando l’auto presso il curvone posto alla sommità delle case, dove sorge una grossa bacheca con molte indicazioni, e dove parte uno stradello che si prende tralasciando la strada che prosegue per il lago Nero.
Questo permetterà di raggiungere il ponte sul torrente Thuras a Rhuilles. La piacevole traccia subito s’inoltra nel bosco alternando brevi tratti dove si sale, sempre di poco, ad altri più lunghi quasi in piano. Così lungamente continuando si supera il sentiero 5, per la Capanna Mautino, che parte dal ponte in calcestruzzo sul rio Servierettes, e per il quale si tornerà, incontrando altri punti significativi ben segnalati dalle bacheche dei forestali, raggiungendo così, più avanti, la fontana du Verneis, e poi, subito dopo, il ponte sul torrente che porta alla borgata di Rhuilles, che non si attraversa, perché, qui giunti, si segue l’indicazione per le grange ed il col Chabaud, il lago Nero e Sagnalonga.
1 ora c.ca da Bousson.
La strada alquanto disastrata subito sale con le numerose svolte nel bosco che consentono di guadagnare quota raggiungendo, più sopra, le prime case di Chabaud, che si superano, e poi la superiore caserma, ora diventata alpeggio, dove ancora si trovano numerose indicazioni.
Tralasciata la strada per il lago Nero e Sagnalonga, che poi prenderà per tornare, si prosegue sullo stradello per il col Chabaud, che aggirata sulla sinistra la caserma, si inoltra in piano per un breve tratto sino al ponte sul rio dove lo si lascia per attraversare il corso d’acqua seguendo l’indicazione per il monte Giassiez. Subito ci si meraviglia sul come si sia potuta costruire una strada così configurata attualmente ancora in buone condizioni. Dolcemente, con pendenza costante, lungamente percorre il pendio con una serie infinita di svolte che consentono di salire nel bosco, senza quasi accorgersene, dove i larici si alternano ai pini cembri, abbastanza rari sulle alpi occidentali. Dopo che sulla nostra s’immette la traccia che sale dal ponte dell’argano, più su, la natura, il tempo trascorso e la dura stagione invernale, hanno inferto duri colpi a questo bel manufatto. Alcuni tratti di strada sono stati battuti dalle valanghe che hanno lasciato sulla traccia i loro detriti, altri sono invasi ora dai larici, soprattutto dai salici nani, che spesso restringono il passaggio. Oltre una sorgente e un punto panoramico, rasentate due casermette militari, la traccia si trasforma in sentiero. Usciti dal bosco si affrontano poi le ultime svolte che permettono di raggiungere il monte Giassiez mt. 2588 dove un bel palo di legno segna la cima.
2 ore e 30 minuti c.ca dal ponte sul torrente Thuras.
Panorama superbo sulle cime circostanti e sulle valli. Impressionante la parete ovest del monte Furgon ed il solco vallivo della valle di Thuras con tutte le cime sino al colle. Lo Chaberton e le cime vicine emergono più lontano come i dolci declivi che degradano oltre il col Chabaud verso la valle di Cervieres.
Scesi per l’itinerario di salita alla caserma Chabaud, si prende ora la strada che prosegue verso il lago Nero e Sagnalonga e che, passando sotto il cocuzzolo del monte Corbioun, s’inoltra salendo moderatamente a raggiungere una dorsale dove la vista s’apre sulla vetta del monte Chaberton. Oltre si prosegue lungamente, quasi in piano, sino a pervenire ad un punto, la Roche Courbe, dove si trovano diramazioni e alcune indicazioni. Diritti si va al lago Nero, sulla sinistra una traccia porta al col Begino ed in vetta al monte Corbioun, mentre, poco prima, un altro cartello dei forestali, segnala come a scendere a Bousson lungo il sentiero del pilone Manna. Preso, subito si scende, intraprendendo poi un lungo traverso che tocca marginalmente l’ammasso roccioso della Rocca Bianca oltre la quale si scende lungamente una dorsale boscosa raggiungendo al fondo il punto dove il pendio precipita. Anche qui è stupefacente la traccia, certamente costruita dai militari. Infinite svolte, dove la pendenza è ridotta al minimo, permettono di scendere a valle lungo un declivio ammantato di larici e pini, mentre dalla parte opposta è visibile la strada che da Bousson sale al lago Nero. Così continuando si raggiunge al fondo il ponte de Rua sul rio Servierettes, dove transita il sentiero 5 per la capanna Mautino, che si prende verso valle sempre restando paralleli al corso d’acqua. Un breve tratto e si raggiunge la strada che da Bousson porta a Rhuilles, presso il ponte in calcestruzzo, dove questo anello si chiude. Continuando su questa in breve si scende al bivio a monte dell’abitato di Bousson.
3 ore c.ca dalla vetta del monte Giassiez.

VARIANTE PIU’BREVE. Un anello più breve, quasi una passeggiata da fare con bambini già grandicelli, potrebbe svilupparsi nel seguente modo. Si parte da Bousson percorrendo la piacevole strada che quasi in piano porta al ponte sul torrente Thuras presso Rhuilles. Poi si sale sino alla caserma posta a monte di Chabaud con l’unico tratto dove si sale e si fatica un po’. Da qui, volendolo si può raggiungere l’ampia insellatura del col Chabaud ritornando poi alla caserma. Altrimenti si prende la strada per il lago Nero che s’inoltra lungamente in piano per poi scendere a Busson per il sentiero che parte alla Roche Courbe. Si superano 575 mt. di dislivello impiegando un tempo complessivo di c.ca 3 ore e 45 minuti.


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