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Escursionismo : Un anello per la Punta Moncrons e il faro degli alpini sul monte Genevris
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 09/10/12 10:38
Notizia riferita al: 06/10/12
Letture: 2741

Un anello per la Punta Moncrons e il faro degli alpini sul monte Genevris

Località di partenza: Allevè, borgata di Pragelato mt. 1813
Dislivello complessivo: mt. 907
Tempo complessivo: 5 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta val Susa – Alta Val Chisone Fraternali Editore

Una lunga dorsale di monti si sviluppa dal colle delle Finestre al colle del Sestriere separando la valle della Dora Riparia da quella del Chisone. Questa dorsale montuosa, oltre a essere raggiungibile tramite numerosi sentieri, presenta poche asperità e può pertanto essere facilmente percorsa salendo alle numerose cime che la contraddistinguono da entrambi i versanti. I sentieri che partono da fondovalle, dalle borgate già in quota e dagli alpeggi, raggiungono i numerosi colli, per i quali transita la provinciale n° 173 del colle dell’Assietta, dai quali si può salire alle cime assai panoramiche sui monti e sulle valli.
Questo itinerario, per vie diverse, raggiunge due colli e due cime di questa dorsale. Sulla seconda cima, il monte Genevris, è posto il faro degli alpini e per il colle di Costa Piana, che separa questa cima dalla Punta di Moncrons, transitarono i valdesi durante il loro Glorioso Rimpatrio.

Percorsa la valle del Chisone, giunti all’abitato di Pragelato si prosegue ancora sino alla borgata Traverses dove alla rotonda fuori dell’abitato si esce alla prima seguendo l’indicazione per le borgate Villardamond e Allevè. La strada, sempre asfaltata, sale subito ripida un assolato pendio con alcuni ravvicinati tornanti che consentono di pervenire ad un bivio dove si lascia quella che prosegue diritta per Villardamond prendendo a destra per Allevè raggiunta che si ha si può lasciare l’auto nello spiazzo all’inizio delle case.
Il col Bourget può anche essere facilmente raggiunto tramite il sentiero T 9 che inizia alla borgata di Villardamon: in questo caso, invece, si sceglie il sentiero 325 che, partendo da fondovalle, sale al colle transitando per la borgata di Allevè.
Salendo alla superiore fontana subito si trova l’indicazione per il Grand Puy e il colle di Costa Piana. Piegando a sinistra e stando inizialmente su uno stradello e poi su sentiero, segnato da qui al colle Bourget con tacche di vernice rossa, subito si trova una prima segnatura. Proseguendo, rasentata una recinzione, per pascoli in abbandono, si giunge ad un modesto rio, che si segue per poco, per poi superarlo ed entrare nel bosco. Si sale ripidi e le svolte che seguono consentono di guadagnare quota nel fitto della vegetazione a margine dei pascoli oltre i quali la traccia compie una lunga diagonale ascendente. Pochi oggi percorrono questo sentiero: forse aveva origini militari e questo lo si capisce da come si snoda. Poi, raggiunto ancora un modesto rio, lo si risale, sempre seguendo i numerosi paletti con l’anello rosso che segnano il sentiero a tratti di difficile individuazione nell’erba dei pascoli. Le successive, ravvicinate svolte, consentono di continuare a traversare un erboso pendio su una traccia spesso chiusa da macchie di ginepro strisciante. Continuando per un lungo tratto, quasi in piano, si raggiunge una dorsale dove la vista s’apre verso l’insellatura del superiore colle. Quando il sentiero sembra perdersi ci si immette sulla più ampia traccia che sale sin qui da Villardamond. Le svolte che seguono ed ancora un breve tratto in piano consentono alla traccia di uscire al col Bourget dove transita la provinciale 173 del colle dell’Assietta. Si deve ora salire sulla prima cima dell’itinerario, la Punta Moncrons, e questo lo si fa prendendo lo stradello che s’inoltra verso monte scavato dalle moto, mentre una traccia meno ripida taglia il pendio a mezza costa permettendo di raggiunge il crinale nel punto in cui si vede la cima ancora lontana. Un tratto fatto di saliscendi lungamente lo percorre rasentando nel procedere l’arrivo di due impianti di risalita. Rimanendo sempre sul filo di cresta si perviene alla modesta croce di vetta della Punta Moncrons mt. 2507 posta a ricordo di un ragazzo di diciott’anni, partigiano, vittima per la libertà. Come sempre la vista che s’apre sui monti e sulle valli e notevole.
2 ore e 30 minuti c.ca da Allevè.
Di fronte già si vedono i ripetuti tornanti della strada che transita poco sotto la cima del dirimpettaio monte Genevris, con faro degli alpini, che si dovrà raggiungere. Dal colle partono due tracce che scendono al sottostante colle di Costa Piana. La prima, segnata di blu, si porta verso la valletta posta poco sotto l’insellatura, mentre l’altra, che si prende, percorre il ripido crinale scendendo direttamente al colle dove si ritrova la strada dell’Assietta. Il superiore monte Genevris si può raggiungere tramite la strada, oppure seguendo la traccia che lungamente percorre il crinale. Al primo e al secondo tornante si trovano due bunker che meritano essere visitati. Poi, senza particolari difficoltà si sale in vetta al monte Genevris mt. 2533, con il faro degli alpini, con a margine un altare e una struttura metallica. Volendolo ci si può portare ancora alla vicina cima Innominata quotata mt. 2545 dove troviamo una croce con due bracci e una targa con una poesia. (Forse questa, e non quella con il faro, è la vera vetta del Genevris). Visuale magnifica sulla val Troncea, sul colle delle Finestre, sull’Albergian e verso il massiccio che va dallo Chaberton alla Punta Charrà. Dalla parte opposta il Seguret, il Niblè e il Giusalet sino al Rocciamelone.
1 ora c.ca dalla vetta del monte Moncrons.
Volendolo si può ancora proseguire scendendo al col Blegier e da questo ritornare al colle di Costa Piana. E’ l’oggetto di un’aggiunta di cui al fondo.
Altrimenti rapidamente si torna al colle di Costa Piana dove la borgata di Allevè è segnalata a c.ca 1 ora e 30 minuti c.ca. Qui giunti si scende la valletta, stando su una traccia, il sentiero 326, sempre ben segnata dalle tacche biancorosse e da paletti con gli anelli, raggiungendo prima il sentiero di cui s’è detto che s’abbassa dalla vetta della Punta Moncrons, e poi il bivio per l’alpe Giarasson e per il Gran Puy. Sempre continuando e sempre trovando delle indicazioni, si prosegue scendendo nella valletta sino al punto in cui si attraversa il rio per poi intraprendere il piacevole tratto che conduce alla borgata Rif. Si traversa lungamente quasi in piano, nel chiuso bosco, raggiungendo infine uno stradello dove troviamo ancora l’indicazione per Allevè. Lo stradello che prosegue, sostituisce il sentiero 326, ma non transita per Rif. Allora non lo si prende, anzi si sceglie la direzione opposta. Un lungo tratto in piano conduce il rio Pomerol, dove si fa inversione, per poi continuare lungamente per l’amena valletta che oltre s’abbassa. Quasi sempre costeggiando il rio, scendendo si raggiunge un disastrato ponte dove si trovano delle indicazione e dove transita il sentiero del Plaisentif per la borgata del Gran Puy. Si continua invece, sempre verso valle, raggiungendo la borgata Rif, con le grandi case dirute, abbandonata da tempo. Qui giunti non si prende il sentiero che scende a valle, che porta a Pragelato, ma quello che sale rasentando la superiore grande casa e che s’alza nel bosco intraprendendo un lungo traverso in piano che porta per via a delle ultime indicazioni nel punto in cui transita lo stradello precedentemente abbandonato. Non resta che seguirlo, costeggiando le siepi di rosa canina con le rosse bacche mature d’autunno, sino alle prime case di Allevè dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dalla vetta del monte Genevris.

VARIANTE AGGIUNTIVA. Volendolo, dal monte Genevris, raggiunta la vicina cima Innominata con la croce, da questa ci si abbassa al diruto ricovero degli alpini e alla strada dell’Assietta per poi proseguire lungamente, stando sempre su questa, sino al col Blegier dove parte il sentiero per l’alpe Giarasson ed il Grand Puy, che si prende. Appena si incontra un modesto rigagnolo ci si porta verso i pascoli posti sul versante a monte. Qui una traccia tenuta in vita dal passaggio continuo del bestiame, traversa dalle radure del col Blegier a quelle del colle di Costa Piana, terminando a quest’ultimo colle. Questa variante, dal monte Genevris, al col Blegier, al colle di Costa Piana, richiede un tempo aggiuntivo ci c.ca un’ora e quindici minuti.





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